Un nuovo inizio- uscita extra

Erano passate diverse settimane da quei giorni.
Tutto sembrava essere tornato alla normalità, Trafalgar, Penguin e Shachi erano tornati al loro lavoro, dovendo però fare degli straordinari per recuperare il tempo perduto.
Tuttavia lo avevano accettato di buon grado, perché avevano ripreso a fare ciò che più amavano.
Dopo circa due settimane avevano già recuperato ed erano tornati, stanchi, ai soliti turni e la vita non era mai sembrata tanto piacevole, visto che ora nessuna minaccia incombeva su di loro, nessuna ombra.
Penguin e Shachi vedevano i miglioramenti di Law, sembrava meno stressato ed aveva iniziato a prendersi cura di sé stesso un po' di più, anche se le occhiaie non sparivano comunque.
La cattiva abitudine di andare a letto tardi e di svegliarsi presto non l'aveva persa.
All'inizio non era stato così, perché dopo la breve gioia di essersi liberato di Doflamingo, Law si era sentito in colpa, un carnefice, proprio come un suo pari, e non riusciva ad accettarlo.
Lui era un medico, salvare le altre vite era il suo compito.
Avrebbe potuto evitarlo.
Però era un essere terribilmente nocivo, il Demone Celeste, teneva sotto scacco migliaia di innocenti che, forse, ora sarebbero stati liberi, come i Tontatta.
Ciò non bastava però, a scusarlo, pertanto qualche volta ancora si sentiva in colpa, ma non poteva negare quanto meglio stesse sapendo che non avrebbe messo le mani su nessun altro, quell'uomo.
Se le forze dell'ordine avessero fatto il loro lavoro, non sarebbe finita così, perciò Law si era rassicurato di aver fatto quello che gli innocenti avrebbero voluto, ovvero bloccare un pericoloso criminale, che aveva il potere su un'intera nazione.
Anche Kidd era un uomo brutale, aveva pensato poi, che aveva commesso atti efferati, eppure non riusciva ad odiarlo, anzi, continuava a pensare a lui, a quanto si sarebbero incontrati ancora.
Perché nella sua mente avvenivano tali distinzioni? E per quale motivo non faceva altro che pensare a lui?
Sì era maledetto, più e più volte, per questo.
Dall'altra parte, invece, era tornato tutto alla normalità.
Killer si era rimesso in forze, anche se ancora il passo era instabile, ma presto il suo corpo sarebbe tornato come prima.
Aveva riaperto il ristorante e, contento che non ci fosse la bancarella di Soba a rubargli i clienti, aveva servito numerose persone, facendo ripartire l'attività che amava.
Anche con Kidd le cose stavano migliorando.
Non aveva iniziato a regalargli fiori come una femminuccia, però ora prestava giusto un po' più di attenzione ai messaggi che lui gli inviava e ad ogni piccola attenzione.
Spesso, ora, bloccava il suo lavoro per venire al ristorante a mangiare ciò che Killer cucinava, rendendolo contento più del dovuto.
Alle volte si soffermava a ringraziarlo per le sue attenzioni, ma nulla di più.
A Kidd piaceva questo cambiamento, ciononostante non sapeva ancora se lo vedeva in una maniera diversa dall'amicizia profonda.
Anche perché, non avrebbe mai potuto ammetterlo, ora che la sua testa era sgombra, ogni tanto tornava a pensare a quel medico con la quale aveva passato quelle settimane movimentate.
Non ne comprendeva il motivo, eppure, ogni tanto, avrebbe voluto vederlo, anche solo per parlarci.
Ma non gli piaceva affatto, quel pensiero, lo distraeva dai suoi uomini e dai suoi compiti.
Avevano sempre bisogno di denaro, per sostenersi da vivere e per pagare le continue spedizioni nella speranza di trovare tracce dell'antica reliquia che tutti desideravano.
Quella famosa, di Roger.
Quella portatrice di potere e di verità, una scoperta che tutti ambivano.
Anche Killer però, nonostante avesse raggiunto numerosi obiettivi nella sua vita, pensava a loro.
Voleva ringraziare Penguin, per averlo protetto in tal modo così premuroso, però non aveva idea di cosa potesse fare per lui.
Non che non sapesse come contattarlo, ma cosa avrebbe potuto fare per lui che eguagliasse ciò che aveva fatto nei suoi confronti?
Mentre erano a tavola, una sera, tra un primo a base di spaghetti ed un secondo a base di carne con contorni di cavolo, si era espresso proprio sull'argomento.
"Se ti ha detto che non vuole nulla in cambio, forse dovresti accettare il suo volere" aveva risposto Wire immediatamente.
Era una risposta ragionevole, eppure non fare nulla non avrebbe dato pace al suo animo.
"Perché non lo inviti a cenare con noi, insieme agli altri medici, sicuramente la tua cucina sarà più che sufficiente" Aveva affermato Heat addentando una polpetta ripiena di delicato grasso di maiale.
Quella proposta aveva accontentato tutti, così, si erano preparati ad invitarli a casa loro, per una cena abbondante e deliziosa.
Non a caso il ristorante di Killer era tra i più frequentati, nonostante il timore provato per Captain Kidd.
Così presto si erano mobilitati per contattarli, accordandosi per una cena il lunedì seguente, avendo il martedì come giorno di riposo.
Sarebbe accaduto qualcosa di interessante, quella serata.

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