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Diana's pov
Finalmente riuscii ad uscire da quella stramaledetta torre,certo non libera come avrei voluto essere ma ero fuori!
Mi guardai attorno,era come se vedessi l'Inferno per la prima volta tanto tempo era passato da quando ero stata rinchiusa lì dentro.
Il cielo era scuro,pieno di nubi minacciose di colore rosso porpora,l'aria era pesante e satura di zolfo,ne percepivo l'odore. Tutto taceva,fatta eccezione per i nostri passi che scricchiolavano sul terreno bruciato e per il fragore dei tuoni che rimbombavano potenti,accompagnati da mille saette.
Lui teneva ancora ben saldamente la mia mano ancorata alla sua,mi dava fastidio e avrei voluto cogliere al volo l'occasione per scapparmene via ma allo stesso tempo ero consapevole che,debole e minuta come ero diventata,non avevo possibilità contro uno come lui.
Sospirai pesantemente,non degnandolo minimamente di uno sguardo mentre continuavamo a camminare;guardarlo mi provocava un istantaneo moto di rabbia e frustrazione e,sinceramente,non me ne serviva ancora.
Camminammo per una decina di minuti prima che,in lontananza,potessi scorgere la sagoma di un'enorme ed imponente palazzo.
Poco dopo,quando vidi il palazzo più da vicino,rimasi a bocca aperta,letteralmente a bocca aperta,non riuscendo a farne a meno.
Il palazzo era ancora più grande di quanto avessi potuto immaginare vedendolo da lontano,fatto interamente da marmi pregiati bianchi e dorati,statue ornavano alcune colonne.
Poi c'era il giardino...
Quell'enorme e stupendo giardino pieno di alberi e statue di divinità greche. La cosa più spettacolare però,si trovava al centro di esso:una grande e magnifica fontana di marmo opaco finemente lavorato,al suo interno sgorgava dell'acqua limpida e cristallina che brillava di riflessi rossastri.
Rimasi affascinata,incantata,con lo sguardo perso ad ammirare così tanta bellezza,finché non sentii che l'uomo mi strattonò leggermente il braccio,incitandomi a seguirlo.
Al palazzo,che si trovava su di una collinetta sopraelevata,si accedeva attraverso delle scale poste alle spalle della fontana,dalle quali partivano ad intermittenza fiotti di acqua cristallina.
Lui mi condusse su per quelle scale e,una volta arrivati in cima,aprì con la sola forza del pensiero la pesante porta nera lucida a doppio battente.
Lo spettacolo che mi si presentò davanti mi fu quasi impossibile descriverlo a parole;se ora mi chiedeste di descrivervelo con una sola parola direi...regale.
Il colore predominante era l'oro,era dappertutto:negli intarsi decorativi dei mobili e delle porte,nei motivi floreali sul soffitto,realizzati con dell'oro puro. Poi c'era il rosso del velluto delle morbidissime poltrone,dei tendaggi,degli affreschi.
Ancora una volta rimasi senza parole di fronte a tanto sfarzo.
L'uomo mi guardò. Riflettendoci poi, effettivamente non sapevo nemmeno il suo nome«Major arriverà subito,vedi di seguire ciò che ti dice» disse guardando fisso nel vuoto,non mi degnò nemmeno di uno sguardo..
Poco dopo,come da lui annunciato,da un corridoio comparve una donna:era bellissima...i capelli scuri appena ingrigiti dal tempo erano intrecciati a dei filamenti argentei e legati in una treccia morbida che le ricadeva sulla spalla destra,indossava una veste semplice ma stupenda di un color rosso opaco che la faceva sembrare quasi una regina.
La donna ci arrivò di fronte e rivolse un inchino rispettoso all'uomo,che ora finalmente mi aveva lasciato la mano. «volete che la prepari mio signore?»gli chiese con voce dolce e pacata alzando di poco lo sguardo.
«Si Major»disse quello con un tono di voce solenne,senza espressione,mentre continuava a fissare il vuoto.
La donna allora si avvicinò a me,il sorriso che aveva dipinto in volto la faceva risplendere ma questo si affievolì immediatamente non appena ebbe incontrato i miei occhi,come se le avessero ricordato qualcosa«seguimi ragazza»
«Ah si...»disse all'improvviso lui voltandosi verso di me e guardandomi con quegl'occhi rossi«...ti voglio nelle mie stanze appena sarai presentabile»
A quelle parole non riuscii ad impedirmi di sgranare gli occhi«cosa..?!»per poco non urlai ma la mano di Major me lo impedì posandosi prontamente sulle mie labbra.«su cara da brava,vieni con me..»detto ciò mi prese sottobraccio e mi condusse verso il corridoio da dove poco prima era arrivata.
L'uomo invece aveva imboccato un altro corridoio più scuro e dall'aria tetra.
I camini erano ovunque così come i tappeti e i lampadari dalle mille gocce.
La signora mi fece strada fino ad un portone che dopo poco aprì;davanti agli occhi mi si presentò una stanza piuttosto particolare,al centro di essa c'era solo un letto e vari strumenti intorno.
Dove diavolo ero finita?!
