Cap. 4 - Speranza è uguale ad amicizia
Il mattino seguente tutti i super liceali si alzarono dal letto.
Il risveglio mattutino in un luogo diverso è sempre strano dal punto di vista psicologico. Ma tutti furono felici di essere sopravissuti per vedere un altro giorno.
"Così... Oggi inizia il loro primo giorno di 'scuola'... Giusto?" Chiese Junko divertita.
Il buongiorno si vede dal mattino, sussurrò Mukuro a Jeff.
Junko stava guardando tutti quanti che andavano in bagno e si preparavano o che seguivano la loro routine mattutina.
Nulla di granché in verità: le ragazze erano solite a decidere quali vestiti mettere per quel giorno, mentre i ragazzi erano più occupati a rimandare la sveglia di un'ora.
Giunco si riempi di nuovo la tazza per il tè con la caffettiera, si sarebbe presentato un lungo gioco davanti a loro. Meglio prepararsi a ogni evenienza.
Difatti erano stati fortunati ad avere in una delle loro tantissime edizioni uno studente che era il Super Ultra barista liceale. Venne giustiziato perché uccisa un'altra studentessa, non ricordavano bene chi era ma sapevano che... se non sbaglio... la ragazza faceva parte di un club di astronomia. Ma tornando a noi quando lui morì, tutti i suoi congegni dei diversi bar in cui aveva lavorato, tra cui alcuni più famosi, erano stati requisiti e portarti al quartier generale delle tre sorelle.
Mukuro invece si era preparato una bella tisana di tè verde, le è sempre servita per calmarsi, ogni volta che moriva qualcuno un pochino assistenza tanti morti iniziava a diventare un po' agitata. Come se d'un tratto si immaginasse lei al posto di quei ragazzi. Jeff ricordava bene del suo volto quando vedeva qualcuno morire; la bocca si contorceva, gli occhi facevano fatica a rimanere aperti e la mano quando stringeva in mano qualcosa iniziava ad avere la stretta sempre più forte, una volta è capitato che addirittura si stringesse tantissimo la camicia che indossava quel giorno quando aveva visto una morte di una giovane ragazzina di 12 anni. Junko, al contrario, quando vedeva qualcosa che moriva scoppiava sempre a ridere che sei stata stanchi di un essere vivente insignificante come un insetto o anche una pianta. Jeff era l'unica che non gliene importava niente, in quel momento stava bevendo un frappuccino al cioccolato di Starbucks. Quando aveva conosciuto quel ragazzo ( il super Ultra liceale barista), ammise di volerlo conoscere reputandolo un ragazzo molto carino. Teneva persino con sé il suo fascicolo. Quando lo vide morire senti qualcosa di strano al cuore, non era solo delusione per il fatto che lui aveva ucciso una persona ma era anche un cuore infranto. D'altronde lui era soltanto un ragazzo della stessa età di Jeff, che purtroppo la sua mente era stata oscurata dalla pazzia fino a consumare ogni briciolo di speranza. Alcune volte lei sogna di poterlo incontrare e di prendere un frappuccino con lui e di parlare e di divertirsi. Quando raccontò questa cosa a Mukuro si sentiva in imbarazzo. Più che altro pensava che Mukuro l'avrebbe sgridata. Ma quando la sorella senti quelle parole, sorrise, era molto raro che lei sorridesse, dopo averle sorriso e l'abbraccia era sia un abbraccio di consolazione che di felicità. Felicità perché anche lei si era innamorata e di consolazione perché sapeva che le probabilità che lui sarebbe morto o giustiziato o assassinato erano altissime. Non pianse però senti strana, era come se avesse un vuoto al cuore, perse addirittura l'appetito e per qualche giorno non le andava nemmeno di pattinare. Ma se c'è una cosa che già si stava sempre cercando in cui super Ultra liceali.... una cura per il suo cuore. Non che non fosse guarita però non poteva neanche negare che non stava in parte e in fondo soffrendo. Mentre giocava con una sua ciocca continua a guardare Junko, per poi rivolgere il suo sguardo alla tazza di plastica in cui stava bevendo con la cannuccia.
8: 15 mattino, mensa...
I primi ad arrivare in mensa furono: Kuroko, Hinata e Yuu.
Piano piano arrivarono tutti, ovviamente alcuni arrivarono un può in ritardo usando la scusa: non trovavo la mensa oppure la sveglia non suonava. Addirittura anche:
Pensavo che qualcuno mi stesse seguendo, così ho cercato di seminarlo.
Ma ricominciamo dall'inizio:
"GOMENASAI!!!" Iniziò a dire Hinata appena arrivata in mensa, per poi accorgersi di essere la prima. Iniziò a camminare verso il tavolo e prese posto, pensando a quanto tempo avrebbe dovuto aspettare prima che tutti fossero presenti a tavola. Pensate che per un attimo le balenò nella mente che fosserò tutti morti, ma poi si diede dei leggeri schiaffetti sulla guancia destra. "Non essere così pessimista Hinata!!!" Si rimproverò la povera ragazzina. Dopo un quarto d'ora non c'è la fece più a rimanere seduta, così per dare un buon risveglio mattutino a tutti, decise di apparecchiare la tavola.
Kuroko, quando arrivo i video Hinata che stava per apparecchiare la tavola la saluto. Ella sì spavento ma poi vedendo il volto di Kuroko si calmò. Hinata si stava trattenendo dalle risate. Kuroko doveva aver disegnato, perché aveva in faccia una macchia di verde sulla guancia e sulla fronte una strisciata rossa.
"Cosa c'è di così divertente??" Chiese Kuroko curioso, ormai nata era scoppiata a ridere. Appena sentito la domanda Cercò subito qualcosa con cui far specchiare Kuroko. Un cucchiaio. Era l'unica cosa che rifletteva un volto, Certo Non rifletteva male però di certo avrebbe messo in evidenza i colori che il coetaneo di Hinata aveva in faccia.
Il ragazzo quando ha preso in mano il cucchiaio e si specchio a momenti non scoppio a ridere. Era sia divertito che un po' arrabbiato perché si sentiva un pochino preso in giro. Continua a guardarsi qui colori che aveva sul volto, si era addormentato mentre stava preparando dei colori da mettere in un fuoco d'artificio.
