Trafalgar

Eravamo in una situazione orribile.
Non avevamo molto tempo e senza che ne perdessimo altro mi ero fatto vivo nella villa di quel demone celeste.
Lo odiavo.
Lo avrei voluto morto o imprigionato, non di certo in una sontuosa villa a capo di una delle più grandi reti criminali.
Avevo anche portato un kit di primo soccorso, visto che sicuramente ce ne sarebbe stato bisogno.
Ero entrato nella vistosa sala principale, arricchita da un tappeto di vera pelle all'ingresso, una imponente statua di un fenicottero al lato destro e quadri sfarzosi di dubbio gusto al sinistro, con infine al centro quello che pareva il trono di un re, tempestato da oro luminoso e caldi colori accesi.
"Doflamingo! Facciamo lo scambio!" Avevo esordito una volta entrato nel salone.
Lui aveva riso, con la sua solita risata demoniaca.
Immediatamente mi avevano accerchiato, non potevo fare nulla e senza ribattere mi avevano ammanettato ed incatenato.
Lui era sceso dal suo trono, avvicinandosi in maniera disgustata.
Non aveva detto una parola, si era limitato a prendere la fine della catena ed a strattonarmi.
Solo Trebol ci aveva accompagnati, ovvero il suo più fidato sottoposto.
Mi aveva portato giù, all'ultimo piano, dove regnava un silenzio tombale.
Era un luogo sporco e spoglio, per nulla rassicurante ed in fondo all'angolo c'erano anche numerose armi di tortura appese ed altri posti vuoti, facendo presumere che alcuni oggetti fossero stati usati.
"Dove sono loro?"
"Fa silenzio Trafalgar!" Aveva protestato il seggio di fiori.
"Non penserai davvero che li faccia uscire?" Aveva aggiunto quel fenicottero odioso.
Non che pensassi davvero che fosse affidabile.
"Avevamo un accordo!"
"Non abbaiare come un cane rabbioso, li avrei anche liberati se quel Captain Kidd fosse stato buono e non mi avesse risposto con quel tono irrispettoso" aveva spiegato con un ghigno beffardo.
Non volevo neanche sapere cosa avesse detto quel bastardo.
Subito dopo aveva dato a Trebol l'ordine di perquisirmi e non si era scomodato a lasciarmi in mutande pur di essere sicuro che non avessi nulla.
"Che cosa pensavi di trovare! Ridammi i miei vestiti!" Avevo protestato continuando a dimenarmi.
Non che si gelasse, nonostante fossimo nel sottosuolo e comunque non aveva avuto alcuna intenzione di ridarmeli.
Il suo volto era contrariato da non aver trovato nulla.
Così aveva dato l'ordine di controllare la valigetta.
"Ci sono dei cerotti, bende, altre attrezzature mediche, una penna e dei fogli, un dispositivo con una luce?" Si era domandato perplesso bloccandosi.
"L'ho portata per evenienze come questa visto che non si vede nulla" avevo risposto come se fosse del tutto normale.
Così aveva continuato.
L'avrebbe trovata?
Poi, cercando in un ripiano nascosto, le sue mani erano entrate in contatto con quell'oggetto.
"Una cimice!" Aveva esultato mostrandola al fenicottero.
Lui aveva riso sadico.
"Non potevo credere che fossi venuto senza portare nulla!"
Così me l'avevano sequestrata.
"Sapevo che non li avresti liberati, maledizione!"
Non facevo altro che scuotermi e protestare facendo un gran rumore nel mentre lui la prendeva e la distruggeva con due dita.
"Trafalgar! Sei tu? Sono qui!"
Era un grido ovattato, come se provenisse da lontano.
"Ora che sono sicuro che non ci senta nessuno posso dirtelo, sono tutti qui, nell'ultimo piano, ognuno in una cella separata.
"Quindi sono tutti nel sotterraneo?" Avevo affermato alzando leggermente la voce.
"Sì è così ed ora finirai nella stessa cella di quel bastardo che si è intromesso" aveva continuato ghignando.
"Fammi portare almeno il kit di soccorso!" Avevo protestato.
Ci aveva pensato, ma avendo controllato tutto si era deciso a lasciarla a me.
"Sempre che possa ancora servire!" Aveva esclamato divertito e lasciandola cadere vicino a me.
Un gesto che voleva affermare quanto io non valessi nulla per lui, nonostante facesse di tutto per portarmi da lui.
Che cosa voleva da me?
Senza aggiungere altro aveva aperto la porta della cella e mi aveva quasi calciato dentro.
Eustass non aveva mosso un muscolo e non aveva detto una parola.
Era in uno stato pietoso, decisamente non adatto ad uno col suo spirito.
Avevo immediatamente controllato la pressione per accertarmi che fosse ancora vivo.
Lo era.
Il respiro era flebile e non reagiva a nessun stimolo, lasciandosi visitare e curare senza il minimo accenno.
Cosa ti era successo, Captain Kidd?

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