✿Undicesimo Capitolo✿
Quando Inosuke riaprì gli occhi, il paesaggio di pace della foresta era sparito nel nulla, sostituito dalle tristi mura del Tempio in cui era cresciuto. Con le palpebre assonnate e i muscoli intorpiditi, trovò estremamente difficile anche solo provare ad alzarsi dal mare di cuscini in cui si ritrovava sdraiato.
La stanza di Douma non era cambiata affatto, il lusso era presente in essa ed era parecchio ordinata, i mobili privi di polvere. I seguaci sapevano come soddisfare le esigenze di Douma; più che altro, Inosuke si ritrovò a pensare che assomigliassero più a degli schiavi che non possedevano alcuno scopo di vita, che pendevano totalmente dalle labbra di Douma.
Non era una novità, ma la trovava una cosa abbastanza rivoltante.
Un mal di testa allucinante gli fece digrignare i denti, ma ciò non gli impedì comunque di guardarsi bene attorno. Nel frattempo notò anche che la testa di cinghiale era sparita nel nulla; un infastidito e sorpreso urlo di sorpresa sfuggì dalle sue labbra.
"Che cosa mi è successo?" dopo qualche secondo, riuscì ad alzarsi di colpo: "Perché non ricordo nulla?"
Provò a concentrarsi, ma l'unica cosa che riuscì ad udire furono i passi sbrigativi dei fedeli che facevano avanti e indietro per il largo corridoio. Era tentato dall'uscire dalla stanza e capire che diamine stesse succedendo, ma si ritrovò ben presto a sussultare, non appena gli parve di vedere, fuori dalla finestra, la sagoma di una ragazzina.
Non aveva idea di chi fosse, o se l'avesse mai incontrata prima, eppure continuare ad osservarla gli creava un forte senso di rabbia e autodifesa, come se lei non dovesse essere lì, nei pressi del giardino. Non aveva l'aria di essere una seguace sfegatata, né tantomeno una persona a cui serviva aiuto.
La determinazione e la disperazione erano presenti nei suoi occhi, così come delle profonde occhiaie che le rovinavano il volto etereo.
"Devo uscire da qui. Subito."
La vide camminare verso l'entrata del Tempio, qualcosa di luccicante tra le mani - un coltello?
Senza aspettare qualche altro istante in più, Inosuke uscì, sollevato dal fatto che non fosse stato rinchiuso dentro. Quella ragazza non gli piaceva, e doveva avvisare Douma prima che potesse essere troppo tardi.
Qualche folle già in passato aveva attentato alla sua vita durante le sue cerimonie, e ricordava che quando Douma glielo raccontava, non pareva essere minimamente turbato da tali eventi. Divertito, come al solito.
-Cosa ci trovi di così divertente quell'idiota, devo ancora capirlo!- andò a scontrarsi con un paio di fedeli, quasi però non se ne rese conto, impegnato com'era a volerlo avvertire del pericolo imminente. Di lui però, nessuna traccia.
-Se n'è andato?- sbottò all'improvviso, capitando davanti ad un uomo di mezza età che si stava prestando ad uscire all'aperto.
-Come dici, giovane Inosuke?-
Quella falsa cortesia mischiata a malcelato rancore, gli provocò un conato di nausea e totale disprezzo.
-Douma. Dov'è finito?-
-È uscito poco fa, per assicurarsi che...-
Non lo lasciò finire.
Con una velocità che lo caratterizzava, si sforzò di aumentare il movimento delle gambe per andare a cercare fuori.
Era notte, una serata di stelle così bella che avrebbe potuto creare a chiunque si fosse fermato ad ammirarla un'infinita tranquillità. Dubitava che Douma fosse uscito per un motivo del genere - se in passato lo faceva, era soltanto per assecondare i suoi capricci - e dubitava anche che non sapesse dell'arrivo di quella ragazza.
Douma sapeva sempre tutto di tutti, una delle tante qualità che aveva affascinato moltissimo Inosuke. Era come se potesse capire cosa la gente pensasse, dove fosse diretta; niente poteva sfuggirgli, altra prova che quegli squilibrati dei seguaci davano per "potere divino".