Non si accorse che la ragazzina aveva perso un fazzoletto di Nilo bianco con le iniziali H e Y. "Grazie... Ma la prossima volta dimmelo prima!!" Disse kuroko dopo aver ringraziato Hinata. per sdebitarsi il ragazzo decise di aiutare Hinata ad apparecchiare.
Iniziano a parlare e ben presto i due divennero buoni amici.
Iniziarono piano piano tutti quanti ad arrivare e ad entrare.
gli studenti trovandosi davanti tutto apparecchiato non fecero che ringraziare Hinata e Kuroko ovviamente. In cucina ognuno iniziò a prendere un piatto e a servirsi.
Molti presero una torta al cioccolato che avevano tutti notato a fine cena.
Altri, come Urami, presero per lo più frutta come colazione.
Quel giorno stranamente tutti erano in vena di chiaccherare e di conoscersi. Che sia un effetto che si percuote il primo giorno in cui una persona è rinchiusa in quella struttura? Che volessero diventare amici per cercare di illudere la mente e poter far capire che loro non si sarebbero mai uccisi a vicenda, dimostrando a Monokuma che è meglio se vengono liberati? Sarebbe un'ottima strategia.
Peccato che loro non sanno che dietro quel volto da pupazzo, usato come corazza, vi era dietro una persona che ha già visto questa tecnica e che non le sarebbe importato di morire di vecchiaia pur di poter vedere loro impazzire.
In effetti gli era capitato in una edizione del genere. La prima vittima ci fu soltanto dopo un mese d'attesa. Ma quello che non sanno è che Junko sa chi più aspettano più stanno soltanto rinviando il loro destino. Di conseguenza, se usassero questa strategia, il gioco finirebbe come in quell'edizione, che non appena ci fu la prima morte, in un giorno, ci fu una strage. Mukuro aveva rinominato quell'edizione come " l'edizione del silenzio". L'aveva chiamata così perché se c'è una cosa di psicologia che lei ne sapeva, era che una persona messa sotto certe situazioni stressanti, rimane sempre chiusa non parlando mai, senza voler affrontare l'argomento. Il finale avrete capito come va.
La persona in un certo senso esplode.
E questo era successo a quei ragazzi: facendo tanto gli amici e affezionando Sì poi sempre di più a loro stessi succedeva che quando alla fine è uno di loro non ce la faceva più a sopportare situazione e impazziva di conseguenza impazzivano tutti quanti e non sapendo riconoscere chi poteva essere assassino tutti quanti o si sono uccisi o hanno ucciso.
Vederli così amici tutti quanti era strano. Ovviamente c'erano alcune persone che non è che erano ancora molto aperta nei confronti dei loro compagni, tipo Celestia o Ilary.
Dopo colazione, ovviamente, ognuno poteva fare quelli che voleva.
Juvit decise di andare nella serra a guardare le piante e poter sentire il cinguettio degli uccellini, non era solo appassionato alle piante, ma anche di animali che ne abitavano.
Urami decise di andare un pò nell'osservatorio. In modo da poter scoprire di più di quel club di astronomia.
Ib invece deciso di andare nell'aula ad arte e tecnica per poter disegnare.
Ib mentre si diresse verso l'aula, immerse nei propri pensieri, si scontrò con una ragazza.
La più piccola all'inizio non capiva cosa fosse successo, ma poi guarda la ragazza di fronte a lei, era Shiromi.
Quest'ultima aveva in mano una Nintendo 3DS, probabilmente stava facendo una passeggiata Mentre giocava e sarà stata così concentrata non accorgersi di Ib.
Shiromi si scusò, ma Ib le disse di stare tranquilla e che erano cose che capitavano.
Entrambe le ragazze si conoscevano soltanto di nome, non è che durante la cena e la colazione Ci sono rivolte parola Anche se molti hanno chiacchierato con qualcuno, ma quella sera era soltanto per discutere su l'accademia e di cosa avevano scoperto, trovato e esplorato.
Ib Si prese coraggio e si presentò.
"Io sono Ib, e tu sei Shiromi?" Disse Ib porgendo la mano per una stretta di presentazione.
Shiromi accettò quella mano: "Si, tu sei la super Ultra pittrice liceale se non sbaglio? È un bel talento."chiese Shiromi. "Sì, mi piace davvero tanto dipingere, coltivo questa passione da quando ero molto piccola.".
Le due ragazze iniziarono a parlare mentre si stava dirigendo verso l'aula di arte, ovviamente Shiromi Non riuscì a non parlare di videogame. Ib mi sembra davvero felice, perché comunque quando si parla di videogame una cosa che salta subito all'occhio all'occhio umano è la grafica. se mi sono a discutere di diverse grafiche tra cui alcune erano davvero belle, tipo quella del Videogame Life is Strange. Chi non lo conosceva?
Quando arrivarono nella stanza di pittura, Ib corse subito verso la porta per accedere per luci.
La stanza non era per niente cambiata da quando Ib ci aveva fatto visita. Tutto era rimasto com'era. Quest'ultima si diresse verso un cavalletto, per poi aprire l'armadio posto in corrispondenza del cavalletto. Iniziare a radunare diversi pennelli, pastelli, carboncini e ovviamente matite. Che cosa poteva disegnare??? Non voleva disegnare qualcosa troppo banale ma neanche troppo complesso.
Voleva un quadro che potesse esprimere i sentimenti dei giovani ragazzi che si trovavano in quella situazione.... Ma cosa poteva disegnare? Forse poteva disegnare un ritratto??? Non lo sapeva nemmeno lei, eppure era davvero ispirata.
Shiromi anche lei era entrata nella stanza, piano piano le due ragazze si misero a chiacchierare e scoprirono di avere alcune cose in comune,
forse una bella chiacchierata alle sarebbe servita per ispirarsi. Alla fine Ib disegna un ritratto di 3 persone.
"Che bel dipinto? Sì tu con altre due persone.... Chi sono?" Chiese Shiromi osservando il dipinto.
