#003 Un serpente, un uomo ed una Anathema

Il serpente morse alle caviglie Aziraphale.

-Crowley, smettila!- Dall'alto del suo quasi metro, il demone, non aveva la benché minima intenzione di smettere.
Dopo più di duemila anni che erano assieme, nel bene e nel male, per il bene e per il male, lo stupido angelo lo aveva riportato alla sua prima forma.
Neanche se fosse sceso l'altissimo avrebbe smesso di mordere quelle caviglie attempate.

Tutto ad un tratto però il bersaglio rovinò a terra vistosamente.

-Non provare a morire che devo ucciderti io!-

Ma l'attenzione di Aziraphale era stata catturata dall'oggetto della sua collusione.
Una ragazza dai capelli crespi e scuri era sdraiata sul marciapiede.

-Credi che l'abbia uccisa?- domandò all'amico inseguitore.

-Ci sei volato sopra e senza ausilio delle ali. Non penso e a dire il vero non mi interessa.- Sfrutto l'occasione per infliggere un altro morso all'avambraccio.

-Ahi!- Si massaggió il punto dolente. Anche se non velenoso era davvero una vipera! -Dobbiamo aiutarla!-
-Non credi di aver già abbastanza guai? Vuoi anche quelli di qualcun altro?-

Quel fracasso fece ridestare Anathema. Alla vista dell'angelo il ricordo di due fari, una bicicletta e un'apocalisse fecero da buon giorno alla sua mente annebbiata.

-Tu...-

Crowley le si avvolse al polso e si portò all'altezza della sua testa.

-Umana, ora mi ubbidirai.- Intimò.

Secoli di discendenti professioniste avevano fatto sì che la sua stirpe fosse immune da ipnosi di entrambi i lati.

-Tu non guidavi una Bentley?-

-Piu sveglia della media umana.- Ammise seccato Crowley lasciandola andare.

-Oh! Questa è tutta opera di Agnes!-

-Cos'è successo cara?-

Ricordandosi il suo ruolo, Aziraphale l'aiutò a rimettersi in piedi e, con questa scusa, a guarirla.

-Mi è arrivata una lettera che mi chiedeva di venire qua per incontrare dei vecchi amici.-

-Chi dovevi incontrare?- chiesero all'unisono.

-Credo voi.-

Per un momento tutti e tre si guardarono frastornati dall'idea che, a tirare i fili del loro incontro, fosse una donna morta secoli e secoli fa.

-Bene, ora che ci siamo incontrati, posso tornare a uccidere questo deficiangelo qui!- Ed ecco l'ennesimo morso.

-Ahi!-

-Ma cosa è capitato? Pensavo che con l'aiuto di Agnes ve la foste cavata anche voi.-

-Ed era così solo che, vedi ecco... É stato un incidente! Non sapevo che quel libro fossero realmente magico e così...-

Anathema si battè una mano sulla fronte.

-É per caso il libro magico di Bernesaus Maximan Bern?-

-Come fai...-

-... a saperlo? Discendente professionista, ricordi?-

Dicendo ciò estrasse dalla borsa un libretto nero come quelli delle agende ma molto più spesso.
Strappò una pagina e la diede all'angelo.

-Con questo credo che il mio compito sia finito, a mai più, spero.-

I due rimasero perplessi.
Fu Crowley a rompere il silenzio.

-Cosa ti ha dato?-

Il viso di Aziraphale divenne rosso.

-É il controincantesimo- ammise.

Gli occhi del serpente divennero ancora più rossi.

-Fammi tornare con il mio corpo che almeno ti ammazzo con le mie mani!-

Così, come era iniziata, la storia si conclude con un uomo attempato rincorso nella notte da un serpente inviperito.

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