8. La fuga da Brienza (I)
11.06.1301, ore 17:20
Margherita, dopo aver passato gran parte della notte a chiacchierare con Bianca, andò a riposare. Si svegliò tardi il giorno successivo e preferì pranzar prima di raccontare le novità alla sorella. Le disse cos'era accaduto, cosa loro padre aveva fatto e la conseguente prigionia di Giovanni.
"Bene. Nostro padre ha agito bene per una volta." Disse Giovanna. Nonostante il rapporto ricucito tra i due, la principessa non riusciva ancora a perdonare del tutto l'uomo.
"Non puoi essere ancora arrabbiata con lui, Giovanna. Alla fine ha accettato la tua relazione con Rodolfo!" le ricordò Margherita. Lei e i suoi fratelli l'avevano sempre sostenuta ed era anche grazie a loro che il Re aveva cambiato la sua opinione sulla coppia.
"L'ha accettata dopo avermi fatta soffrire!" replicò stizzita la donna. Poi sospirò rassegnata. Dopotutto Margherita non aveva torto. "Però sì, questa volta sono orgogliosa delle sue azioni. Almeno adesso tu sarai libera."
"Certamente." Sorrise l'altra. "Tu hai novità, sorella?" le chiese curiosa. La vita di Giovanna proseguiva come al solito: benché colma d'amore, era piatta e monotona. Margherita e Bianca non avrebbero mai resistito al suo posto. Avevano bisogno di adrenalina, caos, novità. E Margherita si sentiva in colpa ad averlo capito solo così tardi.
"Qui è successo di tutto!" si lamentò. "Non potrai mai immaginare cos'ha fatto Bianca." Cominciò Quando parlava di lei, il suo tono cambiava. Diventava nervosa e inacidita.
"Racconta."
"V'era una festa ed ella ha avuto il coraggio di presentarsi completamente nuda. Una scena squallida!"
Margherita rise. Non le importava dello scandalo, non le importava più nulla di regole ed imposizioni. Quasi invidiava la forza di Bianca e la sua capacità di creare sempre situazioni imbarazzanti per tutti tranne che per lei.
"Cosa c'è di divertente?"
"Nulla, scusami." Rispose Margherita. "È solo che è tipico di Bianca. Posso immaginare la scena. Oh, mi sarei divertita tantissimo!"
Giovanna di alzò di scatto e sbatté le mani sul tavolo difronte a lei.
"Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Non è divertente, è stato stupido, egoistico e di cattivo gusto!" le urlò contro così forte che Margherita fu costretta ad inarcare la schiena indietro. "Soprattutto nei confronti di Eustasia." Disse poi a voce più bassa, prima di sedersi.
Gli scatti d'ira e di irrazionalità di Giovanna non erano una novità per Margherita. Temeva solo di poter diventare sorda a forza di udirli.
"Perché? Cosa c'entra Eustasia in questa storia?" chiese, non capendo.
La sera precedente lei e Bianca avevano parlato di molte cose, più o meno interessanti, ma ella non aveva mai nominato la donna, o lo scandalo ch'aveva creato. Probabilmente, quasi sicuramente, l'aveva addirittura dimenticato, sostituendo ogni suo pensiero passato con un nome: Domenico.
"Sei a conoscenza dei suoi sentimenti nei confronti di Fulvio?"
"Sì, certamente." Ne avevano parlato prima ancora che Margherita e Bianca diventassero tanto amiche, ma lo ricordava perfettamente. Ricordò gli occhi colmi d'amore ch'aveva Eustasia parlando dell'uomo dei suoi sogni e ricordò di aver sperato di esser guardata in tal mondo da qualcuno, un giorno.
"Beh, il gesto di Bianca ha reso Fulvio succube della sua bellezza. Vedessi come la guardava. Lei l'ha fatto di proposito, ne sono certa. Voleva quell'uomo e tutti gli uomini presenti solo per lei."
"Giovanna, su, non essere così drastica!" Difese la sua amica. "Sono sicura che non sia stato questo il suo scopo." Disse in tutta onestà. Era pronta a scommetterci la testa, soprattutto adesso ch'era a conoscenza della sua relazione con Domenico. Uno che avrebbe voluto incontrare, per capire com'era realmente. Giovanna era pronta per replicare in disaccordo, quando il bussare alla porta le interruppe.
"Avanti." Diede il permesso Giovanna.
"Interrompo qualcosa?" chiese Eustasia, entrando lentamente nelle stanze.
"No, prego, entrate."