"Due persone... Con cui ho vissuto un'avventura incredibile.. si chiamano Garry e Mary" disse Ib con un sorriso sulle labbra e uno sguardo un po' triste.
Akemi non aveva ancora finito di esplorare l'accademia, voleva vedere tutto quanto coi suoi stessi occhi, non che non si fidasse dei compagni ma preferiva credere a una cosa soltanto se la vedeva veramente. Mentre stava per uscire in quel momento stava per entrare un altro ragazzo. Era Mirai.
"Scusami... Akemi giusto?" disse Mirai.
"No tranquillo Mirai."rispose Akemi. Come faceva a sapere il suo nome?? Mirai la guardò con uno sguardo strano, come per chiederle come aveva fatto. Lui conosceva Akemi solo di nome, durante la cena Juvit aveva detto: "Akemi non è che mi passeresti il sale?". Lei quando ricevette la domanda, distolse l'attenzione dal suo piatto, per poi prendere la saliera posta poco più in là di lei e gliela passò. Durante la cena lei era rimasta piuttosto loquace.
"Come conosci il mio nome?" Chiese Mirai curioso, durante il lasso di tempo in cui erano arrivati, nessuno l'aveva chiamato per nome.
Akemi lo guardò per un attimo con lo sguardo corrucciato per poi rispondergli: " La cosa è piuttosto semplice..." Iniziò Akemi, "La mia stanza si trovava sul fondo del corridoio, di conseguenza, ho potuto vedere tutti gli studenti entrare nelle loro stanze. E poi non so te ne sei accorto, ma sopra ogni camera c'è una targa con su scritto il nome dello studente in cui alloggia. Infine, sul monokuma file abbiamo tutte le informazioni di tutti gli studenti." Continuo Akemi per poi tirare fuori il suo Monokuma File.
Digito per qualche secondo sullo schermo e lo mostrò a Mirai.
Mirai si sporse per vedere lo schermo.
C'era il suo volto, con di fianco a destra tutte le sue informazioni.
"Ho scoperto che quando qualcuno morirà, il Monokuma file aggiungerà alcuni dettagli tipo: L'ora del decesso, il posto e aggiornerà anche lo status da vivo a morto"
Mirai ora era esterrefatto. Era stupefacente che quella ragazza avesse imparato soltanto tantissime cose nel giro di circa 20 ore.
"Sono impressionato... davvero." Disse Mirai continuando a girarsi tra le mani il Monokuma file di Akemi.
"Ma che ci facevi dentro l'aula??" Chiese Mirai mentre restituiva ad Akemi il suo Monokuma File.
"Volevo esplorare ancora un po' il resto dell'Accademia. So che gli altri l'hanno già esplorata tutta ma sinceramente vorrei assicurarmi che anche i più piccoli dettagli non siano stati trascurati." rispose la ragazza mentre con un cenno indicava l'aula in cui era appena uscita.
"Oh... E adesso dove vai???" disse Mirai mentre vedeva la ragazza che usciva dalla porta si dirigeva verso il corridoio.
"Credo che andrò ad esplorare....l'aula di geografia." Rispose Akemi fermandosi. Mirai non sapeva perché quella ragazza si comportasse così, ma decise comunque di seguirla magari anche lui trovava qualcosa...
" Voglio venire anch'io!" Esclamò deciso quest'ultimo.
Akemi che aveva iniziato a dirigersi camminando per i corridoi della aula di geografia si fermò.
Si volta e guardo dritto in faccia Mirai.
".... Ma sì dai una mano ci vorrebbe!'' rispose Akemi convinta.
Mirai la raggiunse e iniziarono a girovagare nell' Accademia.
Urami era nell' osservatorio da quella mattina, di fianco all'enorme telescopio, aveva riposto la fotografia con i tre ragazzi con il cartello del Club di Astronomia. Urami iniziò ad osservare i volti.
La prima figura di destra, era una ragazza sui 16 anni con i capelli rossi e corti, un naso piccolo e un sorriso che esprimeva la gioia del mondo.
Al centro c'era un ragazzo dai capelli corti e bianchi, con addosso un capello, i suoi occhi erano grandi, ma facevano anche paura a causa delle occhiaie che gli circondavano gli occhi.
L'ultimo personaggio di sinistra era un ragazzo con i capelli neri, corti e degli occhiali con la montatura tonda. Quest'ultimo ricordava Harry Potter.... Tutti quanti avevano un camicie sopra.
"Chissà dove sono quei camici..." Pensò Urami.
Notò di essersi dimenticata di controllare un armadio di metallo. Sì diresse verso quel armadio e lo aprì.
Dentro vi trovò quei camici bianchi, alcuni avevano una targhetta con un nome e cognome, altri invece erano senza targhetta. Urami ne prese uno e se lo rigirò tra le mani, notò che tre avevano delle targhette con i nomi. Ella iniziò a prenderli per guardare i nomi, finché non senti qualcuno bussare alla porta.
"È permesso???" Chiese una vocina.
Urami prese di corsa la borsa che si era portata dietro e butto in tutta fretta i tre camici dentro la borsa.
"È-è permesso???" Chiese di nuovo la piccola vocina. "Entra pure!" Ribatte a voce alta Urami, quando la porta si aprì, Urami capì che quella piccola vocina proveniva da Hinata.
" Sto disturbando??? Oh... ecco... volevo sapere l'orario per il pranzo...." Chiese la più piccola con un tono preoccupato.
" No tranquilla, sarebbero le 10.... Io pranzerei verso le 12.45. " disse Urami mentre si metteva in spalla la borsa con dentro i camici, "Sai... Prima ti ho vista parlare con un ragazzo piuttosto basso.... Kuroko se non sbaglio...." Continuò Urami.
Hinata sentendo il nome del suo amico annuì.
"...È il tuo ragazzo?" Chiese ad un tratto Urami, con un piccolo ghigno sul volto. La più piccola dopo aver sentito quella frase arrossì sconcertata e iniziò a negare la cosa. "Di quante ne vuoi! Ma tra un pò di tempo ne vorrai un sacco ai tuoi piedi!" Disse ancora divertita Urami. Hinata continuò a negare ormai rossa rossa come un pomodoro.
Urami decise di andare via quando venne fermata da Hinata.