Per Inosuke, era uno strano sesto senso. Forse anche molto di più di quel che poteva sembrare, come magari l'olfatto sviluppato di Tanjiro, l'udito di Zenitsu o il suo stesso tatto. Diventato Ammazzademoni, era riuscito ad accrescere in particolare questo senso, e non dubitava che Douma non potesse essere in grado di provare qualcosa di simile.
Allargando le braccia e mettendosi in ginocchio, avvertì qualcosa di bizzarro; una fonte di energia a cui non riusciva a fare un nome specifico, ma che sapeva di dover raggiungere. Che Douma fosse andato a cercare quella?
-Devo sbrigarmi!-
Non capiva perché si sentiva così allarmato. D'altronde, la mocciosa che aveva intravisto doveva essere nella direzione opposta alla sua, entrata nel Tempio per cercare Douma, che era da tutt'altra parte. Sapeva solo che doveva sbrigarsi, e in fretta.
Inosuke rimase sorpreso quando vide la testa di cinghiale poggiata per terra, Douma accanto che era intento a scrutarla con disappunto. Quest'ultimo non aveva mai amato davvero il suo lato selvaggio, i suoi strani gusti riguardo alla "moda". Tuttavia, per quanto tenesse all'altro, il corvino non avrebbe mai più indossato uno yukata pregiato o qualche altro elegante abito.
Erano soffocanti e sopravvalutati, a sua detta.
Non era il momento però di pensare alla profonda riluttanza di Douma verso i suoi gusti di moda selvatici, bensì al dovergli chiedere perché gli avesse preso la testa di cinghiale senza valido motivo. E perché aveva un'incessante mal di testa. O del perché aveva quegli strani ricordi che lo vedevano come un Ammazzademoni.
Chi erano poi Sanjiro, Monitsu e... Tenuko? Perché aveva quei nomi fissi in mente? Ed erano i loro veri nomi, quelli?
Più provava a ricordare, a sforzarsi di rammentare qualche altra informazione, e più esse gli sfuggivano di mano, peggioravano quella sua amnesia improvvisa...
-Ah, scusami Inosuke, non ti avevo sentito arrivare.-
Sapeva che stava mentendo, ma non gli dette importanza. Era abituato a vederlo prendere in giro, a divertirsi comportandosi da completo idiota.
A volte gli dava su i nervi.
-Non sono un bambino, smettila di comportarti come se lo fossi ancora!- rispose infatti, i pugni stretti: -E perché hai preso quella? Pensavo che ti facesse... senso!-
-Questa? Si, in effetti mi fa alquanto ribrezzo. Non ti si addice.- Douma continuò a rigirarsi la testa di cinghiale tra le mani, lo sguardo annoiato e perso in chissà quali pensieri: -Se la buttassi, potresti provare ad indossare qualcosa di...-
-Non lo farei mai!- Inosuke tentò di calmarsi, ma quel fastidioso mal di testa non accennava ad andarsene. La voce di Douma rimbombava, risultava essere una seccatura: -E ti ho già detto di non trattarmi come se fossi un insignificante piccolo sprovveduto! Rispondi alla mia domanda!-
-Quanto siamo agitati, Inosuke. E va bene, ti spiegherò tutto.- con una risata divertita e inaspettatamente, gli mise la testa di cinghiale come copricapo: -Va meglio, ora?-
Uno sbuffo esasperato fu sufficiente come risposta.
-Vedi, Inosuke, la foresta che vedi qui vicino, il Tempio, me medesimo... siamo frutto della tua mente e dell'illusione che un demone potente ha creato.-
-Un demone? E che cosa sarebbe?-
Inosuke parve sinceramente sorpreso, al ché il fasullo Douma sospirò con melodrammatica tristezza.
