Consiglio di leggere il capitolo con "Afire love" di Ed Sheeran. Buona lettura!

È l'una e un quarto, e io ed Edward siamo ancora seduti vicini sulle sedie di questa scrivania scura che ormai è più formata da fogli appallottolati che da legno. Abbiamo finito tutte le canzoni che ci eravamo prefissati di fare, tranne quelle disastrate. Ora sta cercando, tra gli sbadigli, di convincermi che riusciremo a completare entro domani una canzone di cui abbiamo solo il ritornello.

"Ti dico che ce la faccio! - sbadiglia- sono certo che se mi concentro un attimo le parole -tiene gli occhi aperti con le dita per evitare che si chiudano- verranno da sole come in un fiume!" Si accascia sulla sedia con aria sfinita e mi fissa.

"Non ti ho convinta neanche un po' eh?"

Alzo un sopracciglio.

"Come l'hai capito?" Chiedo ironica.

Lui sbuffa: "Va bene hai vinto tu" e si accoccola tra lo schienale e un bracciolo abbracciando un cuscino.
Finalmente, aggiungerei!
Io in realtà non ero stanca. È solo che Ed, beh lui era più addormentato che cosciente.
Adesso gli diamo anche soprannomi affettuosi, qui si fanno passi avanti.
Cambiamo discorso, io dovrei tornare a casa.

Scrollo Ed prendendolo dalla spalla per cercare di svegliarlo, anche se ormai è già immerso nel mondo dei sogni.

"Edward... Edward svegliati" è così tenero, sembra un orsacchiotto "Edward!"

"AAARRRGGHHH!" caccia un urlo e salta in piedi sulla sedia brandendo il cuscino come fosse uno scudo.

"Angel ti sembra questo il modo di svegliarmi? Mi hai fatto prendere un colpo!"

"Scusi tanto principe del cuscino, ma io dovrei tornare a casa"

Silenzio. Imbarazzante silenzio. Poi finalmente si rianima e inizia a grattarsi la testa con fare pensieroso.

"Beh... potresti rimanere a dormire da me"

Uuuhh, qui l'atmosfera si fa caliente.

Mi sciolgo la treccia cercando di coprire almeno in parte la mia faccia che ha preso il colorito di un peperone. Di quelli rossi, belli maturi e arrossati dal sole.

"Ehm... sì certo"

Rimaniamo immobili ancora per qualche secondo poi decido di rompere la tensione perché mi sta comprimendo le ossa.

"Io mi prendo il letto!" E quasi mi tuffo giù dalle scale. Venendo su ho notato una piccola camera da letto oltre a quella che presumevo fosse di Harry, e non appena la raggiungo mi ci fiondo dentro e chiudo la chiave.

"Ehi così non vale! Io ti ospito gentilmente a casa mia e tu mi rubi la camera? Che storia è questa?!"

"Sono una donna, ho i miei privilegi"

Sento sbuffare attraverso il vetro. Gli faccio la linguaccia e mi giro per gettarmi sul letto e rinfacciargli quanto sia comodo.

"E io dove dormirei scusa?"

Merda. Non ci avevo pensato.
Ehehehe PERVERTITA.
... mi sa che qua l'unica pervertita sei tu.

"Ehm... -lampo di genio- sul divano in salotto!"

"Ma... è la custodia di una chitarra formato gigante, non ha neanche un materasso."

Ok, ora sì che sono veramente nella merda. Posso sentire il rumore delle rotelline che nel mio cervello stanno ragionando per trovare una soluzione. Mi alzo lentamente e con riluttanza apro la porta.

"Ti concedo il tappeto, solo perché sono brava"

"Il tappeto è scomodo"

"Non è vero una volta ci ho dormito"

"Potresti fare il bis"

"Naaa, non mi va"

Ed fa finta di asciugarsi una lacrima: "Come sei crudele"

Lo imito: "Come sei patetico"

A questo punto penso che nessuno resisterebbe, infatti ci mettiamo entrambi a ridere e iniziamo una battaglia di cuscini. Mi piace il ruolo che Ed ha nella mia vita. L'ha migliorata, mi ha resa più felice e adesso anche io ho qualcuno per cui spendere i miei sorrisi. Voglio che d'ora in poi la mia vita sia così: circondata dalle persone a cui voglio bene che mi fanno sentire altrettanto bene.

Ci addormentiamo uno mezzo sotterrato dall'altra, ma con il sorriso e con le mani strette tanto forte da non riuscire a  staccarsi mai più.

*Angolo autrice*
Sto facendo questo angolo autrice più per tradizione che per altro, strano ma non ho niente da dire. Volevo solo avvisare che se scrivete "autrice" nei suggerimenti della tastiera vi esce atroce, e boh, lo dovevo dire. Definirei questo capitolo come il disagio. Sì, non ha senso. In ogni caso è moooolto di passaggio. Ma tanto. Vi saluto, adios.💕