"La tua gonna è strappata" disse quest'ultima. La più grande iniziò a guardare la sua gonna, in effetti c'erano degli strappi e dei buchi. Come se li era fatti?
"Vieni con me" le disse la più piccola, Urami decise di seguirla anche se non sapeva cosa aveva in mente.
Poco dopo qualche minuto si ritrovarono in camera di Hinata.
E solo ora capi Urami.
Hinata le chiese di togliersi la gonna e di mettersi un asciugamano attorno alla vita.
Hinata iniziò a prendere fili e aghi, stava ricucendo la gonna di Urami, eppure sembrava che stesse aggiungendo altra stoffa....
Urami era stranamente stupefatta e felice di quella bambina.
Yuu, quel giorno si svegliò abbastanza presto. Uscì dalla sua camera e incontrò Yukki. Poco dopo colazione, i due ragazzo decidettero di fare un giro nei corridoi.
"Dai che sarà divertente!!" Disse Kokichi a Aruki. Quest'ultima non era del tutto certa dell'idea di Kokichi...
"Ti piacerà fare amicizia! Yuu e Yukki sembrano persone apposto!" Disse Kokichi incitando Aruki. Ella non è che non voleva fare amicizia, è che se situazione in cui si ritrovavano non era delle migliori, di conseguenza le risultava difficile fare amicizia, non come Kokichi, la sera prima, a cena, riusciva a comunicare tranquillamente. Forse avrebbe potuto provarci, ma comunque non era certa di riuscirci.... Ma tanto vale provare e in caso non ci sarebbe riuscita, si sarebbe messa il cuore in pace facendo capire che per lei non era ancora il momento.
Kokichi voleva tantissimo che Aruki fa esse amicizia. In circostanze del genere è sempre meglio cercare di proteggersi a vicenda e cercare di non pensarci. E quale modo migliore è quello di cercare di fare amicizia???
Aruki e Kokichi camminavano nei corridoi. Parlavano, scherzavano e ripensavano a bei ricordi. Come quando giocavano da bambini e si era pieno di vita con la voglia di esplorare il mondo..... Oppure.... La gioia e l'allegria... Di essere stati ritenuti da tutto il mondo Super Liceali .... O anche l'euforia di essere stati accettati nella scuola più importante del Giappone.
Non serve rammendare che si sentivano presi in giro e illusi. Quel ricordo così felice si era andato a frantumare, rovinando così le loro vite.
"Guarda chi si vede!" Disse una voce maschile alle loro spalle.
Kokichi e Aruki si girarono e sorprendentemente si trovarono dietro Yukki che li chiamava con una mano e Yuu che li guardava con un sorriso accennato.
L'espressione di Kokichi da felice divenne entusiasta, prese la mano di Aruki e si mise a correre con lei appresso verso i due ragazzi. Aruki fu molto sorpresa della situazione.
Poco dopo qualche minuto Kokichi seguito da Aruki, erano di fronte a i due ragazzi sorridenti.
"Whoa! Che coincidenza ritrovarci qui!!!" Disse Kokichi.
"Già! Io e Yuu stavamo passeggiando per i corridoi! Volevamo andare in caffetteria." Rispose Yukki grattandosi la nuca, "Se volete... Vi va di venire con noi a prenderci un caffè, una bibita...Magari anche un dolce?" Continuò Yukki.
Kokichi avrebbe tanto voluto dire di sì, ma.... Non voleva costringere Aruki a fare una cosa che forse non voleva, così con lo sguardo le chiese se aveva voglia.
Con tutta sorpresa Aruki sussurrò: "Si dai... Perché no?".
Kokichi fu molto felice della sua risposta, così i 4 ragazzi decisero di andare in caffetteria.
Appena arrivati in caffetteria, si diressero verso le cucine.
Yukki si fece un'espresso. Yuu e Aruki misero su fornelli diversi a scaldare l'acqua per il tè. Aruki mentre aspettava che l'acqua fosse pronta, andò verso il frigo a scegliere qualcosa da mangiare. La sua scelta ricade su una torta, semplice, non troppo elaborata, ma buona.
Quando Aruki senti la teiera, corse verso i fornelli e versò l'acqua dentro una tazza nera. Iniziò a immergere il filtro del tè.
"Hey! Che tè hai scelto??" Chiese Kokichi avvicinandosi con in mano una bottiglietta di succo d'uva. Aruki sorrise. Se lo aspettava da Kokichi, gli faceva sembrare di essere ancora a casa.
"Tè rosso" rispose Aruki con un sorrisetto.
Andarono a sedersi in un tavolo da 4.
I principali a tenere la conversazione erano Kokichi e Yukki. Aruki si limitava a guardare e annuire. Si accorse che Yuu li beveva il suo tè e basta.
"Hey Yuu... Qualcosa non va?" Chiese Aruki.
Yuu non sembrava risponderle, anzi non la guardava neanche.
Aruki si sporse e scosse con la mano la spalla di Yuu.
"Hoayo? ( Buongiorno in Giapponese )" disse Aruki.
Yuu la guardò con sguardo sorpreso.
"Gomenasai.... Lui è sordo-muto" disse Yuu. "Forse dovresti parlargli tramite il Monokuma File" Continuo Yuu.
Ella prese il telefono e iniziò a cercare qualcosa sulla schermata.
"..... Super Ultra Unlucky liceale" disse d'un tratto Yukki. Kokichi e Aruki spostarono l'attenzione dallo schermo di Aruki al Sognatore Liceale.
Aruki aveva lo sguardo confuso.
"Sul Monokuma File puoi trovare tutti i profili di tutti gli studenti" disse Yukki vendendo gli occhi di Aruki sopra di lui.
"Ah! È vero! Ieri sera prima di andare a dormire, stavo dando un occhiata al telefono. E digitando qualcosa mi sono apparsi i diversi profili.... Persino il tuo Aruki." Disse Kokichi.
