♥️23. Nuvole nere ♥️


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Nuvole nere erano lo sfondo di quella mattinata, nuvole accompagnate da pioggia che cadeva bagnando la stoffa di ombrelli neri e il capo di due ragazzi che erano lì davanti una tomba a dare l'ultimo saluto a una delle colonne portanti di quel mondo... Una donna che anche se era nelle retrovie supportava e aiutava quando serviva... Ma non davano l'ultimo saluto solo a una donna ma anche a una madre, una consigliera, un'amica per chi la conosceva nel profondo...

Jimin teneva il capo chino mentre la pioggia cadeva su di lui coprendo quelle lacrime silenziose per quella donna che considerava una seconda mamma, lacrime perché sapeva che l'uomo al suo fianco stava soffrendo ancora una volta e lui non era riuscito ad aiutarlo... Lo guardò con la coda dell'occhio vedendolo con il viso in alto mentre guardava la lapide e i suoi occhi vuoti ormai...

Lo aveva raggiunto lì al cimitero non appena lo aveva chiamato trovandolo seduto a terra mentre stringeva il corpo della madre a lui, lacrime seccate bagnavano quel viso e sguardo vuoto... Ecco come lo trovò.

Allungò la mano prendendo quella di suo marito stringendola sperando che venisse ricambiato ma tutto ciò non successe e questo lo fece sospirare internamente, ma qualcosa attirò la sua attenzione e quella del moro o per meglio un brusio dal fondo del gruppo, si girarono entrambi per capire da cosa era dipeso ma ciò li fece congelare sul posto.

"Cosa..."

Tutti i presenti non potevano credere a i loro occhi nel vedere proprio lì colui che pensavano fosse il vero assassino della donna, lo videro avvicinarsi e buttare una rosa rossa nella tomba per poi dargli le spalle trovandosi il viso pieno di rabbia del figlio, ghignò per questo.

"Figlio..."

"Sei..."

Yoongi si fermò dal dire qualcosa solo perché sentì la mano di Jimin stringersi e mettersi davanti a lui.

"Non credo che sia stato invitato a venire..."

"Quella donna volendo o no era mia moglie... Quindi posso essere qui tanto quanto voi..."

"Allora si sbrighi ad andare via come può ben vedere non è il benvenuto..."

L'uomo alzò un sopracciglio alle parole del castano guardandosi attorno notando che effettivamente da parte delle persone che erano lì non riceveva sguardi dolci, sbuffò scocciato superandoli ma prima di andare via si fermò al fianco di Yoongi.

"Dovevi morire tu non lei... La prossima non sbaglierò..."

Quelle parole sussurrate seguite da un ghigno mandarono in bestia Yoongi che si girò poggiando una mano sulla sua spalla facendolo girare per poi prendere in pieno il suo viso con un pugno facendolo cadere a terra, e se non fosse stato per Jimin che avvolse subito le sue braccia attorno a lui bloccandolo gli si sarebbe scagliato contro.

"Bastardo... Ti ucciderò con le mie stesse mani... Ti farò fuori nel peggior modo possibile... Sei fottuto..."

"Yoon calmati... Per favore..."

Nemmeno le parole del castano riuscivano a superare quella barriera di rabbia che si era creato, l'uomo si pulì il labbro sputando a terra il sangue per poi alzarsi e ghignando di nuovo, stavolta però non disse niente dando di nuovo le spalle a i due ragazzi raggiungendo la sua macchina dove ad attenderlo fuori vi era la sua donna che guardava i due con un ghigno.

"Lasciami... Fammelo uccidere..."

"No Yoon... Non è il momento..."

"Lui..."

"Lo so ma non è il momento e di certo non qui davanti la tomba di tua madre... Ci occuperemo di lui a tempo debito..."

Sussurrò al suo orecchio sentendolo calmarsi subito dopo e guardarlo con la coda dell'occhio.

"Adesso dai l'ultimo saluto a tua madre..."

Gli fece un lieve sorriso accarezzando la sua guancia.

"Andiamo..."

Prese la sua mano riportandolo davanti la tomba della madre dove Yoongi portò lo sguardo su di essa, prese una rosa poggiandola sulla lapide rimanendo lì mentre le persone si allontanavano sotto la pioggia che cadeva incessante.

Poco più in là vi era qualcuno fermo sotto un ombrello che osservava i due ragazzi, avevano saputo tramite i notiziari cosa era successo e non potevano mancare... O per meglio non volevano lasciarli soli anche se non si sarebbero avvicinati per niente al mondo.

"Cosa facciamo?"

"Non lo so... Forse avvicinarsi?"

"Ma... Pensi che gli farebbe piacere?"

"Non ne ho idea Tae... Ci hanno cacciato e non sappiamo se..."

Hoseok distolse lo sguardo portandolo su Taehyung che teneva lo sguardo su i due ragazzi.

"Andiamo... In caso ci cacciano..."

"Va bene..."