«Sdraiati sul letto»disse la donna voltandosi «Schiave avvicinatevi per conoscere la vostra nuova sorella»
Solo allora mi accorsi che nella stanza c'era una tenda in raso nero che separava il letto da un'altra porzione di stanza. La tenda venne scostata lentamente e ne uscirono fuori Refedy,Sharon e....e mi vennero le lacrime agli occhi perché davanti a me c'era Leila e,cazzo...stava ancora meglio di prima!
Cole's pov
Appena sono tornato in camera mi sono fatto una doccia rilassante con calma, quella ragazza mi fa andare su tutte le furie, mi fa scattare e incazzare.
Sento bussare alla porta e mi muovo alzandomi dalla vasca per poi vestirmi lasciando scoperto il petto senza indossare la maglia.
Mi avvicino allo specchio in camera mia e guardo la porta da cui poco prima sentivo picchiettare.
«Avanti»dico tranquillo frizionandomi i capelli, spero le abbiano spiegato le regole perché sono stufo della sua arroganza, voglio rispetto e non sopporto chi non me lo concede.
La porta si apre mostrandomi la figura snella,tremendamente snella,di quella ragazza avvolta in una veste rossa,i capelli castano scuro intrecciati con fili d'oro e argento,lo sguardo sicuro ma allo stesso tempo incerto. Non dice nulla.
Mi volto per guardarla meglio con leggera malizia, come può eccitarmi una che è pressoché una bambina?
«Avanza e chiudi la porta»dico appoggiandomi l'asciugamano intorno al collo senza smettere di guardarla per poi avvicinarmi ad una poltrona vicino alla quale, sopra un tavolino, c'è il mio whisky.
La vedo contrarre la mascella e chiudere la porta stizzita ma non si decide ad avvicinarsi,ostinandosi al mutismo.
«Dobbiamo ricominciare? Va bene,sta pure dove sei,ti hanno spiegato le regole?»dico guardandola truce, non la sopporto.
Lei mi guarda malissimo,se solo gli sguardi avessero avuto il potere di uccidere...«Quali regole?»
«Allora la lingua la hai» la guardo male «le mie regole, quelle a cui sottostanno tutti qui dentro e a cui sottostarai anche tu»
Incrocia le braccia al petto,mettendo in evidenza quel seno già abbastanza prosperoso per la sua età,e mi guarda negli occhi con quei suoi due pozzi d'acqua.«mi sono stancata di fare la sottomessa!»ringhia.
Rido, lei si è stancata e non ha nemmeno iniziato.
«Ah ti sei stancata? Bene non immagini quanto me ne possa importare» dico serio per poi guardarla meglio«1. Io sono il tuo padrone e lo devi dire.
2. Tu fai ciò che dico io senza obbiezioni.
3. I capelli sempre intrecciati
4. Non mancarmi mai di rispetto se non vuoi conseguenze»
Lei ride sprezzante.«fantastico,anche questa!»concluse la frase con un sospiro,gli occhi tristi«e ora che farai,mi violenterai anche tu?»sussurra.
«Perché dovrei scusa? Io non prendo le mie ragazze con la forza a meno che non siano loro a chiederlo»mi avvicino accarezzandole i capelli, é come se avesse paura ma lo volesse, é difficile da capire «5. Non entrare mai nella stanza dalla porta verde.»
Al mio tocco i suoi occhi si riempiono di lacrime,come se con quella semplice carezza fossi riuscito a distruggere un muro invalicabile che aveva eretto attorno a sé. Annuisce semplicemente udendo il mio ultimo ammonimento e poi distoglie lo sguardo dal mio,come a volermi nascondere la sua improvvisa debolezza.
Le alzo il viso con un dito sotto il mento «non ti farei mai del male o almeno finché non me ne darai un valido motivo» le bacio la fronte per poi guardarla meglio «avvicinati al letto»
Mi guarda stupita dal mio gesto e trema impercettibilmente,fa ciò che le ho detto ma all'improvviso si ferma stringendosi le braccia con forza non riuscendo più a proseguire. La sento fare respiri profondi mentre fissa il mio grande letto coperto da lenzuola nere e scarlatte.
«Hai paura?»sussurro leggermente per poi accarezzarle la mano«Ti prometto che non faccio nulla»
Lei sussulta appena e mi guarda con gli occhi pieni di lacrime,poi fa una cosa che non mi sarei aspettato minimamente:mi abbraccia di scatto e prende a singhiozzare forte contro il mio petto,tremando come una foglia.
Era ancora una bambina,catapultata nel mondo del sesso troppo presto e con troppa forza,mi affretto ad accarezzarle i capelli e le alzo il volto per guardarla meglio «sei davvero molto carina ma devi mettere su un po' di carne» le dico sorridendo«Hai fame?»
Soltanto allora sembra rendersi conto di ciò che aveva fatto,posso vederlo chiaramente nel suo sguardo imbarazzato«no...non ho fame»risponde asciugandosi il volto con il dorso di una mano.
«Vuoi tornare dalle tue compagne?»
Si stacca da me e prende a mordicchiarsi il labbro per poi annuire.
«Ricordi la strada?»
«Si...più o meno»
«Va bene, allora vai»dico guardandola ancora con l'erezione che preme contro i pantaloni,che la rendono evidente.
Mi avvicino al letto per poi darle le spalle.
«E chiudi la porta quando esci»
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