Aruki rimase zitta e mentre gli altri due iniziavano a scrivere a Yuu per comunicare, la ragazza si mise a digitare i tasti finché non capì come riuscire a trovare i profili, dopodiché si mise a chiacchierare con loro scrivendo. La situazione era abbastanza strana... dal punto di vista visivo: A primo impatto, sembrava un'uscita tra adolescenti... E ovviamente ognuno se ne stava per i cazzi propri. Aruki sorrise divertita, Kokichi aveva ragione, Yuu e Yukki erano persone ok, anche se però lei chiacchierava poco.
Col tempo si fecero le 12:45, ora di pranzo.
Questa volta fu Juvit a preparare qualcosa.
"Ho preparato qualcosa che appartenesse alle ricette del Don" disse Yukki ( le ricette Don sono ricette economiche e abbastanza veloci - grazie Food Wars :3 ).
Juvit servi il Katsudon.
Quando ognuno fu servito, il pasto ebbe inizio.
Il pranzo non fu così silenzioso, gli studenti parlavano e scherzavano. Per un attimo l'atmosfera fu diversa, quei giovani ragazzi si erano dimenticati di essere coinvolti in un gioco omicida.
Sembravano quasi studenti normali.
Dopo il pranzo ognuno andò a mettere il suo piatto, posate e bicchiere nella lava stoviglie.
Quando fu azionata, tutti tornarono a fare quello che volevano.
Quando stavano per uscire, il monitor di Monokuma si accese. Tutti erano ansiosi alla vista del monitor che si accendeva.
"Oppuoopou! Sono lieto di annunciarvi che ho deciso di sbloccare la biblioteca!!! Buona giornata e buon primo giorno di scuola!!" Disse Monokuma. Monokuma disse solo quello.
Tutti quanti si guardarono intorno per poi iniziare a discutere. Evidentemente non avevano ancora finito di esplorare la scuola, certo c'erano cose che si sarebbero potute sbloccare soltanto dopo un omicidio ma il fatto che Monokuma abbia deciso di sbloccare ad un tratto la biblioteca era un po' sospetto.
"Ehy Yuu ti va di andare in biblioteca?" Chiese Shouko a Yuu, mentre gli faceva della domanda in faceva degli strani gesti e Tutti l'avevano notato.
Lo sguardo di Yuu da un'espressione normale un po' triste e anche annoiata divenne sorpresa e anche felice, inizio a gesticolare anche lui.
"Whooooa! Che succede qui???" Chiese Yukki ridendo.
"Sto parlando con Yuu... Con il linguaggio dei segni, lo conosco" disse Shouko grattandosi la nuca.
Ora tutti quanti erano stupefatti, Di certo questa cosa sarebbe tornata molto più utile in fatto di comunicazione con il loro compagno, ma era davvero stupefacente la cosa che riuscisse a parlare il linguaggio dei segni.
Juvit tirò fuori il suo monokuma file e iniziò a digitare qualcosa, "In effetti sulla tua storia Shouko... C'è scritto che avevi un parente o sordo... di conseguenza i tuoi genitori erano molto occupati e così ti lasciavano spesso con questo parente e di conseguenza tu per comunicare hai dovuto imparare questo linguaggio, giusto?" Chiese Juvit non staccando gli occhi di dosso dallo schermo.
Quindi, se qualcuno andava sul profilo altrui, poteva leggere la storia e alcune informazioni personali, un esempio era come Juvit avesse trovato con l'informazione.
A quanto sembra c'era anche una sezione in cui oltre a parlare della nazionalità del paese della città si parlavano anche di lingue che si sapevano: e Shouko c'era scritto che lui sapeva oltre a qualche lingua straniera anche il linguaggio dei segni.
"Beh è una cosa bella no??" Chiese Hinata. In effetti era vero avrebbero potuto parlare di più tra loro certo In caso non ci fosse Shouko nelle vicinanze bisognava parlare tramite il telefono.
Durante il pomeriggio Shouko e Yuu erano andati in biblioteca e si erano messi a "parlare".
"Interessante questa cosa non la sapevo che il nostro caro super Ultra pilota liceale sapesse il linguaggio dei segni!" Esclamò Junko.
Mukuro Guarda Junko con uno sguardo piuttosto indifferente.
"Non capisco perché aprire la biblioteca...." Disse Jeff mezza sdraiata su dei scatoloni.
"Il tasto che fare la pratica a me perché non ti scegli un ragazzo? Qui la scelta è proprio abbondante." Disse Junko con uno sguardo abbastanza pervertito.
"Non ci pensare neanche..... Non siamo su Take Me Out." Commentò Mukuro avvicinandosi ai monitor.
"Eddai! Che c'è di male!? Stavo scherzando!...." Disse Junko giocando con la sua sedia girevole.
".... Non fate altro che essere serie infatti di relazioni dopo quello che è successo con Rachel-" non finì la frase che Junko cadde dalla sedia.
Junko si ritrovò contro il muro con il braccio di Jeff che la bloccava e il suo sguardo incazzato.
"Non nominare quel nome..." sussurrò Jeff tra i denti.
"Stai calma! Sorellina... Dopo che ha ucciso non ne hai più voluto sapere di lui..." Disse Junko, per poi rialzarsi.
" Comunque... Ho aperto la biblioteca perché mi stavo un pò annoiando... E ho pensato... Perchè non permettere di accedere alla biblioteca??" Disse Junko.
per quanto fosse il loro primo giorno dentro l'accademia avevano già fatto molti progressi avevano esplorato l'accademia avevano fatto abbastanza amicizia e di conseguenza In un certo senso si stavano dando il massimo per non uccidersi.
Le Tre Sorelle rimasero stupiti per questo. Nelle loro passate edizioni molti ragazzi si mettevano uccidere già il primo giorno, mentre loro il primo giorno avevano già esplorato tutta l'accademia.
Era già un grande traguardo che tutti quanti avessero esplorato l'accademia in una sola notte. Non era cosa da tutti, la maggior parte degli studenti passati e stava rinchiusa in camera della paura, usciva soltanto per andare a prendere il cibo. Però nessuna di loro tre, anzi, Junko, sì scoraggiava, sapevano che alla fine qualcuno e sarebbe caduto nella tentazione di uccidere. era solo questione di tempo non possono attendere tutta la vita, Anche perché Junko è pronta a dare degli stimoli per farmi uccidere.
