II

24.08.1301, ore 18:16

Erano in mare da diversi giorni.

Non avevano avuto alcun problema.

Per loro fortuna non v'era stato vento forte o tempeste. Il viaggio proseguiva tranquillo e loro ne approfittarono per riposare il più possibile.

Fu un'ottima idea, poiché, dopo tanti giorni di calma e pace, quel giorno incontrarono la prima imbarcazione.

Stavano riposando tutti.

La loro barca non poteva considerarsi nulla di più che una piccola caravella, ma era abbastanza grande per permettere a tutti di avere un posto comodo dove riposare o ripararsi dal sole cocente.

"Sveglia!" urlò Luca, l'unico sveglio in quell'istante.

Egli si trovava a prua, aveva un monocolo tramite il quale osservava l'orizzonte e si assicurava di non imbattersi in pericoli.

Tra i marinai si parlava spesso di mostri che abitavano le profondità marine e, più che i pirati o i malviventi in generale, quando si era in mare bisognava far attenzione a loro. Si diceva che tali mostri erano in grado di mangiare un'intera nave da guerra e tutti ne erano spaventati, persino Luca.

"Signori svegliatevi, abbiamo compagnia!" urlò, dopo aver notato una nave che correva verso di loro.

"Che succede?" borbottò Domenico con voce ancora impastata dal sonno.

Si alzò lentamente e si avvicinò all'amico. Strofinò gli occhi, prima di concentrarsi su ciò che aveva da dire l'altro.

"Nave da tribordo." Sbuffò Luca.

Non passò molto tempo prima di essere raggiunti dagli altri briganti.

Erano abituati a dormire in situazioni spiacevoli ed avevano imparato a rendere il proprio sonno leggero, in modo da udire eventuali nemici che si avvicinavano.

"Nemici?" chiese Miguel dopo averli raggiunti.

"Non lo so ancora." mormorò Luca, continuando ad osservare attraverso il monocolo. "Potrebbe essere chiunque, è troppo lontano per vedere la bandiera." Ammise.

"Potrebbe essere un mercantile. Sono frequenti in queste acque." Disse Diego.

"È troppo grande per essere un mercantile." spiegò Vito.

"Come fai a vederla bene da questa distanza?" chiese Miguel, ancora intontito dal sonno.

Aveva persino preso il monocolo dalle mani di Vito, per poter vedere con i suoi occhi, ma tutto ciò che vide fu un'imbarcazione difficile da mettere a fuoco.

"Non è ciò che vedo che mi fa capire la sua grandezza, ma il suono delle onde del mare che si scontrano con il legno. Troppi schizzi e onde troppo alte. Questo significa che sta andando a tutta forza e che probabilmente al suo interno vi sono più uomini di quanti ve ne fossero a Brienza." spiegò Vito.

"Cosa dobbiamo fare?" chiese Bianca, la quale si era svegliata in quell'istante ed aveva udito solo una parte della conversazione.

"Tu resta vicino a Diego. Ci pensiamo noi." Ordinò Domenico.

Lei annuì, comprendendo che quella fosse l'unica cosa che avrebbe potuto fare, essendo troppo estranea a quel tipo di situazione.

Si avvicino e Diego e quest'ultimo le rivolse un dolce sorriso colmo di calma e tranquillità.

"Pirati!" urlò Vito, spaventato come non mai. "Dannazione, sono pirati." Ringhiò, avvicinandosi poi agli altri amici.

Si passarono il monocolo e guardarono tutti la nave, riuscendo, a quel punto, a vedere indistintamente il classico Jolly Roger.

"Riusciamo a scappare?" chiese Domenico, preparandosi al peggio.

Fu solo in quella situazione che gli uomini mostrarono la loro paura. Bianca lo notò e capì che la situazione doveva essere davvero terribile per farli rabbrividire così.

Solo Diego sembrava riuscire ancora a mantenere la calma.

"Con questa barca ammuffita non riusciremmo a fare neanche un miglio!" ringhiò Miguel.

Si guardò comunque intorno, alla ricerca di una via di fuga che non comprendesse uno scontro.

"Bianca, vieni qui!" ordinò Domenico preoccupato, allungando una mano nella sua direzione.

Lei la afferrò all'istante e si lasciò trascinare al suo fianco.

"Non vi agitate. Non è ancora il momento." Mormorò Diego, cercando di calmare tutti.

"Stai zitto, Diego. Questo è esattamente il momento di agitarsi." Gli urlò contro Miguel.

Diego scosse il capo ed incrociò le braccia al petto, incurante.

La nave pirata si avvicinò velocemente e si fermò di fianco alla loro piccola caravella.

Quella nave sembrava una montagna altissima e copriva interamente la caravella con la sua ombra. Dalla fiancata della nave si affacciò una donna con lunghi capelli neri, pelle bianca e occhi neri, terrificanti.

Restò ferma, con le braccia conserte, ad osservarli.

Prima che potessero rendersene conto, due pirati saltarono dalla loro nave salirono sulla caravella.

"Vi consiglio di non opporre resistenza." Ordino seria la donna affacciata.

Vito e Miguel bloccarono i due pirati in un istante, trattenendoli dalle braccia. Subito dopo Andrea li accoltellò. Fu una sola pugnalata, ma fu fatale per entrambi.

Bianca si lasciò sfuggire un urlo spaventato. Era la prima volta che vedeva qualcuno uccidere e qualcuno morto. Si nascose dietro la schiena di Domenico e poggiò la fronte sulla stessa, incapace di osservare altro.

Vito e Diego gettarono i due cadaveri in mare. Il tutto accadde in una frazione di secondo, appena dopo la fine della frase della donna pirata.

La donna ringhiò frustrata.

"Prendeteli! Prendeteli tutti!" urlò ai suoi uomini.

In men che non si dica, altri tre pirati si ritrovarono sulla barca.

Diego ed Andrea combatterono contro di loro, vincendo. Si susseguirono altri pirati e altre battaglie, che coinvolsero anche gli altri briganti.

Benché forti, erano in inferiorità numerica e vennero sconfitti.

Domenico strinse Bianca a sé, dopo aver capito di non aver altra scelta che arrendersi, ma i pirati li separarono e li tennero tutti bloccati a terra.

Domenico guardò Bianca, la quale non riusciva a smettere di piangere.

"Guardami." Le sussurrò Domenico. "Bianca guardami, andrà tutto bene." le disse, ma lei non accennava a guardarlo e le lacrime continuavano a scorrere indisturbate.

"Bianca!" urlò.

Fu solo in quel modo che riuscì ad ottenere la sua attenzione.

Lo guardò e lui voleva davvero stringerla in un abbraccio dopo aver notato quanto rossi fossero diventati i suoi occhi a causa delle lacrime e quanto ella tremasse.

Purtroppo nessuno di loro poteva muovere il corpo.

"Ti fidi di me?" le chiese.

Lei annuì anche se spaventata.

"Allora mantieni la calma. Sei intelligente, forte e furba. Sai che possiamo farcela." Le ricordò.

"Capitano!" urlò uno dei pirati, mentre tratteneva Miguel a terra. "Li abbiamo presi." Ghignò, dando poi un calcio al corpo dell'uomo che aveva appena legato.

"Portateli su e prendete tutti i loro averi."

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