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Ti svegli.
Sei abbracciata a qualcosa di duro.
Apri gli occhi, Dust è senza maglia nè felpa, in compenso ha i boxer.
Ti sta accarezzando i capelli.
Dopo pochi istanti di imbarazzo iniziale, ti accorgi di un'altra cosa importante: non hai i vestiti.
Anche la biancheria è andata.
Fortunatamente sei coperta dal lenzuolo.
«Dust?» lo chiami.
"Si?" risponde, sussurrando.
«Cosa ci faccio senza vestiti?» domandi, arrossendo violentemente.
"Non ti ricordi nulla...?" chiede.
«Come 'nulla'? Vuoi dire che-» ti copri la bocca con una mano.
Ti sta venendo la nausea.
Il tuo sguardo è tagliente.
«...E TU HAI APPROFITTATO, NON CI POSSO CREDERE! Mi disgusti!» sei tanto irritata quanto incredula.
"Si vede davvero tanto che non ricordi assolutamente niente, sai?" dice.
La sua gabbia toracica ti fa impressione.
«Cosa... Cosa c'è da sapere?» domandi, facendo segno di raccontare.
Dust sospira.
"Allora, dopo che ti ho portata in camera, mi sono messo a dormire. Solo che dopo un po' hai cominciato a saltarmi addosso e a tentare in continuazione a togliermi la felpa..." fa una pausa.
Sono.una.idiota.sono.una.idiota, pensi, la tua disperazione è alta.
"Pensavo che, ignorandoti, avresti smesso in fretta, invece hai cominciato ad urlare." spiega.
«Ricordami che non devo più bere...» sussurri, sudata.
"Così ci ho teletrasportati qui a Dusttale e... Il resto puoi immaginarlo." ti fa l'occhiolino.
Lo guardi male.
«Sverginata da uno scheletro e non so nemmeno cosa sia successo.» incroci le braccia.
Lui si mette cavalcioni su di te.
"Se vuoi possiamo sempre rimediare~" ridacchia.
«Dust?»
"Cosa?"
«Crepa~» sorridi sadicamente.
Lui ti guarda maliziosamente.
"Ieri sera ho udito ben altre parole." ti dice.
Ti stai vergognando molto.
Non sapere cosa hai fatto è frustrante.
«Almeno non potevi mettere il bracciale magico per ridurmi il trauma?» chiedi, ormai rassegnata.
"Nah, te l'ho detto che sono sexy anche senza." risponde.
Prende un cerchio metallico dal comodino e lo indossa.
Torna ad essere umano.
Ma quel bracciale dove caspita è quando serve davvero? ti chiedi, nervosa.
Gli addominali di Dust ti stanno facendo sbavare.
Arrossisci di botto non appena ti sorride.
"Uhm, dovrei prendere in considerazione l'idea di usare più spesso questo affare..." dice, guardando il braccialetto.
Digrigni i denti.
«Dust?»
"Dimmi."
«Spero davvero tanto che tu un giorno possa litigare con tutti i membri della MOB nel giorno delle mestruazioni.» sorridi.
"Ti amo tanto anche io, tesoro" ridacchia.
Sbuffi, cercando di farlo alzare.
«Dai, alzati...» dici.
"No."
Ma che problemi ha?, si può sapere?
Tieni stretto il lenzuolo, l'unica cosa che finora non si sia rivelata inutile.
Dust se ne accorge e comincia a tirarlo lentamente.
«Toglimi questo lenzuolo e giuro che ti taglio quella cosa che osi chiamare 'lingua'.» minacci, guardandolo seriamente.
Alza gli occhi al cielo, seguiti dalle mani.
Si alza, per poi cominciare a vestirsi.
«Dove sono le mie cose?» domandi, guardandoti attorno.
La tua non è una domanda, è una sorta di richiesta che lo esorta a consegnarti i vestiti.
"Prego miss." sorride.
Aspetti che esca dalla stanza, poi ti vesti molto velocemente.