Segreti, ricatti.... Addirittura si sono spinti così tanto una volta da fare persino un rapimento.
Yuu e Shouko si salutarono dalla biblioteca, ormai era tardo pomeriggio, e tutti pretendevano intorno al tardo pomeriggio sempre un po' di riposo.
Il ragazzo ovviamente per andare verso la sua camera dovete attraversare il corridoio pieno delle stanze degli altri studenti. Alcuni di loro là dentro dormivano, altri si svagavano e altri ancora addirittura si allenavano.
"Meglio essere allenati ad essere pronti a difendersi, che mettersi ad uccidere" penso Yuu.
In effetti questo concetto non era del tutto sbagliato..
Se qualcuno provasse ad uccidere una persona aggredendo era per l'altra persona l'importante è l'autodifesa e quindi deve essere pronta a schivare il colpo o addirittura immobilizzare l'assassino. Invece in uno scontro da lontano c'è sempre il classico veleno, che purtroppo però è un po' difficile da distinguere perché può essere messo in qualsiasi posto... Nel cibo, nelle bevande... o anche nei profumi!
Yuu si mise a camminare verso la sua stanza, finchè non notò un fascio luminoso.
Yuu un po' incuriosito è un po' impaurito se vicino a quel fascio luminoso proveniente da una stanza.
se avvicino alla porta e notò il nome della targhetta: Shiromi.
Come mai c'era un paio di luce nella sua camera? E perché la sua porta era aperta?
In effetti la luce che io vedeva era filtrata da dalla porta mezza aperta che lasciava intravedere.
Yuu andò a vedere la provenienza di quella luce.
La scena che gli si ritrova davanti agli occhi era piuttosto normale. Shiromi era super Ultra videogiocatrice liceale, di conseguenza era abituata molto a giocare ai videogame, almeno come descrive il suo profilo sul monokuma file. La ragazza era seduta per terra e aveva un joystick in mano, le luci erano completamente spente tranne quella del mega televisore in cui c'era riprodotta una scena di un famoso videogame. La ragazza era molto concentrata su quel videogioco, lo si vedeva perché non ne toglieva gli occhi di dosso, Yuu non era mai stato bravo ai videogame e perlopiù non c'è mai giocato più di tanto, però da quanto poteva vedere Shiromi se la stava cavando moltoooo bene.
Yuu entro dentro la stanza piano piano. Avrebbe voluto chiamare Shiromi ma gli sarebbe risultato molto difficile, quando entra per non poteva sapere che la porta cigolava. Ma il suono prodotto dall'entrata di Yuu fece scattare subito Shiromi.
Ella si voltò e trovò Yuu, che la guardava con uno sguardo piuttosto stranito ma anche curioso.
"Ah sei tu." Disse semplicemente Shiromi. Se Yuu avesse potuto sentire sarebbe stupito del tono che aveva usato Shiromi con lui. Era tranquillo e anche molto sollevato, beh probabilmente era felice che fosse lui e Non qualcun altro. Ovviamente per il semplice fatto soltanto che essendo sordomuto questo lo rendeva molto debole e indifeso.
Shiromi restò a guardare Yuu. Si aspettava che lui le rispondesse, invece no, se restano lì zitto buono a guardarla con quello sguardo curioso. La ragazza dopo aver aspettato un po' di minuti in cui erano rimasti sempre lì nella stessa posizione si alzò e prese la mano a Yuu.
" Vuoi vedere un mio video game?" Gli chiese Shiromi.
Era come se facesse finta di non sentirla, la ragazza non capiva se lo stava facendo apposta o la stava soltanto prendendo in giro.
La ragazza aspettò ancora un'altra risposta a vuoto. "Chi tace acconsente" disse semplicemente quest'ultima. Prendendo la mano del ragazzo lo porta nel posto in cui lei era seduta prima vicino alla tv di fianco alla sua PS Vita. Yuu quando vide Shiro sedersi per terra pensò che ella la stava invitando a fare la stessa cosa, così si sedette anche lui a gambe incrociate.
La ragazza ritornò a giocare togliendo la modalità pausa.
Yuu la guardò giocare sia dallo schermo che nella realtà. Era molto concentrata su quello che faceva il suo sguardo era rivolto alla tv, nel gioco si muoveva agilmente era molto brava, quando guardò le mani della ragazza non so che è bravissima e che sta facendo un sacco di combinazioni.
"Conosci questo gioco?" Chiese Shiromi. Ma Yuu stette zitto. Shiromi non sapeva cosa dire, quel ragazzo era proprio strano.... Il ragazzo di fianco a lei era proprio un personaggio da non incontrare ogni giorno. Se ne stava zitto e sembrava volesse ignorarla, non rispondeva alle sue risposte e perlopiù era concentrato sulla TV. Shiromi a quel punto si fece delle domande del tipo: ma io ho fatto qualcosa di male? L'ho offeso in qualche modo?
" È uno dei giochi che ciò da più tempo sai? Ci gioco da quando ho ricevuto la mia PS Vita." un'altra domanda fatta da ragazza che non ebbe anche questa la risposta.
Shiromi Fammi sapere un attimo di giocare.
"Ohy!" Disse la ragazza mentre scuoteva il braccio di Yuu.
Il ragazzo si voltò per sapere cosa stesse succedendo.
La ragazza ormai aveva smesso di giocare a quel gioco e tutta la sua concentrazione è andata su quel ragazzo. Ma che aveva che non andava? Non l'aveva insultato per quanto ne sapeva lei non gli aveva dato fastidio e non gli ha nemmeno mai rivolto la parola nemmeno lo sguardo fin da quel momento.... E lui fa finta di non conoscerla anzi meglio... Fa finta che lei non esista.
La ragazza tirò fuori il telefono ( il telefono è compreso nel monokuma file, cioè che il monokuma file è anche un telefono).
Yuu quando vive il monokuma file di Shiromi si mise subito a fare dei gesti.
La ragazza non capiva molto bene perché quel ragazzo si comportava così, non parlava con lei, e va bene... Non avrebbe parlato con lei... Ma chi lo dice che non gli avrebbe scritto.
Shiromi entrò sul profilo di Yuu e quando vide la sezione i messaggi selezionò il contatto e si mise a scrivere come su WhatsApp.