"Grazie. Margherita, è così bello rivedervi!" disse la donna, abbracciando la principessa che s'era alzata per porgerle i suoi saluti.
"Anche per me, Eustasia."
"Ho bisogno di parlarvi." Disse poi, guardando Giovanna.
"Vi lascio alle vostre chiacchiere." Rispose Margherita, pronta ad andar via.
"No, restate. Potete udire anche voi. In realtà è qualcosa che vorrei urlare al mondo." Disse sorridendo. Margherita, spinta dalla curiosità, tornò a sedersi al suo precedente posto, seguita poi da Eustasia, la quale si sedette al suo fianco.
"Cosa avete?" chiese Giovanna, ancora leggermente irritata per aver udito sua sorella difendere dama Bianca.
"Sono felice, amica mia." Eustasia si agitò sorridente. "Fulvio ha deciso di corteggiarmi ufficialmente!" disse poi tutto d'un fiato, incapace di mantenere ancora quel segreto. Aveva voglia, com'aveva detto in precedenza, di urlarlo al mondo intero
"Cosa?" chiesero sconvolte entrambe nello stesso istante. Eustasia ridacchiò per la reazione, portando la mano alla bocca com'era solita fare. Si imbarazzava dei suoi denti leggermente ingialliti dal tempo e le rughe dell'età che si formavano intorno alle labbra.
"In realtà è diverso tempo che abbiamo una relazione, però avevamo concordato di non farne parola con alcuno. Prima avevamo bisogno di conoscere la reazione di mio padre, la quale è arrivata oggi."
"E?" chiesero ancora entrambe, curiose.
"Ed è a favore della nostra unione in matrimonio. Arriverà qui tra qualche mese per assistere alla cerimonia." Ammise colma di gioia. Suo padre non aveva avuto alcun problema nell'accettare la relazione tra i due. Era stato grande amico di Gentile, il padre di Fulvio ed aveva avuto modo in passato di conoscere il carattere dell'uomo ch'ella avrebbe sposato da lì a breve.
"Che bella notizia!" disse Margherita. Si alzò nuovamente e la strinse in un abbraccio. Giovanna era distratta dalle troppe informazioni ricevute. Non si mosse, i suoi occhi erano spalancati, persi nel vuoto, nei suoi pensieri che sembravano momentaneamente portare al nulla. Eran troppe le cose che vagavano per la sua mente, per fermarsi su di una e compiere un ragionamento di senso compiuto.
"Voi non siete felice per me?" chiese Eustasia, notando l'assenza di reazione da parte dell'amica.
"Cosa?" chiese distratta dopo aver percepito la mano di Margherita sul suo braccio. "Oh, no, si, certamente. Congratulazioni." Disse poi, senza sbilanciarsi troppo.
"Cosa ti succede, sorella?" chiese Margherita capendo che non era distratta solo per la notizia appena ricevuta. V'era altro, qualcosa di diverso, forse persino grave.
"Mi sento una stupida. Ho fatto una cosa cattiva." Ammise, prendendosi la testa tra le mani. "Ero così arrabbiata con Bianca. Ho creduto fosse lei la causa dell'allontanamento di Fulvio da voi." Fu onesta, ma questo non bastò né per lei, né per sua sorella.
"Cos'hai fatto?" chiese Margherita seria e severa.
Giovanna non ebbe il coraggio di guardare le due donne e rimase con la testa china e le mani tra i capelli.
"Ho visto dama Bianca assieme ad un uomo ed ho scritto una lettera a Leone per avvisarlo dell'adulterio!"
"Come hai potuto?" urlò Margherita, alzandosi di scatto colma di rabbia. "Quando? Quando è accaduto questo?"
"Pochi giorni fa."
"Significa che Leone potrebbe essere già in viaggio o addirittura arrivare a momenti." Rispose Margherita, pensando a come poter risolvere questa situazione.
"Sì, esatto."
Margherita sbuffò e corse via senza aggiungere altro. Un solo secondo in più in quella stanza e si sarebbe scagliata contro la sorella. Non poteva credere alle sue orecchie, non aveva idea di come avesse potuto fare un gesto tanto perfido.
"Oh, Giovanna! Non avresti dovuto." disse Eustasia.
"Lo so." Borbottò lei sentendosi terribilmente crudele. Si sentiva al pari di Giovanni o forse persino più cattiva di lui. Non avrebbe dovuto, lo sapeva bene, ma aveva agito d'impulso e spinta dalla rabbia e ormai non poteva tornare indietro.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top