♥️36. Topolino ♥️


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Stava correndo ormai da molto, le sue gambe non ce la facevano più per il troppo correre mettendo anche il fatto che era scalza e si stava ferendo i piedi.

Aveva il respiro pesante e neanche il provare a respirare più e più volte serviva, si fermò inciampando nell'ennesima radice cadendo in vanti e sbattendo il viso sul terreno... 

Però non aveva tempo di riposare, sapeva che la stavano seguendo.

Si poggiò sulle mani facendosi male nel prendere proprio un sasso appuntito, si lamentò ma ignorò la cosa facendosi forza e alzandosi, si mise in piedi e si guardò attorno facendo caso che ora non si sentiva nemmeno più un rumore.

"D-dove vado?"

Sussurrò con l'affanno cercando di capire dove fosse finita, però la sua attenzione venne attirata da un rumore di rametti rotti e un suono tipo click, un brivido lungo la schiena la percorse e stava per muoversi ma si bloccò non appena davanti a lei una figura che lei conosceva bene le si parò.

"Ti sei fatta male topolino?"

Indietreggiò di qualche passo fino a quando non sbatté la schiena a qualcosa di duro e ruvido, si rese conto che era un albero non appena si girò per scappare, però un'altra figura si parò davanti, si fermò di scatto andando indietro e cadendo.

"V-vi prego..."

"Vi prego? Davvero Yuuki?"

Yuuki guardò Jimin davanti a lei senza notare il movimento di Yoongi alle sue spalle che si avvicinò e si abbassò prendendole i capelli e tirandole indietro la testa.

"Ohh ma io voglio che continua a pregare... Voglio che lo faccia fino a quando non esalerà il suo ultimo respiro..."

Lo sguardo pieno di terrore della ragazza non impietosì minimamente il moro che con uno strattone la fece cadere a terra con il viso, si alzò e poggiò un piede sulla sua schiena tenendola sdraiata.

"Yoon come vuoi agire?"

"Semplice, le sparerò prima alle gambe..."

Tirò fuori la sua pistola puntandola alla gamba sinistra di Yuuki, premette il grilletto e ghignò nel sentire l'urlo di dolore uscire dalle labbra della donna che cercava in tutti i modi di muoversi, però il piede puntato sulla sua schiena non glielo permetteva.

"B-Basta... Vi p-prego..."

Le lacrime scendevano copiose sul suo viso sporco di terra, il ghigno che avevano i due ragazzi si allargò ulteriormente, Yoongi prese e sparò anche all'altra gamba...

Le urla di dolore, le lacrime che vedeva scendere, le sue suppliche erano come una dolce melodia per il moro, nella sua testa il volerla vedere soffrire come aveva fatto soffrire loro era tutto ciò che aveva in quel momento... 

In quell'atto che per molti e da mostri lui stava riversando tutta la rabbia, tutto il dolore e tutta la vendetta per sua madre, i due giocattolini e suo marito.

"Senti che bel suono Jimin? Mi piace sentire qualcuno pregare e piangere, che provi dolore... Una bella canzone per me."

"Si, in effetti questo suono non è fastidioso ma stupendo..."

Jimin ghignò, si avvicinò al marito tirando fuori un pacchetto di sigarette dalla tasca per poi spostarsi e poggiarsi a un tronco, tirò fuori una sigaretta portandola alle labbra cercando di accenderla con un accendino che si trovava nel pacchetto... 

Quei gesti non vennero ignorati da Yoongi, che per una prima volta sentiva invidia verso una sigaretta perché voleva sentire dopo tanto la morbidezza di quelle labbra carnose, si spostò avvicinandosi al marito e tirando fuori dalla tasca dei jeans un accendino zippo in oro con dei disegni marcati sopra, lo accese e lo avvicinò vedendo come Jimin fece un tiro riuscendo ad accendere la sigaretta.

"Hai cambiato accendino... Se questo non funziona buttalo..."

"No, quello è il tuo primo regalo..."

Fece un piccolo sorriso alzando la mano e poggiandola sulla guancia del castano, con il pollice andò ad accarezzare quelle labbra morbide.

"Yoon..."

"Jimin..."

Nessuno dei due distolse lo sguardo dall'altro come a volersi inebriare di tutto ciò, però questa loro bolla venne fatta scoppiare non appena sentirono un lamento alle loro spalle, Yoongi si girò sospirando tornando a guardare la donna che si trascinava con le braccia, si avvicinò fermando la sua camminata poggiando di nuovo il piede sulla sua schiena conficcando il tacco della scarpa nera lucida elegante.