Messaggio a Yuu da parte di Shiromi:
Senti, Yuu. Io non so se ti ho offeso o ti ho fatto arrabbiare in qualche modo.... Però sinceramente mi dà un po' fastidio il fatto che tu non mi parli. Te lo voglio dire proprio direttamente: perché?
Non mi sembra di averti fatto qualcosa di male da quando siamo qui... Anzi non ti ho nemmeno rivolto parola! Quindi ora spiegami perché io non ce la faccio più! Che ti ho fatto?
Il messaggio di Shiromi era molto esplicito: voleva assolutamente sapere cosa avesse fatto di male. Perché quel ragazzo non voleva parlarle?
Bip.
Era il telefono di Yuu, aveva ricevuto il messaggio. Finalmente Shiromi avrebbe potuto sapere cosa turbava il ragazzo. Quest'ultimo si mise a scrivere e qualche volta alzava lo sguardo per poi guardare la ragazza che nel frattempo era intento a fissarlo.
Messaggio a Shiromi da parte di Yuu:
Tu non hai fatto nulla di male.
Non sei tu la causa del fatto che io non parlo, non mi hai né offeso né fatto male e tantomeno fatto arrabbiare. Una persona come te non lo farebbe mai apposta, né tantomeno senza volere. Sei una persona davvero gentile non faresti mai arrabbiare nessuno.
La colpa è mia. Purtroppo io sono nato con una malattia che ha portato con sé degli handicap.
Io sono sordo-muto.
Bip.
Questa volta il suono proveniva dal monokuma file della ragazza. Lei pigia sopra l'icona dei messaggi. Rimanete di stucco a sentire quella cosa. Quel povero ragazzo oltre ad essere stato coinvolto in un gioco così malato era anche sordo e muto. Shiromi non poteva mettersi nei panni di Yuu. Ma immaginava che il fatto che lui non potesse sentire né poter parlare fosse in un certo senso un modo di morire. Perché alla fine probabilmente lui dentro di sé sentiva morire. Purtroppo la sua vita era già stata rovinata con questa malattia ci hanno pure messo con questo gioco??
Shiromi sì senti pervaso dalla rabbia di come monokuma fosse stato così crudele.
Però torno di nuovo alla realtà quando un altro bip illumino il suo telefono.
Messaggio a Shiromio mi da parte di Yuu:
Tutto ok?
La ragazza leggendo quel messaggio si risveglio dai propri pensieri. Alza lo sguardo verso il ragazzo che nel frattempo aveva uno sguardo preoccupato. In effetti a sentire quel messaggio l'espressione della ragazza era cambiata. Aveva scritto i pugni gli occhi erano serrati e la bocca mostrava i denti che in quei momenti erano stretti per fare in modo di trattenere un urlo di rabbia.
La ragazza annui con la testa. E il ragazzo che fin da quel momento la sta fissando preoccupato vedendo che qualcosa turbava si sollevò un pochino.
Poco a poco i due ragazzi si misero a parlare, discutevano dei loro Talenti, della scuola, dell'Accademia... persino della loro vita.
Messaggio a Shiromi da parte di Yuu:
Sai... Tra tutte le persone che ho incontrato... Tu sei una delle più carine e gentili che possono esistere sulla terra.
La ragazza leggendo quel messaggio fu molto stupita. Erano parole davvero dolci. Certo era una frase piccola, una frase che può essere letta tantissime volte al giorno d'oggi... Però stranamente da parte di Yuu... Aveva tutto un altro significato.
Il ragazzo che incontra lo sguardo della ragazza, sorrise un po' insicuro e si grattò la nuca, il volto era diventato completamente rosso, si poteva ormai dire che lui fosse un parente dei peperoni. Probabilmente anche Shiromi. Perché in meno di 3 secondi... Senti le guance in fiamme.. E allora la ragazza si posa una sola domanda in quel momento: È-è rossore? Sì chiese in quel momento la ragazza. Entrambi si sorrisero.
" Hey! Ma tu stai sempre qui?" Disse ridendo Shouko a Urami. Si trovavano di nuovo nell'osservatorio.
" Non è colpa mia se non c'è un garage su cui puoi modificare le tue auto!" Disse Urami.
Shouko si avvicinò al casinò combinato da Urami.
"Wow... Hai proprio cura di questo posto?" disse ragazzo indicando i diversi fogli sparsi in giro per la stanza e anche i diversi manuali tirati fuori dagli scaffali e riposti in un modo non proprio ordinato.
" Oh Certo perché tu te la sapresti cavare di certo... Sono curiosa di vedere il posto dove ti alleni per le gare!" Esclamò la ragazza esasperata.
"Piuttosto che stai facendo?" Chiese Shouko avvicinandosi alla ragazza.
Quest'ultima stava spingendo il telescopio per una nuova direzione, ma non ci riusciva. La neve teneva il telescopio nello stesso punto e di conseguenza facendo vedere sempre lo stesso punto.
Shouko si avvicinò alla ragazza, la guardava mentre con tutte le sue forze cercava di spostare quella visuale, la ragazza però per quanto ci stesse provando non ci riusciva a spostarlo difatti arriva così tanto a tirare che cadette all'indietro.
Il ragazzo si avvicina immediatamente a lei per vedere come stava," Dovresti spingere non tirare..." Disse ragazzo mentre aiutavo la povera Urami.
"Lo sai quanto pesa quel coso? Pesa quasi 70k... Se sei più forte di me allora fatti sotto!" Disse Urami, per poi indicare con le braccia il grande telescopio.
Shouko sorrise. "Con piacere" disse per poi togliersi la felpa e iniziare a spingere, riesci a muoverlo un pochino ma non di tanto, la visuale era sempre la stessa.
Ma il ragazzo non si arrese e continuo a spingere.
"Vuoi una mano?" Gli chiese Urami che nel frattempo si stava trattenendo dalle risate.
"Ridi quanto vuoi ma io non ho bisogno d'aiuto!" Esclamò il ragazzo.
"Ma per favore! Spostati così posso spingere anch'io!" Disse Urami avvicinandosi al ragazzo per poi mettere le mani sul telescopio.
