#004 La Bellezza Immortale

«Detective, siete sicuro che sia stato il signor Colenski a impagliare sua moglie?»,  domandò l’agente.

«Chi altri avrebbe potuto farlo? », rispose il detective, «Sì, Thompson. Chi non ha scheletri nell’armadio, puoi starne certo, preferirebbe essere arrestato, passare i suoi giorni dentro una cella, circondato dai poliziotti, piuttosto che essere ricercato con la calunnia di qualche infame delitto! Ricorda, Thompson, solo i colpevoli, quelli che hanno segreti da nascondere, fuggono dalla legge.
Tranquillo, imparerai anche tu a riconoscere a naso, questi delinquenti. »

«Ma allora perché il signor Colenski ci ha portati a casa sua?»

«Pensava di essere furbo. Pensaci, Thompson! Quel Colenski  si è presentato alla centrale, trafelato, con l’ardire di denunciare la moglie per furto! E mentre noi indaghiamo, questa donna sparisce. Te lo dico io, Thompson, il signor Colenski voleva avere il tempo di conciare per bene la pelle per poterla impagliare.»

«Se voleva ucciderla perché arrivare a fare una cosa simile?»

«Quel Colenski, si vantava di essere l’impagliatore più bravo del Paese! Andava a dire in giro di essere in possesso di una “ricetta di famiglia”. Qualche intruglio alchemico capace di immortalare la bellezza per sempre. Ah, l’alchimia! È roba del diavolo quella, Thompson! Ci sono tante storie, fatti veri, di grandi uomini la cui mente è stata lordata, deturpata e traviata da testi oscuri e infidi.
Le persone che passano tutta la vita a studiare, lontani dalla vita vera, quella reale, quella che forma un uomo nel carattere e nella morale, non sanno più distinguere una fantasticheria dalla realtà.
Dai una zappa ad uomo e quello la userà per preparare il terreno: taglierà e spianerà le zolle, preparerà il campo per la semina. Un uomo che zappa non ha tempo di pensare a come uccidere qualcuno, se lo fa, lo fa e basta, magari proprio con la zappa.  Ma un  uomo con dei libri… Solo Dio sa che idee possono venirgli in testa.
«Lascia che te lo dica, Thompson: i libri sono pericolosi.»

«Eppure sembrava così sconvolto quando l’abbiamo trovata.»

«L’essere stato scoperto lo ha sconvolto. Qualcosa di ceco l’ho imparato col tempo, a furia di sbattere in cella quelli soliti ad accompagnarsi con l’alcol. Diceva: “l’ha capito”. Ed io, infatti, l’avevo capito.»

«Ma quando l’ha capito, Signore?»

«Ne hai di strada da fare, Thompson! Ti ricordi cosa ha detto la vedova  Smith?
Ci ha raccontato che qualche settimana fa, quando è andata a ritirate quel suo “pezzo artistico”- come se si potesse chiamare Pezzo artistico il busto impagliato di un gatto su di un cappello! - ha sentito un litigio, tra moglie e marito, e che i due litigavano perché “la sua pelle non era più tesa come quella di una pesca”. Lasciatelo dire, Thompson, quel  Colenski, era un uomo abbietto, un dongiovanni e un approfittatore. Far invaghire una vedova, affascinarla con questa macabra moda che sta contagiando tutto il Paese come un’epidemia di malcostume e dissoluta immoralità, solo per arricchirsi. Ma la moglie non deve aver apprezzato tutte le attenzioni che riservava alla giovane vedova. E quando, per gelosia, ha affrontato il marito, questi l’ha uccisa, poi, preso da un senso di rimorso, deve averla impagliata per conservarne la “bellezza immortale”.

«E come mai stiamo andando in questo casolare in campagna, Signore?»

«Perché i cechi sono furbi quando si tratta di tasse. Per pagarne di meno hanno registrato questa casa a nome di Vernuva Kuscol, il nome da nubile della signora Colenski. Ma noi siamo più scaltri, Thompson.
Adesso entreremo lì e arresteremo quest’assassino. Così la nostra città sarà liberata da questa presenza ignobile e nefanda.»

«Signore, pare che la porta sia aperta.»

«Si vede che non si aspettava che lo trovassimo in così poco tempo. Stai in guardia, Thompson, un uomo spaventato può essere molto pericoloso.»

«C’è poca luce, Signore. Ci sono delle tende pesanti alle finestre.»

«Svelto Thompson, tirale giù!»

«Eccolo!»

«Signor Colenski! Non si muova! Bene così, resti immobile. Thompson, presto, mettigli le manette.»

«Oddio!»

«Ragazzo, cosa fai, perché indietreggi?»

«E’ morto, Signore. E’ impagliato anche lui»

«Per Dio. Chi ha impagliato l’impagliatore? E cos’è quella cosa sulle scale? Thompson, dove correte?»

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