-Hai cominciato a dimenticarti degli obbiettivi che ti eri prefissato di realizzare, a quanto pare. Non ricordi assolutamente niente?-
-Provo... delle strane sensazioni. Prima di venire qui da te, ero allarmato per qualcosa. Ma non ricordo cosa.-
-Inosuke.- il tono con cui pronunciò il suo nome, serio e che voleva spronarlo a ragionare, gli fece provare un brivido gelido lungo la spina dorsale: -Quello che sto cercando di dirti, è che sei intrappolato in un sogno. Quello che vedi non è reale e, se non ti sveglierai, qualcuno tenterà di ucciderti.-
Non capì bene le sue parole ma, quando notò che stava puntando le iridi arcobaleno dietro di lui, si voltò di scatto.
La ragazzina era davanti a loro, un'espressione esausta e quasi folle impressa sul suo volto.
-Ho perso tempo... ma adesso che ho trovato il nucleo, potrò riposare. Devo solo...-
Non ci volle molto prima che Inosuke capisse che la ragazzina puntava davvero a ciò che temeva: uccidere Douma. Non capiva quel che diceva, a cosa esattamente si stesse riferendo, ma con uno scatto fluido e le sue nichirin apparse dal nulla, riuscì ad impedirle ogni singola azione che aveva in mente di compiere.
-Levati di torno, lurido cinghiale!- tentò di superarlo, invano. Le lame affilate delle nichirin puntate alla gola: -Non hai la più pallida idea di quel che stai facendo!-
-Non me ne frega nulla delle tue intenzioni, mocciosa.- se non avesse avuto il copricapo addosso, chiunque avrebbe potuto notare gli occhi verde smeraldo scintillare di rabbia: -Ma non ti permetterò di fargli del male. Quindi preparati a morire.-
-Non vorrei interrompere questo spettacolino, Inosuke, ma non è lei che devi uccidere.-
-Come?? E tu...-
-Non sono il vero Douma, faccio parte del tuo subconscio.- la sua voce era piatta: -Se lei dovesse uccidermi, tu moriresti. Non ti ricordi come si uccidono i demoni, Inosuke? Perché adesso hai cominciato a ricordare, no?-
Non era una domanda. Inosuke sogghignò tra sé mentre non distoglieva l'attenzione dall'impaurita ragazza: -Certo che lo so! I demoni crepano quando la loro testa viene separata dal corpo.-
-Quindi non devi fare altro che tagliare la tua, di testa. Anche se non sei un demone. Così facendo ti risveglierai e potrai aiutare i tuoi amichetti.-
Inosuke, colto alla sprovvista da quell'affermazione, fece per parlare, ma la voce del Douma del suo subconscio lo anticipò: -Devi fidarti. Ti sei sempre fidato di me, giusto?- l'Ammazzademoni annuì con lentezza, turbato: -È un sogno, nient'altro che questo. Perché altrimenti le tue nichirin sarebbero apparse nel nulla?- un'altra risata: -E se lo desideri, prima di andare a compiere la tua missione, hai la possibilità di vendicarti.- il tono allegro della sua voce era tornato, e Inosuke ricevette un occhiolino divertito.
-Oh.- volse l'attenzione per un breve istante su Douma, poi nuovamente sulla ragazza che, terrorizzata ancor più di prima, lo notò ridere come un pazzo.
-Cosa-?!-
Non ebbe la possibilità di dire altro che, un enorme cinghiale, era in procinto di attaccarla.
-AAAAAH!!-
-Ahahahah, sono un genio! Ancora una volta il grande Inosuke ha dato prova della sua intelligenza!-
Continuando a correre e a sferrare attacchi agli ultimi demoni restanti, Inosuke non poté fare a meno che continuare a lodarsi.
Spaventare la mocciosetta che aveva provato ad aiutare la Prima Luna Calante, era stato a dir poco soddisfacente. Il terrore nei suoi occhi a malapena aperti dal sonno era stato ben più che meritato; trasformarsi in cinghiale, in uno spaventoso e dalle fattezze di un mostro, era stata una delle esperienze più belle della sua vita.
E sebbene il Douma del sogno non era quello vero, il solo vederlo era riuscito a tirargli su il morale, motivandolo più del dovuto a porre fine alla vita di quel rifiuto demoniaco che aveva preso il controllo del treno.