Si incamminarono verso la lapide fermandosi a pochi passi.

"Y-Yoongi..."

I due mafiosi non pensavano minimamente di sentire di nuovo la loro voce, come non pensavano minimamente di rivederli proprio lì.

"Ciao... Noi..."

"Cosa volete?"

Il tono acido e tagliente usato dal moro fece bloccare i due ragazzi ma per fortuna che c'era Jimin.

"Yoon... Cosa ci fate qui?"

"E-ecco noi... Abbiamo saputo..."

"Andate via."

Yoongi li guardò con rabbia superandoli ignorando i richiami di Jimin.

"Scusatelo... Non è in lui..."

"Lo capiamo... Volevamo solo dirvi che ci dispiace e se serve..."

"Non ci serve niente Hoseok... Voi... Come state?"

"Bene..."

"E tu Taehyung?"

Il biondo abbassò lo sguardo alla domanda di Jimin.

"Tutto bene... Voi a parte..."

"Stiamo bene e tra poco ancora di più... Ora vi lascio..."

Jimin si avvicinò a i due lasciando senza farsi notare qualcosa nel cappotto di Hoseok per poi raggiungere Yoongi ed entrare in macchina andando via da quel luogo.

"Cosa voleva dire con ancora di più?"

"Non ne ho idea Hoby... Ma sono preoccupato anche se non dovremmo..."

"Già... Dai andiamo..."

I due si presero per mano camminando verso la loro macchina ignari che i loro movimenti erano controllati passo dopo passo fino a quando non arrivarono al negozietto della nonnetta dove il biondo iniziò il suo turno mentre Hoseok lo guardava chiacchierando con la donna, ma il loro sorriso svanì non appena dalla porta di ingresso entrarono degli uomini vestiti con giacche di pelle e un ghigno.

"Cosa posso fare per voi?"

Disse Taehyung educatamente mettendosi davanti al bancone osservandoli.

"Cerchiamo due ragazzi... E pensiamo di averli appena trovati..."

"Chi vi manda?"

Hoseok superò il bancone affiancando l'amico volendo nascondere la donna anche se non appena quegli uomini tirarono fuori le pistole gli si creò un groppo in gola che li fece indietreggiare di un passo.

"Cosa volete?"

"Il nostro capo ha detto che vuole fare due chiacchiere con voi... Quindi vi consiglio di seguirci se non volete che la nonnetta si ritrovi con un buco in fronte..."

"Ragazzi miei cosa succede?"

Taehyung si girò verso la donna sorridendogli, si avvicinò lasciandogli un bacio in fronte.

"Nonnina voi state qui... Non chiamate ne polizia o altro... La ringrazio tanto per questo lavoro e per le giornate che ci ha fatto passare qui..."

"Tae sembra un addio..."

"Forse è proprio ciò..."

La donna guardò preoccupata prima uno e poi l'altro che seguirono gli uomini fuori il negozietto salendo su una macchina, lungo il tragitto cercarono di capire dove stavano andando ma la strada gli era ignota e la paura con l'ansia crescevano sempre di più non appena videro che stavano uscendo dalla città.

"Dove stiamo andando?"

"State zitti..."

Hoseok strinse la mano del biondo al suo fianco guardandolo con la coda dell'occhio vedendolo preoccupato anche se pure lui dentro lo era anche molto e ben presto i loro dubbi su chi poteva aver mandato quegli uomini.

Arrivarono dopo forse un ora di macchina in una zona dove vi era un semplice capanno rosso che sembrava andare in rovina, scesero seguendo sempre in silenzio gli uomini entrando proprio in quel capanno dove si guardarono attorno notando come in ogni luogo dove posavano lo sguardo vi erano catene e altri tipi di oggetti usati forse per torturare o altro.

"Bene bene bene... Vedo che alla fine siete ancora vivi..."
Portarono lo sguardo davanti a loro sgranando gli occhi quando seduto su una sedia vi era il padre di Yoongi con dietro la ex ragazza di Hoseok che li guardava con un ghigno stampato in viso.

"Voi..."

Hoseok fece un passo in avanti ma venne colpito alla piega della gamba cadendo in ginocchio, una mano gli afferrò i capelli portandoli indietro mentre due uomini tenevano Taehyung che voleva aiutare l'amico.

"Silenzio feccia... Il capo non ha detto che potete parlare..."

"Calmo Igor... Calmo..."

"Lasciatemi... Lasciatelo..."

Un uomo colpì con uno schiaffo il volto del biondo che si ritrovò con il viso girato di lato.

"Silenzio moccioso..."

Lo sguardo del biondo andò sull'amico che gli fece cenno di no mentre il padre di Yoongi si alzava camminando lento verso i due.

"Ora miei cari... Noi faremo due chiacchiere..."

Lo sguardo che l'uomo stava mostrando a i due li fece tremare per un attimo aumentando in loro quella paura sapendo che sicuramente quella sarebbe stata la loro ultima ora... 


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