♥️21. Chiarimenti ♥️


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Come immaginava Yoongi quella notte Jimin non tornò a casa... Come non tornò altre notti fino a quando dopo una settimana non lo vide in cucina a preparare la cena per entrambi, non gli chiese niente di dove era stato o con chi fosse stato non pensando che ne avesse il diritto... Non parlarono molto quella sera se non solo il mettersi d'accordo su ciò che dovevano fare e come farlo... E per la prima volta in tanti anni di matrimonio dormirono dandosi le spalle, era abituato a tenere Jimin tra le sue braccia, a godersi del suo calore e dei suoi lievi tocchi... Ma quella notte per lui fu fredda ancor più della vita che facevano e lo sentì ancora di più quando si trovarono in bagno insieme e provando ad avvicinarsi il castano si scansò uscendo dalla stanza.

"Dannazione..."

Sussurrò imprecando finendo di farsi la doccia per poi iniziare quella che sarebbe stata una bellissima giornata, lo era ancora di più visto che dovevano avere a casa i loro famigliari per la cena di famiglia che suo marito stava organizzando da molto tempo.

"Jimin... Vuoi annullare la cena?"

Il castano distolse lo sguardo dal telefono portandolo sul moro.

"No... Voglio farla... Queste cose sono ciò che c'è di più normale nella nostra vita..."

"Jimin..."

"Non ora Yoon... Ho da fare..."

"Cosa cazzo hai da fare se non sistemare con me Jimin? Sono giorni che mi ignori e che non mi rivolgi la parola... Sono giorni che non scopiamo perché tu stai tenendo il muso per quei due giocattolini... Dannazione era meglio se li uccidevo come avevo pattuito..."

"Allora perché non l'hai fatto? Perché sei arrivato al punto di tenerli qui per giorni e settimane... Rischiando..."

"Rischiando di fare nascere dei sentimenti..."

Forse nella testa di Jimin quelle parole sembravano normali, senza troppo significati, ma sentirle uscire dalle labbra di Yoongi avevano un'altra nota... Abbassò il viso guardando le mattonelle del pavimento cercando di trovare le parole da usare ma ancora una volta il moro lo precedette.

"So cosa stai provando, lo so molto bene perché ti conosco da sempre Jimin... Per una volta con loro non volevo essere il solito mafioso che uccide senza sapere... Quei due erano innocenti così come quel bambino... Per una volta non volevo essere il cattivo bastardo..."

"Però..."

"Però ho fatto una gran cazzata perché nel nostro mondo non possiamo lasciare spazio a sentimenti come l'amore... Loro diventerebbero quello che si dice il nostro tallone d'Achille..."

"Non puoi saperlo... Li avremmo..."

"Cosa? Fatti entrare nel nostro mondo? Addestrati a diventare dei mostri come lo siamo noi?... Jimin ragiona, noi uccidiamo le persone, spacciamo e altre cose... Come puoi pretendere che due ragazzini possano entrare e iniziare a fare ciò? Ti ricordi cosa è successo a te quando sei entrato? Troppo buono, troppo dolce..."

"Lo so..."

Yoongi sospirò avvicinandosi al marito portando una mano sotto al suo mento facendoglielo alzare, puntò il suo sguardo nell'opposto.

"Staranno meglio senza di noi..."

Il castano si arrese all'idea di convincere il marito anche perché aveva ragione su tutti i fronti... Sospirò poggiando la fronte sulla spalla del ragazzo.

"Spero solo che in questo momento stiano bene e hanno tenuto un basso profilo..."

"Sono degli idioti ma non penso fino a questo punto..."

Jimin ridacchiò alle parole di Yoongi alzando il viso guardandolo negli occhi.

"Andiamo il lavoro chiama..."

"Si... Jimin... Tra noi è tutto in ordine?"

"Si Yoon... Tra noi va tutto bene ora..."

Forse Yoongi avrebbe creduto alle sue parole se non l'avrebbe guardato negli occhi e non lo conosceva così bene, forse anche lui ci avrebbe creduto che andava tutto bene però lasciò correre perché in quel momento l'unica cosa che voleva era restare in tranquillità con il castano sapendo che la serata sarebbe stata pesante visto che ci sarebbero state entrambe le famiglie.

Taehyung aveva appena iniziato il turno in un piccolo negozietto che si trovava proprio alla periferia della città, aveva avuto fortuna che il giorno dopo essere andati via dalla casa dei mafiosi aveva incontrato la padrona aiutandola, questa per ringraziarlo gli aveva fatto fare la spesa gratis e parlando gli aveva anche offerto il lavoro, la paga non era tanta ma bastava per comprare il cibo e pagare quel misero affitto dell'appartamento trovato lì vicino...

"Una nuova giornata..."

"Vedo che sei di buon umore Tae... Successo qualcosa?"

"Ohh signora Ming... No niente di che, solo stamani mi sono svegliato con il piede giusto..."

La donna sorrise andandosi a sedere dietro la cassa tirando fuori dalla sua borsa tutto l'occorrente per lavorare a maglia.

"Dimmi il tuo amico ha trovato lavoro?"

"Ohh si... Per fortuna è riuscito a trovare lavoro in un piccolo bar... Fa i turni ma per ora va bene così..."

"Sono felice ma ancora mi chiedo per quale motivo due bei ragazzi come voi siano finiti in questa parte della città... Non vi è niente qui se non solo ladri e drogati..."

