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Diana's pov

Non so dirvi di preciso per quanto tempo riuscii a dormire,so solo che fui svegliata dalla luce.

Aprii gli occhi,sbattendo le palpebre infastidita dalla luce chiara che all'improvviso aveva illuminato l'ambiente.

La prima cosa che incontrò il mio sguardo furono un paio di occhi rossi,rossi come un mare di sangue,profondi,intensi,mozzafiato. Quegli occhi appartenevano al viso delicato ma al tempo stesso deciso di un uomo dai capelli scuri e ricci.

L'uomo più bello che avessi mai visto in vita mia.

Sentii la voce di quel mostro che mi aveva portata lì dire«Ecco mie care ragazze il vostro nuovo signore,fate le brave»il tono della sua voce conteneva una velata minaccia.

Le ragazze che si trovavano vicino a me iniziarono a tremare impaurite.

Tutte tranne una ragazza dai capelli castano scuro. I suoi occhi scuri scrutavano il nuovo arrivato, il "nostro nuovo signore",con una scintilla di malizia e senza alcun ritegno.

L'uomo se ne accorse e parve compiacersene perché le rivolse tutta la sua attenzione.«Come ti chiami?»le chiese.

La sua voce...

La sua voce era piacevole,era pura melodia.

La ragazza continuò imperterrita a guardarlo in quel modo,anche mentre gli rispose con quella che credo volesse far sembrare una voce sensuale ma che apparve più come un mugolio.«Sharon mio signore»i suoi occhi scintillavano anche se praticamente era​ tutta ricoperta di lividi.

«Siete molto bella Sharon»mi venne il voltastomaco,non seppi dire di preciso perché,poi fui colpita da una fitta lancinante al costato,nella zona in cui si trovava la ferita,che mi lasciò per un attimo senza fiato.

Presi a respirare affannosamente e mi aggrappai di più alla camicia logora di Leila;lei cercò di farmi calmare e di rassicurarmi in tutti i modi ma inutilmente.

Nel frattempo, l'uomo che si era avvicinato alla ragazza accanto a noi mi stava guardando;quando me ne accorsi cominciai a tremare impercettibilmente,continuamente scossa da brividi.

Quell'uomo mi metteva i brividi. Non sapevo ancora per quale motivo esattamente dato che paura non me ne faceva,anche se probabilmente avrebbe dovuto farmene.

I miei brividi non erano dovuti alla paura,no...credo fossero dovuti ai suoi occhi di fuoco puntati su di me.

Mi sentii strana.

Avevo le gambe tremolanti,lo stomaco sottosopra e mi sentivo la testa leggera. Probabilmente tutte quelle sensazioni me le stava causando la ferita che mi dilaniava da parte a parte ma non riuscii a crederci davvero.

L'uomo distolse lo sguardo da me per poi posarlo nuovamente su Sharon,le cinse il collo con una mano premendo sulla vena e sorrise in un modo che mi inquietò abbastanza.«andiamo a casa schiava»

Sentendo quelll'ultima frase mi irrigidii.

L'aveva chiamata schiava...

Dunque era quello il nostro destino? Il mio destino? Essere una schiava?

No...

Non io,non mi sarei fatta sottomettere.

Mai.

L'uomo uscì dalla stanza portando con sé Sharon,subito dopo lì seguì il nostro carceriere.

Quando la pesante porta in pietra si richiuse dietro di loro la stanza tornò al buio più totale. Bene o male in quel momento riuscivo a vedere qualcosa mentre poco prima nell'oscurità che dominava nella stanza non riuscivo a distinguere nulla. Credo fosse colpa di quella strana sostanza che quell'uomo mi aveva fatto respirare a forza per farmi svenire.

Guardando la porta che si richiudeva dietro di loro,per un attimo una morsa di panico mi attanagliò la gola. Quella piccola speranza che avevo di riuscire ad alzarmi e scappare via era stata spazzata via in neanche un secondo. Come avrei potuto farlo? Non in quelle condizioni almeno...