Esci anche tu, scendi al piano di sotto e ti siedi sul divano.
«Quindi? Ora come funziona?» chiedi, guardando a Dust in cucina.
"Cosa?" non ha capito.
Sospiri.
«Intendo... Ora siamo una specie di coppia o cose del genere?» ti sdrai sul sofà.
Senti cadere dei piatti.
Non ti spaventi più di tanto.
Il ragazzo torna dalla cucina.
Ha ancora il bracciale, lo stai detestando solo per questo motivo.
"Credo di sì... Sempre se a te va bene..." si siede, accanto a te.
Arrossisci, per poi annuire.
La cosa è strana.
Non avresti mai pensato di finire in situazioni come questa.
E invece...
«Oggi che si fa?» domandi.
"Dovremmo stare qui, finché Ink non ti trova." dice.
«E cosa gli dirò?» lo fissi.
"Dovrai semplicemente convincerlo a far combattere il Sans dell'AU principale, non mi sembra tanto complicato..." sorride.
Non hai capito.
"Spiega semplicemente cosa abbiamo fatto, però... Tirati fuori dalla cosa, dì che ti abbiamo messa in una cantina o cose del genere, non voglio che tu venga coinvolta..." ti accarezza i capelli.
Si toglie il bracciale.
«Ah... Per questo siamo tornati? Come farà Ink a trovarmi?» domandi, abbastanza confusa.
"Beh, dato che non sa ancora chi siano i membri della MOB, non avevano idea di dove cercare..." risponde.
«Quindi?» lo guardi.
"Chiamalo."
«Ink...?» sei confusa.
"Provare ad ucciderti sarebbe sufficiente per farlo venire?" domanda, guardandoti.
«Aspetta... Cosa?»
Dust fa apparire delle ossa attorno a te.
Ma che cazz... non hai idea di cosa stia succedendo.
Le ossa provano a colpirti, ma le schivi.
«INK!» cominci ad urlare più forte.
"Dai, abbiamo appena iniziato." sorride.
Se sta recitando, è davvero un bravo attore.
Altro che mago.
Fa apparire altre ossa.
«INK!!!» sei piuttosto spaventata.
Vedi una pozza di vernice comparire a terra.
Ti ci tuffi dentro senza pensarci due volte.
***
Sei tornata nel void.
???:" (T/N)! Uff, sei viva." senti la sua voce.
«Ink!» sei molto felice di vederlo.
Ink:" Cos'è successo? Perché Dust non aveva più il suo collare? Perché eravate spariti dal suo AU?" le sue domande non ti lasciano il tempo di prendere fiato.
Ti siedi.
«Vedi... Lo hanno aiutato a scappare, e mi hanno rapita...» cominci.
Ink:" Chi?" ti guarda.
«È un'organizzazione. Si chiamano 'MOB'. È composta da cinque scheletri: Swapfell, Blight, Dust, Horror e Fell. Vanno in altri universi per far accrescere il loro LOVE.» spieghi.
Ink:" Cosa ti hanno fatto?" domanda.
La tua immaginazione deve prendere a lavorare.
Cosa avrebbero potuto farti senza la protezione di Dust?
Cominci ad elencare cose a caso nella tua testa.
«Ehm... Sai, non... N-non credo s-sia il caso... Ecco...» non sai proprio che dire.
Ink:" Ti hanno... Uhm... Hanno fatto quella cosa?" ti guarda.
Ommiodio... pensi, sconvolta.
Sta provando un sacco di compassione.
Fin troppa.
Annuisci debolmente, alzandoti.
Ink ti mette le mani sulle spalle.
«Vogliono combattere con il Sans dell'AU principale.» continui.
Ink ti fissa.
«Lo attaccheranno a breve... Forse è meglio se... Se lo avvertite...» quasi balbetti.
Lo scheletro annuisce.
Evidentemente è ancora scioccato dalla cosa che hai detto.
La cosa brutta di essere in un void è che non ci sono letti, nè divani.
Che incubo.
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