2

Diana's pov

Guardai la ragazza e annuii velocemente con il capo,anche se con tutto quel buio non potevo essere certa che mi avesse visto.

La mano che lei teneva delicatamente premuta sulle mie labbra andò pian piano a scomparire da esse,facendomi così dedurre che lei avesse visto il mio gesto e capito che non avrei osato urlare nuovamente.

Volevo chiederle chi fosse e il motivo per il quale ci avevano portate lì ma non ebbi il tempo di farlo; l'unica enorme e pesante porta in pietra scura della stanza si aprì e tutte fummo accecate per interminabili istanti da una lama di luce rossa.

Si, ho detto tutte ...

In quella stanza, oltre me e quella ragazza,vi erano almeno altre venti fanciulle,sia bambine che giovani donne.

Sulla soglia della porta comparve un uomo,lo stesso uomo mascherato che il giorno prima mi aveva strappata via dalla mia famiglia per portarmi in quel luogo.

Lo guardai con odio e,prima che chiunque avesse potuto anche solo pensare di fermarmi,scattai in piedi ignorando i capogiri che conseguirono quel mio scatto repentino.

«Tu,razza di stronzo senza palle,perché mi hai portata via da casa mia in quel modo?!» gridai con tutta la rabbia che avevo in corpo,le mani mi tremavano.

L'uomo assottigliò lo sguardo,la sua espressione si fece cupa,i suoi occhi rossi e il suo sguardo rabbioso e violento. Si avvicinò velocemente a me e,senza nemmeno rendermene conto,mi ritrovai di nuovo accasciata a terra gridando di dolore.

Mi bruciava tutto,era un bruciore insopportabile.

Mi toccai il costato e contraetti il viso in una smorfia di dolore,reprimendo a stento un nuovo grido;quando riportai la mano sotto ai miei occhi ebbi un violento capogiro, per un momento credetti di svenire.

La mia mano era piena di sangue. Il mio sangue...

Quel bastardo mi aveva aperto una ferita con un pugnale,che partiva dalla spalla destra fino ad arrivare alla coscia sinistra. La ferita,come se non bastasse,era anche abbastanza profonda.

Le altre ragazze mi guardavano spaventate ed io non ne capivo il motivo,questo fin quando non le guardai meglio: la loro pelle e i loro vestiti erano completamente imbrattati di sangue.

Avevano paura che quella sottospecie di uomo che avevo davanti avesse potuto decidere di infliggere una punizione anche a loro.

«Non ti azzardare mai più a rivolgerti a me in quel modo lurida troia!» l'uomo si era abbassato e,mentre mi stava dicendo quella frase,mi strattonò i capelli con violenza.

I miei occhi erano lucidi per il forte dolore che stavo provando in quel momento e l'uomo,notandolo,parve esserne compiaciuto perché mi lasciò andare piuttosto bruscamente,facendomi sbattere violentemente la testa contro la dura pietra del pavimento.

Gridai nuovamente e dalle labbra mi sfuggirono singhiozzi violenti e convulsi,la mia vista si era annebbiata a causa del forte impatto con il pavimento.

L'uomo,finalmente,si allontanò da me e se ne andò richiudendo la pesante porta dietro di sé.

Vidi la stessa ragazza che mi era stata accanto prima della comparsa di quell'uomo precipitarsi immediatamente al mio fianco;mi fece posare gentilmente il capo sul suo grembo e mi accarezzò con dita tremanti i lunghi capelli scuri e pieni di morbidi boccoli.

Mi faceva male da morire la testa anche se lei era delicata.

«No,per favore non toccarmi lì»la mia voce era ridotta ad un sussurro strozzato,flebile.

La ragazza allora smise di accarezzarmi i capelli e prendendo una ciotola con dell'acqua,che tra l'altro non avevo notato,si preoccupò di pulirmi meglio che poteva la ferita mentre io mi aggrappavo alla sua maglia logora urlando dal dolore,cercando di non perdere i sensi.

Cole's pov

Guardo il mini ufficio dello Strozzino sorridendo.

È presente molto legno scuro utilizzato quasi ovunque.

I tendaggi di un rosso violaceo risplendono grazie all'argento inserito nei filamenti che regalano regalità e luce all'ambiente.

Le torce infuocate appese al muro mettono suggestione e allo stesso tempo riscaldano l'ambiente.

Accarezzo la poltrona su cui sono seduto,fatta di velluto rosso.

Rosso come il sangue
Rosso come la passione
Rosso come la rabbia
Rosso come la violenza
Rosso come il fuoco

Semplicemente e meravigliosamente Rosso.

Lo Strozzino toglie la sua maschera guardandomi negli occhi avendo timore di me abbassa subito il capo.

É tozzo, con le spalle larghe e le braccia muscolose piene di cicatrici.

Le guardie alle sue spalle mi scrutano ma la loro forza e possenza é pari a zero o poco più rispetto alla mia.

Non sono egocentrico, semplicemente nobile.

Il mio bel visino pulito e gli occhi quasi costantemente rossi non trovano mai tregua,quando c'era lei era diverso...

Lei..

La pelle chiara.

Mille lentiggini sparse sulla sua schiena.

I numerosi nei.

I capelli lunghi e marroni ramati.

E quegl'occhi, cazzo mi ammazzava ad ogni sguardo! I suoi occhi scuri, marroni con venature verdi...
Era una demone per 3/4 ma 1/4 di umanità lo aveva negli occhi.

Lussuriosa come una demoneInnamorata come un'umanaBella come nessun'altra...

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top