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Diana's pov

Dopo qualche altro minuto speso a rilassarci in quella fantastica vasca,io e Leila indossammo i nostri morbidi accappatoi e ci asciugammo giusto un po' il corpo per poi passare ai capelli.

Uscimmo dal bagno per tornare nella stanza precedente,prendendo poi dalle cassapanche poste sul pavimento vesti e gioielli;io indossai una veste color azzurro ghiaccio fermata solo su di una spalla da una grande spilla che aveva al centro uno smeraldo verde speranza e una collana che aveva per ciondolo uno zaffiro blu notte.

Leila,invece,aveva indossato una veste rosso rubino e un bracciale a spirale legando i capelli in una treccia ordinata ed ornata con fili argentei.

Era bellissima,guardandola un sorriso mi curvò istantaneamente le labbra.

Lei ricambiò il mio sorriso e si avvicinò a me.«vuoi che ti aiuti a fare una treccia?»mi chiese gentilmente.

Sbuffai leggermente,mi ero quasi dimenticata che Cole voleva che legassimo a tutti i costi i nostri capelli. Scossi appena la testa«non mi piacciono le treccie»affermai mentre prendevo un laccio in seta nera e legavo i miei capelli in una coda bassa e morbida che mi faceva ricadere leggermente i capelli sulle spalle.

«Okay»Leila mi prese per mano e insieme tornammo nella stanza in cui si trovavano le altre ragazze.

Leila mi guardava e continuava a stringermi a sè, era una sensazione davvero stupenda essere speciale per qualcuno ed avere la sua completa attenzione.

La guardai meglio e sussurrai un "sei bellissima" che pensai non avesse sentito ma evidentemente avevo sbagliato a regolare il tono della voce perché lei mi sentì e mi rispose con un timido «Grazie,anche tu..»

Arrossii subito ma cercai di non mostrarlo,anche se ero sicura fosse piuttosto evidente,e portai la conversazione su di un altro argomento.«allora,ehm...non per criticare qualcuna ma...c'è qualcosa di veramente interessante da fare per passare il tempo?»le chiesi con un sorriso,ancora leggermente imbarazzata.

«Possiamo fare tutto ciò che vogliamo, andare in giardino o magari andare ad allenarci, andare nella cucina, possiamo fare tutto a patto che torniamo per cena e per pranzo»

Quanto mi fece felice sentire quella notizia!

Potevo fare ciò che volevo,non ci potevo credere!

«Voglio uscire ad allenarmi fuori!»dissi con un sorriso a trentadue denti.«ti va?»le chiesi.

«Certo»sorrise a sua volta.

Con la coda dell'occhio vidi avanzare verso di noi una ragazza mora che aveva indosso una veste rosa;Refedy ci guardava male, irritata dalla mia presenza ma io me ne fregai altamente. Insomma,non dovevo di certo chiederle il permesso per parlare con Leila.

«Leila dobbiamo parlare.»

Lei la guardò e il sorriso che aveva sulle labbra si affievolì leggermente ma senza sparire del tutto. «adesso..?»le chiese.

«Si cazzo! Come puoi Leila...io...sai cosa provo per te..»disse mugolando la mora toccandole i capelli mentre le lacrime presero a sgorgare inarrestabili dai suoi occhi lucidi.

La guardai e non riuscii a fare a meno di sentirmi in colpa,anche se effettivamente tra me e Leila non c'era nulla...almeno non in quel senso.

Vidi la mia amica mordicchiarsi il labbro inferiore e poi guardarmi.«scusami Di,magari ci vediamo dopo»mi disse per poi stringere a sé Refedy ed andare con lei dietro la tenda di raso nero.

Io, come una cretina, restai lì a guardarle chiedendomi cosa diavolo ci fosse tra loro ma anche che cosa ci fosse davvero tra me e lei.

Cole's pov

Nel mio letto la figura formosa di Sharon predomina.

Il suo ventre si abbassa e si alza frenetico per l'agitazione,respira a fatica e gli occhi rossi rivelano la sua sete.

Accarezzo il collare nero con il cuore in ferro,attratto da quel calore metallico.

Esso scotta a causa della temperatura elevata della ragazza,mi sembra tutto così surreale,così giusto ma allo stesso tempo così sbagliato.

《P-padrone》mugola la ragazza guardandomi ma mettendole un dito sulle lebbra le reimpongo il silenzio,la guardo attentamente.

É bella,molto bella, ma perché non mi prende come le altre? Perché nella mia testa c'è solo quella cazzo di ragazza?! Anzi,ci sono solo quelle due cazzo di ragazze!

Si assomigliano così tanto, ribelli...nessuna delle due mi ha mai ascoltato...tutte e due fragili..

Sharon nota che sono assorto nei miei pensieri e mi guarda schiudendo le labbra《Padrone che vi succede?》

《Nulla, ora vattene》

《Oh...okay》dice sussurrando per poi alzarsi e rimettere la sua veste,mi rivolge un ultimo sorriso e sguardo mentre se ne va.

Mi alzo anch'io, non é il caso di poltrire qui.

Mi dirigo verso l'armadio per poi prendere la mia tuta e uscire dalla stanza andando verso la sala allenamento.

Li dentro prendo un fioretto e metto la tuta bianca con cui poi inizio un allenamento a uno.

Destro, sinistro ma il suo pensiero mi perseguita.

Gli occhi vitrei e persi mentre la punivo e lo sguardo pieno di amore mentre me la facevo.

Il sorriso mentre dormivo e poi più nulla.

Le lacrime nella stanza dello strozzino e i singhiozzi in camera mia.

Il suo fioretto ancora nella teca con uno smeraldo incastonato e le vesti e i suoi oggetti nella sua stanza.

Quegl'occhi talmente verdi da stupirmi ogni volta...

Mi viene da pensare...che cosa farei se me la ritrovassi ancora davanti? La odierei sicuramente,come la odio ora, la rabbia ed il fastidio che ho nel pensarla con qualcun'altro.

Tutto di lei mi irrita.

Mi distrugge ma mi manca.

Mi manca il profumo di fiori selvatici che aveva sempre intrecciati tra i capelli, i piedi sempre scalzi mentre correva per i corridoi.

Tutto mi manca di lei.
Tutti i ricordi che ho di lei mi distruggono.
Tutto ciò che era di lei si riflette in me.

Poso l'arma per poi avvicinarmi al bagno per lavarmi e cambiarmi.

Finito ciò esco e vago per i corridoi,controllando che sia tutto in ordine,finché non arrivo al corridoio est, quello dove i tendaggi verde scuro con filamenti dorati filtrano per primi i raggi del sole nascente.

La sua stanza era quella più in fondo, aveva un facile accesso al giardino.

Cammino verso essa con malinconia, il sapere che lei non sarà li dentro ad aspettarmi mi opprime,mi schiaccia,mi fa sentire un peso enorme sul cuore.

In lontananza vedo una figura, sarà una cameriera perché le schiave non possono avvicinarsi a quella porta.

Più avanzo più mi convinco del contrario; non è una cameriera, ne riconosco la veste azzurra ricamata in nero,i lunghi capelli scuri sciolti sulla schiena e i glutei alti.

Appoggia la mano sulla porta verde e un moto di rabbia mi invade, avanzo con foga ed impazienza fino ad arrivare a pochi passi da lei e guardarla in modo truce 《che cazzo stai facendo?!》

Sono davvero incazzato stavolta.

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