Taehyung sospirò portando lo sguardo fuori.

"Diciamo che... In città non siamo i benvenuti..."

"Problemi con la legge?"

"No signora Ming... Fossero quelli i nostri problemi..."

"Ahh mio caro quando un uomo ha problemi di mezzo ce sempre una donna..."

Il biondo ridacchiò ma alla fine l'anziana aveva ragione se loro erano finiti nei casini era colpa proprio di una donna... Una donna che non ha avuto scrupoli, perché si poteva capire uccidere Hoseok... Ma arrivare anche ad voler far uccidere suo figlio sangue del suo sangue era troppo... Si chiedeva però come poteva essere che una madre fosse così.

"Dal tuo silenzio deduco che sia così non è vero?"

"Diciamo di si..."

La donna sorrise dolcemente tenendo lo sguardo sul lavoro a maglia mentre Taehyung prese e iniziò a sistemare i scaffali passando così la mezza giornata fino all'ora di pranzo quando si presenta Hoseok con il suo sorriso smagliante e una busta in mano.

"Cosa ci fai qui?"

"Semplice sono venuto a chiedere al mio amico se vuole pranzare con me al parco..."

"Non so... Devo..."

"Vai vai Tae... Hai un ora libera..."

Il biondo guardò la donna lasciandole un dolce bacio sulla guancia, si tolse il grembiule e raggiunse l'amico aprendo la busta che aveva in mano.

"Ohhh hai preso il mio piatto preferito..."

"Solo tu puoi preferire hamburger e patatine... Dai andiamo..."

"Sono buoni... Tu anche li ami ma ti mangi quelle insalatine per rimanere in forma..."

"Scusa tanto se io non ho il tuo fisico che rimane sempre lo stesso..."

Taehyung rise scuotendo il capo uscendo dal negozietto con l'amico camminando verso il parco.

"Allora come è andata la mattinata?"

"Tranquilla... Pochi clienti ma sicuramente perché quel bar è più frequentato la notte..."

"Stasera lavori?"

"Si... Ho chiesto di fare più turni possibili..."

Quella frase al biondo non piacque per niente, ma sapeva per quale motivo Hoseok faceva così... Il suo pensiero era sempre lo stesso ed era quello di andare a prendere il figlio ma se da una parte lui voleva aiutarlo, dall'altra però c'era il fatto che era ancora presto e sarebbe stato più al sicuro dove si trovava.

"Basta che non arrivi a crollare Hoby..."

"Tranquillo... Se mi stanco mi fermo..."

Si sorrisero e una volta arrivati al parco iniziarono a mangiare parlando del più e del meno anche se il loro pensiero andava sempre a quei due mafiosi dove si chiedevano cosa stavano facendo in quel momento...

Ma se i quattro sembravano tranquilli qualcuno in una stanza non lo era affatto, camminava avanti e indietro borbottando e imprecando che il suo piano non stava andando a buon fine, aveva calcolato tutto nei minimi dettagli ma sembrava che il destino o qualsiasi altra cosa gli avesse messo i bastoni tra le ruote...

"Dannazione... Dannazione..."

Sbuffò buttandosi a peso morto sulla poltrona ma si ricompose subito non appena sentì la porta aprirsi ed entrare il suo amante.

"Mia cara sei qui... Ti ho cercato da tutte le parti..."

"Scusa amore... Avevo mal di testa e sono venuta a riposare..."

L'uomo si avvicinò alla donna lasciandole un bacio a stampo e una dolce carezza, era strano vedere quei gesti partire dal capo della mafia eppure eccolo lì che sorrideva dolcemente e la trattava bene.

"Riposa allora stasera abbiamo una cena..."

"Sei sicuro che a tua moglie e tuo figlio vada bene?"

"Si non preoccuparti... Quello che devi fare tu è solo mettere un bel vestito sistemarti e poi andiamo..."

L'uomo si mise davanti l'armadio iniziando a vedere che abito indossare per quella serata, era raro farle ma ci teneva a partecipare uno perché anche se un mafioso la famiglia era sacra per lui e due voleva cercare di appianare l'odio che il figlio provava nei suoi confronti.

"Va bene amore... Come va quella faccenda?"

"Per ora tutto bene... I miei uomini stanno cercando il ragazzino... Non appena lo troveranno avrai l'onore di farlo fuori tu stessa..."

"Grazie amore..."

La donna si avvicinò abbracciando da dietro l'uomo lasciandole un bacio sul collo.

"Ma ancora non mi hai detto il motivo perché li vuoi morti... Di lui ho capito che lo vuoi morto visto che ti picchia e ti ha violentato ma il bambino?"

"Amore quel bambino mi ricorderà sempre ciò che lui mi ha fatto... Tu non puoi capire come è stato e come è averlo sempre vicino... Mi ricorda tutto..."

Si staccò dall'uomo portando le mani a coprirsi il viso iniziando a singhiozzare.

"No mia cara... Non piangere..."

L'uomo si girò abbracciando la donna.

"Faremo come vuoi... Li farò fuori entrambi solo per te mia cara..."

Se solo l'uomo immaginava che tra quei singhiozzi la donna aveva stampato un ghigno allora non l'avrebbe coccolata e non avrebbe acconsentito alle sue richieste... Ma come si dice? L'amore è cieco... E proprio lui a causa del suo innamoramento verso di lei sarebbe anche stato la causa della fine di qualcuno di innocente. 


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