Un nuovo urlo di dolore uscì dalle labbra di Yuuki che cercava di muoversi e liberarsi ma più lo faceva e più il dolore aumentava.

"Pensi davvero che ti faccia scappare stavolta? Oppure credi che io vedendo le tue lacrime e come soffri mi impietosisca?"

"T-ti p-prego... N-Non v-voglio morire..."

"Ohh non vuoi morire? Hai sentito Jimin?"

Il nominato ridacchiò facendo un tiro di sigaretta, Yoongi si abbassò con il busto portando una mano tra i capelli della donna facendo intrecciare le dita con alcune ciocche, strinse e tirò su la testa.

"Perché pensi che io ti salvi? Tu non hai avuto scrupoli a organizzare tutto con Jungkook uccidendo le persone che io amavo, volendo fare del male a ciò che mi appartiene... Quindi ora non puoi pretendere che io ti risparmi... Sei arrivata al punto di mettere ancora più fuoco in ciò che pensava Jungkook mettendolo contro il sangue del suo sangue..."

Yoongi si fermò dal dire altre parole non appena sentì uscire una lieve risata dalle labbra della donna.

"I-io non l'ho messo contro nessuno... Lui odiava già il suo stesso sangue... Io ho solo approfittato di questa cosa..."

Ormai non gli importava più niente se diceva il vero oppure no, stava prendendo ancora più conferma che quella sarebbe stata la sua ultima volta da viva... Anche se il terrore di morire non aveva mai abbandonato il suo corpo, tremava e soffriva per il dolore che stava provando.

"Facile lavarsene le mani con te vero? Pensi di non essere la causa di niente quando invece non è così... Tutto ciò che successo è colpa tua... E per cosa? Per una stupida vendetta? Una vendetta che alla fine ti sta portando dove erano arrivati i tuoi... Ma sai la cosa più schifosa qual'è? Che tu volevi uccidere tuo figlio per nascondere il tuo segreto... Però non ti è andata bene quindi hai deciso di ripiegare su altro..."

"S-stai zitto..."

"Perché deve stare zitto? Tanto siamo noi tre... Credevi che non avrei saputo chi è Ji-Woo?"

La donna volse lo sguardo pieno di sorpresa mischiato a terrore verso Jimin che buttava la sigaretta a terra schiacciandola con il piede.

"L-lui... L-lui non è nessuno..."

"Già... Nessuno... Yoon mi sono scocciato di sentirla, falla fuori e basta..."

Yoongi guardò il marito notando come sul suo viso si fosse dipinta una vera smorfia di rabbia, prese e caricò la pistola, la poggiò alla tempia della ragazza che chiuse gli occhi.

"Feccia come te non dovrebbe neanche esistere..."

Sussurrò premendo il grilletto, un colpo bastò che echeggiò in tutto il bosco, il corpo di Yuuki senza vita giaceva a terra nel suo stesso sangue.

"Credo che abbiamo finito... Raccogli quella cicca prima di andare via..."

Si girò verso il marito muovendo la mano con la pistola, Jimin ridacchiò alzando le mani per poi abbassarsi e prendere la cicca da terra.

"Di un pò chi ti ha insegnato a essere più civile?"

"Tsk... Hoseok rompeva ogni santo giorno e quel dannato di Taehyung gli dava man forte..."

Il castano sorrise nel sentire i nomi dei due giocattolini, negava se diceva che non gli mancava, si avvicinò al marito con calma, gli prese il viso tra le mani.

"Allora dobbiamo andare a riprenderceli che dici?"

Yoongi lasciò cadere la pistola portando le mani sui suoi fianchi stringendoli.

"Lo faremo, prima sistemiamo tutto quanto... Dobbiamo anche parlare tra noi..."

"Si dovremmo... Ma ora..."

Jimin non gli lasciò tempo di rispondere che poggiò dopo tanto tempo le labbra sulle opposte, finalmente sentiva di nuovo il sapore di ciò che gli era mancato, sentiva il suo cuore iniziare a battere all'impazzata come lo faceva tempo prima... 