Leila mi guardò e riprese a carezzarmi i capelli,probabilmente intuendo i miei pensieri.«purtroppo non c'è modo di uscire di qui piccola,sono loro a decidere se e quando possiamo farlo»

«Cosa?! E voi lo accettate così?! Accettate che vi trattino come se foste feccia?!»gridai ma me ne pentii immediatamente perché una nuova fitta al costato mi smorzò il respiro.

Leila si preoccupò subito di tamponarmi il sangue che per lo sforzo era fuoriuscito nuovamente.«ti prego non urlare,oltre al fatto che sforzandoti in questo modo la ferita peggiora rischi di riceverne un'altra»

Ansimai pesantemente strizzando gli occhi,vedevo macchie scure danzarmi davanti agli occhi ma ancora una volta cercai di resistere e rimanere vigile.

Una volta che riuscii a mettere di nuovo a fuoco il volto preoccupato di Leila mi sentii sollevata.«va bene»mormorai flebilmente.«ma come potete accettare questo trattamento? Io...io a costo di morire non mi farò sottomettere,è una promessa»le dissi decisa guardandola negli occhi ambrati contornati da mille sfumature.

Cole's pov

Questa ragazza mi stuzzica.

É sottopeso e pelle e ossa ma servizievole.

La trascino tenendola per il collo fino all'uscita dalla stanza dove mi sbottono la camicia di pura seta e gliela poggio sulle spalle, non é importante per me quell'indumento ma lei è mezza nuda.

Una canotta leggera le copre la parte superiore del corpo mentre dei pantaloncini logori e sporchi quelle gambe chilometriche.

Il gesto sembra stupirla ed infatti si accuccia sfregando la guancia nel tessuto morbido.

La guardo sorridendo, é tenera.

Mi avvicino e la vedo tremare impercettibilmente,quasi impaurita da una mia possibile reazione negativa.

Le accarezzo la guancia togliendo un po' di terra e fango incrostato.

Lei mugola a quel contatto cortese e insolitamente dolce da parte mia.

Mi stacco per poi avvicinarmi a una teca nella stanza dello Strozzino che é comodamente seduto sulla sua poltrona di pelle intento a firmare scartoffie per il passaggio di proprietà della schiava.

La ragazza mi guarda un po' impaurita dal mio allontanamento, le rispondo con un cenno e abbassando una mano.

Ella si siede capendo il mio comando e mi guarda mugolando.

Nella teca sono presenti stupendi amuleti,collari,catene, c'é tutto per poter fare un dono ad una schiava.

Vedo questo collare di pelle nera, fredda ma accogliente, con un cuore in acciaio al centro.

Sento che è quello giusto.

Lo prendo dalla teca e mi avvicino alla ragazza che tende l'esile collo capendo e chiude gli occhi aspettando che io glielo allacci.

《Signore per quanto volete la schiava?》

《Per sempre》

《Perfetto sono 4000 corone di bronzo》

《La ragazza costa》

《É una delle più belle e anche tra le più disciplinate》mi dice mentre infilo una mano sotto la giacca estraendo un sacchetto contenente circa 200 o più monete d'oro 《Ecco a voi》

《Oh,come siete gentile mio signore》

《Senta, e che mi dice di occhietti azzurri? L'angioletto insomma》

《Porta solo guai come ogni pennuto signore, é indisciplinata, scarna e piuttosto acerba》

《Mmh,capisco》

《Perché vi interessava?》

《No.》

Prendo e appoggio di lato i capelli della ragazza guardandola 《andiamo》

Usciamo dalla stanza e lei sembra meravigliata da ciò che la circonda come se non vedesse nulla di ciò da tempo.

É una demone pura lo sento dall'odore del suo sangue e dalle sue movenze e caratteristiche.

Dopo poco arriviamo in casa e Major arriva guardandomi 《dalle una lavata e preparala per le mie stanze prima di cena》

La ragazza sembra tremare sotto lo sguardo della mia tata e sento il suo respiro farsi affannoso 《Calma Sharon》

Ciò basta per far scendere i suoi battiti cardiaci.

Sparisco nelle mie stanze per un tempo indefinito,ad un certo punto penso di essermi addormentato;quando mi sveglio noto una figura sul tappeto, ornata da una treccia con fili dorati in mezzo, e la osservo mentre sta lì nuda prostrata ai miei piedi.

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