"Uno.. due... Tre!" Entrambi i ragazzi si misero a spingere, sbloccarono il telescopio.
"Hai visto che non avevo bisogno di aiuto?" Disse il ragazzo.
" Ehhh?? Senza di me non ce l'avresti fatta!" Controbattè Urami. i due ragazzi se hanno messi a discutere sul fatto di chiavi aveva bisogno aiuto di chi, ma in verità stavano in un certo senso probabilmente a loro modo facendo amicizia.
Ebbene quasi tutti quel giorno che c'è amicizia. Alcuni riuscirono a trovarsi i nuovi amici altri invece dovevano avere ancora il loro tempo.
Era davvero strana la situazione in cui si erano ritrovati.
Sembrava quasi un'avventura scritta da un libro o manga per ragazzi.
Eppure loro stavano dando il massimo... Per rinviare l'inevitabile.
la sera precedente tutti quanti erano andati a dormire speranzosi e pieni di paura. Speranzosi perché comunque avevano ancora tanta speranza dentro di loro e non si sarebbero arresi così facilmente.
Spaventati perché ormai non sapevano cosa tenere lo sapevano... dovevano temere di tutto.
dovevano andare a dormire con la mente sempre disturbata da pensieri e da scene immaginate da loro stessi in cui qualcuno entrava dentro la loro camera e gli uccideva.
C'erano molte differenze tra paura e amicizia.
Dolore... Terrore... Nostalgia... Era così che era fermato la paura... o in un altro modo con questi aggettivi Poteva essere anche definita la disperazione.
Amore... Pazienza... Bontà.... Era così che era formato invece l'amicizia.
Per loro fare amicizia voleva dire cercare di proteggersi null'altro e di aiutarsi a vicenda.
Perché comunque in una situazione del genere in cui erano rinchiusi o meglio dire rapiti in un certo senso, con nessuno che probabilmente li sarebbe tenuti a salvare... È costretti a uccidere pur di rivedere di nuovo la luce del sole e i sorrisi dei loro cari.... Voleva dire molto.
tutti quanti sapevano che dovevano cercare di fare amicizia o di aiutarsi a vicenda perché sennò sarebbe stato molto più facile per ognuno cedere alle tentazioni che monokuma probabilmente ogni giorno gli avrebbe posto davanti.
Fino a quanto si sarebbe spinto Monokuma? Sarebbe arrivato a rapire? Torturare davanti agli occhi degli studenti i loro parenti? O addirittura.... A mostrare i loro cadaveri?
Tutti temevano robe del genere. Perché comunque monokuma per loro li ha rinchiusi dentro una struttura in cima al Monte Fuji, uno dei monti più grandi al mondo.
molti di loro degli studenti in fondo anche quelli più sociali nutrivano Il fatto che alla fine potevano fidarsi solo di loro stessi. Ma è meglio prevenire che curare.
Tutto questo era stato organizzato da Junko, sin dai minimi dettagli.
aveva trovato il modo di ingannare il comune facendogli credere che la sede in cui questi super Ultra liceali di quella generazione sarebbero andati in quella struttura. Solo che il governo pensava che la struttura si trovasse a Vienna... Non in Giappone.
La cosa divertente è che della situazione era che più o meno 25 chilometri di distanza dal Monte Fuji, c'era il palazzo dove si era tenuto il consiglio per la reputazione di questi studenti. Praticamente il governo giapponese li aveva di fianco e nemmeno se ne accorgeva.
Ogni ragazzo ormai era abbandonato a sé stesso. Erano solo giovani ragazzi perché coinvolgerli in un gioco così malsano?
Erano tutti sotto i 18 anni... In un certo senso anche se può sembrare strano erano come dei bambini in fondo.... Dei bambini che erano pieni d'amore e voglia di vivere.
Ora la cosa da pensare era solo una: il primo giorno dentro l'accademia era andato piuttosto bene dal punto di vista antropologico.
Tutti nutrivano sempre della speranza dentro di loro ed erano sicuri che sarebbero riusciti a scappare... Però dovevano essere pazienti e avere buona fede.
Nessuno di loro voleva quel gioco... Nessuno.
L'unica a volerlo veramente quel gioco... Era Junko.
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Salve, finalmente pubblicato. Oggi ho combinato molti casini con questo capitolo. senza volere Diciamo che il mio telefono salvava e poi pubblicava... Soltanto che io quest'oggi stavo correggendo tutto quanto. Quindi ero costretta a annullare la pubblicazione, Ma la cosa brutta era che il messaggio veniva inviato del fatto che è stato pubblicato un nuovo capitolo e di conseguenza questa cosa avrà creato di sicuro molto scompiglio a prima di tutto i partecipanti del roleplay, a cui gli chiedo scusa per avergli provocato probabilmente dei problemi tecnici.
Il problema non è il fatto che sia successa una roba del genere perché comunque una volta ci sta... Ma quando è successo oggi per la seconda volta... Le bestemmio sparato. Immaginatevi la mia reazione ogni volta che succedeva. ( La mia reazione: Ma che cazz?! Cosa miinchia ho fatto!? Sono proprio cogliona allora! Oh mio Dio oh mio Dio! Come si può essere così scemi?!? Annulla la pubblicazione! Annulla annulla!).
Sinceramente questo capitolo non mi aveva convinto più di tanto Avrei voluto allungarlo un po' di più aggiungendo più dettagli in modo da renderlo più interessante, Ma dopo questi due incidenti che sono capitati oggi non volevo provocare altri problemi quindi ho pubblicato subito.
Vi prego di perdonarmi per le cazzate che faccio ma purtroppo è inevitabile che io non le faccia.
Spero comunque che questo capitolo vi possa essere piaciuto. e mi scuso anche per i tantissimi errori grammaticali che ho fatto probabilmente e ho tralasciato.
Cioè tu mi mette ancora scusa. Non voglio mentire sul fatto che ci ho messo molto tempo a scriverlo. Semplicemente mi è risultato piuttosto difficile, mi sono ritrovata a cancellare più volte la storia e a ricominciarla sempre da zero.
Grazie per la lettura e per aver deciso di seguir questo roleplay.
Jeff.
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