Quello che accadde nei minuti avvenire, fu così breve che a Inosuke parve che il tempo si fosse velocizzato d'un tratto: dopo aver incontrato Tanjiro ed averlo aiutato a combattere contro il demone - senza il grande Inosuke ad aiutarlo, l'altro era decisamente spacciato - ed avevano avuto la meglio. Però, quando Tanjiro gli aveva chiesto di andare ad aiutare i passeggeri e si era allontanato, aveva sentito lo sguardo rivoltante del demone ricadere su di lui.
"Dev'essere lui, quell'Inosuke di cui tutti parlano... quello che la Seconda Luna Crescente sta cercando." fu uno degli ultimi pensieri di Enmu, la testa che assieme a ciò che rimaneva del suo corpo stava svanendo: "Non che importi veramente... un Ammazzademoni e una Luna che vanno d'accordo, che strano scherzo del destino."
Era possibile? Perché mai La Seconda Luna Crescente, Douma, avrebbe dovuto affezionarsi ad un tizio così strambo? Un Ammazzademoni, per giunta.
Enmu non riusciva proprio a capire e, osservando la figura di quella sottospecie di cinghiale umanoide svanire dalla sua visuale, ridacchiò appena.
"Sarebbe stato divertente assistere alla sua disperazione, nello scoprire che il Douma che è abituato a conoscere è uno dei demoni più forti e più crudeli di questo mondo. Un vero incubo." l'ultima frase era più rivolta a lui però, tanto che la disperazione prese il sopravvento: "Le Lune Crescenti sono davvero così forti come dicono? Che incubo... un vero incubo!"
-Ehi Tanjiro, dimmi che ti sei ripreso!- l'esclamazione esageratamente al settimo cielo di Inosuke si interruppe subito, quando dopo una decina di minuti, fece ritorno da lui. Il corpo di Enmu completamente svanito.
Tanjiro aveva le iridi cremisi pregne di preoccupazione e terrore. Instintivamente, quando intravide due figure combattere stando a ritmo di una velocità fuori dal comune, Inosuke rimase scioccato e piacevolmente sorpreso al tempo stesso.
Sapeva che se avrebbe deciso di intromettersi, sarebbe stato solo di intralcio.
-Inosuke!- Tanjiro lo fece ridestare: -Dobbiamo aiutare Rengoku!-
Voleva dargli ascolto, una volta ogni tanto, ma una sensazione gli invase il petto. Non sapeva che cosa fosse, ma fu la stessa sensazione che era stato solito percepire quando era bambino, prima che facesse quello spiacevole incontro con un demone.
Aveva paura. Desiderava andarsene.
-Cosa diavolo sto dicendo?- borbottò, pronto ad intromettersi nella battaglia assieme a Tanjiro.
Si fermò, così come i due combattenti. L'urlo strozzato di Tanjiro non fu d'aiuto, e le gambe gli tremarono per l'incredulità. Ma non fu solo il vedere il Pilastro del Fuoco ricevere un colpo fatale. No.
Il demone dai capelli rosa che aveva trapassato l'addome di Rengoku con il braccio, aveva nelle iridi incise le parole "Luna Crescente" e "Terza". Inconsciamente Inosuke fece un passo indietro.
Aveva come la sensazione di conoscerlo.
❇️Angolo Autrice❇️
Ed eccomi qui con un altro capitolo!
Inizialmente avevo in mente un finale diverso per esso ma, essendo che non voglio fare altri capitoli lunghi (se non gli ultimi), ho deciso di attendere fino all'inizio del prossimo capitolo. Il bello dello scrivere una storia è che, proprio quando metti per iscritto delle idee, te ne vengono delle altre di colpo.
Ah e quasi dimenticavo: quando Inosuke nello scorso capitolo, ha visto un Douma distorto, è perché Enmu si era accorto che qualcosa nel suo sogno non andava e per questo ha deciso brevemente di manipolarlo (poi in questo cap Inosuke ha capito che il sogno era suo e quindi un casino-)
Ovviamente il sogno è diverso da quello del manga, dove invece Inosuke aveva sognato di avere Tanjiro, Zenitsu e Nezuko come servi dalla faccia idiota XD"
Detto questo, spero che comunque il cap vi sia piaciuto!
- LadyFraise💜
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