Capitolo 5


Sam continuava a non capire.
Cercarlo dove? Dov'è sempre stato? Perché le aveva detto questo?
Un milione di domande affollavano la sua mente facendole venire un'emicrania. Appoggiò la testa sul tavolo e non sentì nemmeno Brigitte e Victoria che entravano in biblioteca cercandola a bassa voce.
Una chioma bionda e due occhioni verdi da cerbiatta entrarono nel campo visivo di Sam.
"Sammy ci dirai mai chi è il tuo mate?" La voce delicata di Victoria stonava con il suo modo di essere a tratti mascolina.
La ragazza tirò su il capo per osservare le sue due migliori amiche tenersi felicemente per mano.
Ammirava la loro forza.
Si erano fidanzate due anni prima, consapevoli di scivolare tra le posizioni più basse del branco, ma a loro importava solo del loro amore e di Sammy, la loro migliore amica.
Sapeva di dover dire la verità sul suo mate, ma non voleva ascoltare nuovamente la profezia, voleva fuggire dalla realtà, rimandarlo a domani.
Bri scosse l'amica per le spalle risvegliandola dalla riflessione interiore, poi osservò il due fogli appoggiati al tavolo in legno di ciliegio e li lesse mormorando.
Un cupo cipiglio si disegnò sulla fronte della castana chiara che con una gomitata fece leggere anche la compagna, che assunse la stessa espressione.
"Ve lo avrei detto, giuro!"
"E quando?!" Quelle due erano sincronizzate in una maniera assurda, specialmente se arrabbiate.
"È davvero infernale?"
Brigitte ruppe il momento di silenzio che si era creato a causa della reticenza di una e l'attesa delle altre.
"Lui ha detto di sì, dice di essere molto peggio e non si ritiene alla mia altezza, mi sento divisa, poi questo non mi aiuta."
Mostrò l'invito lasciato da lui e mentre Victoria lo analizzava da cima a fondo, Sam si sfogava con le amiche.
Sentiva il cuore diviso in due parti, la mente dissociata dal corpo, ogni parte di lei voleva qualcosa, ma non la stessa, escludendo la ricerca dell'amore.
Quelle gemme blu le avevano congelato e frantumato il cuore nel giro di pochi secondi.
La testa le girava e sentiva lo stomaco contrarsi, come se qualcuno le avesse dato un calcio nella pancia.

"Non ci pensare! Stasera cosa ti metti?" Victoria provò a cambiare la direzione del discorso e incentrando l'attenzione delle altre due sul ballo più importante del branco, il giorno in cui la grande quercia si rinnova e annuncia la fine del secolo lunare.
La nonna di Sam sarebbe scesa dalla sua dimora argentata immersa tra gli astri più antichi e saggi che siano mai scesi sulla terra secoli prima.
Sua madre avrebbe posticipato la sua ascesa al trono finché la sua bimba non fosse pronta a prendere il posto che le spettava.

Quella sera tutto il branco sarebbe stato presente, ognuno con il suo mate, eccetto i bambini e i ragazzi che non avevano affrontato ancora la cerimonia.
Lei si sarebbe presentata sola o forse sarebbe rimasta sul letto.

Samantha sentì una cascata ghiacciata scorrerle sul corpo e si accorse di trovarsi in bagno, spinta da quelle due arpie sotto il getto dell'acqua, costringendola a lavarsi alla svelta per partecipare alla festa.
La madre le aveva fatto confezionare un abito semplice, dal fondo scuro con motivi floreali. Cadeva leggero e lungo sul corpo, la fascia alla vita le accentuava i fianchi, fasciandoli delicatamente.
Victoria le aveva acconciato in una treccia laterale i lunghi capelli, sul viso le aveva applicato un leggero strato di mascara e del rossetto bordò che esaltavano le labbra piene.
Appena le tre furono pronte, fasciate da lunghi abiti floreali, scesero la scalinata esterna che portava al grande giardino, dove al centro L'imponente quercia secolare minimizzava gli alberi che le facevano da contorno.

Samantha si sentiva in tremendo imbarazzo, tutte quelle persone la guardavano aspettando di vedere il prossimo Alpha, altre bisbigliavano.
Non era a suo agio, ma scese per i suoi genitori, che la guardavano ammaliati e orgogliosi di ciò che era diventata.
Si tenevano per mano Jack e Sharon, come due innamorati alle prime armi, con una luce intensa e piena d'amore l'uno per l'altra.

La festa prese il via appena tramontò il sole, lasciando il branco alla luce argentata della sera e delle piccole candele profumate che rendevano surreale.

"Every move you make, Every step you take, I'll be watching you"

Le coppie si avvicinarono alla pista centrale mentre i giovani si fecero da parte.
Le prime strofe della canzone furono ballate dal capo branco e dalla prossima Dea Luna, poi, una dopo l'altra, le coppie iniziarono a ballare su quelle note dolci.
Samantha si sentì di troppo.
Una folata di vento tiepido le scompigliò la treccia, portando via con sé  un odore inconfondibile, ammaliante.
La ragazza capí. Doveva cercarlo dove lui l'ha sempre osservata ogni pomeriggio al calar del sole, in quel luogo dove un vento tiepido le sfiorava la pelle e un profumo fresco la avvolgeva nelle sue spire. Il luogo dove da piccola si rifugiava quando voleva evadere da quei posti, dove si sentiva protetta e al sicuro.

Si tolse i tacchi alti e corse via, verso il sentiero "magico", lo aveva chiamato lei così quando era un' adolescente.
Arrivò vicino al laghetto dorato, lo scroscio della cascata la rilassò, inspirò a fondo e si sedette a terra, affondando le mani nell'Eden fresca e bagnata.
Percepì la sua presenza. Gli occhi freddi come il ghiaccio dell'Antartide, e l'aura crudele come la peggiore delle bestie.
La sua pelle bramava ancora il tocco di quell'essere, ma al contempo ne percepiva il pericolo.
Rabbrividì quando due mani rudi si appoggiarono alle sue spalle, lo sentì sedersi dietro di lei, aveva l'alito fresco e pungente che le solleticava la pelle del collo.
Le mani scesero alla vita e la tirarono a sé, la sua schiena si scontrò con il petto del ragazzo e Samantha rilasciò il respiro.
Era a casa.
Lui aveva mutato la sua aurea.

"Sai..la canzone dice che qualunque movimento tu faccia, qualsiasi passo, io sarò lì ad osservarti..."
"Eri tu ogni sera."

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Capitolo più lunghino del solito, spero vi piaccia... lasciate stellina e commento

Un bacio.

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