E la stessa cosa valeva per Yoongi che in tutti quei giorni non faceva altro che sperare di assaporare di nuovo quelle labbra carnose che sempre lo avevano fatto impazzire, ma stavolta quel bacio aveva un sapore differente, una consapevolezza che prima era celata ai suoi occhi e il suo cuore... 

Vi era quel sentimento che tanto avevano cercato di nascondere per protezione, un sentimento che poteva fare bene e male allo stesso tempo... Un sentimento chiamato amore.

Non gli importava se poco distante da loro vi era il corpo senza vita di quella donna, non gli importava se attorno a loro potevano trovarsi nemici o altro, quel momento era loro.

"Mi sei mancato..."

Sussurrò Yoongi sulle sue labbra riprendendo subito dopo a baciarlo con amore e trasporto, un trasporto che intensificò il bacio e gli fece inoltrare la lingua tra le sue labbra trovando già la gemella pronta a muoversi con la sua, le sue mani che si spostavano dietro la sua schiena avvicinandolo di più mentre sentiva le opposte spostarsi tra i suoi capelli e venire stretti.

Si staccarono poco dopo con lo sguardo nell'altro, i loro respiri affannati era l'unico suono che li circondava.

"Torniamo a casa amore mio."

E forse in tutta la sua vita Jimin aveva sempre desiderato sentire quelle due parole messe insieme a tal punto che le sognava, però ora, uscite dalle labbra di suo marito, avevano un sapore e una consistenza diversa, più forte... Una consistenza che gli stava facendo battere talmente tanto forte il cuore che sembrava uscirgli dal petto.

"Si, andiamo amore..."

E se dirlo faceva un effetto bello, sentirsi chiamare in quel modo sapendo che il sentimento che li legava era stupendo per Yoongi, gli sorrise ampiamente prendendo la sua mano e notando che da lontano si avvicinavano i loro uomini, diede l'ordine di ripulire tutto quando per poi incamminarsi verso la villa dove ad attenderli fuori vi erano i genitori di Jimin che non persero tempo e abbracciarono il figlio.

"Ben tornato a casa figliolo..."

"Grazie padre... E perdonatemi..."

L'uomo guardò il figlio facendogli un lieve sorriso ma a parlare fu la madre.

"Tu non devi chiedere perdono Jimin... La colpa è nostra per non aver visto prima la strada che stava prendendo tuo fratello, noi abbiamo sempre cercato di dare a entrambi ma a quanto pare avevamo fallito... Avrei solo preferito che ne parlasse con noi invece di arrivare a questo punto..."

"Ho provato a fargli capire che sbagliava e di fermarsi madre... Ma a quanto pare il seme dell'odio era instaurato in lui fino in fondo... È bastato poco che diventasse esagerato..."

Jimin sospirò sentendosi effettivamente in colpa per ciò che era successo al fratello, in tutti quegli anni pensava che fosse solo una cosa passeggera e che ce l'aveva con lui per Yoongi, però aveva compreso di sbagliare troppo tardi e non ha potuto farci niente...

"Che ne dite di parlarne con calma dopo? Ora pensiamo al funerale e a sistemare le cose qui... Tu e Yoongi dovete riprendere il posto che vi spetta e riposare..."

L'uomo poggiò la mano sulla spalla del figlio e del genero guardando prima uno e poi l'altro.

"Ha ragione suocero... Dobbiamo sistemare molte cose e poi io e Jimin possiamo andare a riprenderci chi ci appartiene..."

"Già... Sono sicuro che quando ti vedranno te le diranno di tutti i colori..."

"Non è colpa mia... Dovevo fare la scena..."

Jimin alzò gli occhi al cielo ridacchiando.

"Almeno potevi avvisarli in qualche modo..."

"Erano sotto controllo... Mi è stato un pò difficile pensare anche a quello..."

Yoongi sbuffò, si spostò e superò i suoceri con Jimin entrando in villa lasciando i tre da soli.

"Era realmente a pezzi nel periodo che pensava tu fossi morto... Quei due ragazzi sono stati l'unica ancora che non lo ha fatto crollare del tutto..."

"Lo so padre... Per questo una volta sistemato tutto li andremo a riprendere... Ormai fanno parte della famiglia... E poi dovrò parlarvi di una cosa importante, ma tutto a tempo debito..."

Sorrise a i genitori per poi entrare anche lui in villa seguito da i due... Ora sembrava che le cose si sarebbero messe bene per tutti... Almeno questo speravano.


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