Sanji

Stavamo andando a salvare le stesse persone che poco tempo addietro mi avevano ridotto uno straccio.
Ma alla fine il giorno dopo grazie alle cure di Chopper ero già in forma, perciò era stata solo una baruffa di poca importanza.
Chopper, nonostante fosse ancora minorenne e portasse sempre in testa un buffo cappello rosa con delle corna finte, era un ottimo medico ed esercitava nel nostro quartiere senza ancora aver ottenuto la laurea.
Come al solito Rufy non aveva seguito i piani ben organizzati di Trafalgar, non ne era affatto in grado.
Così aveva deciso di fare irruzione insieme ai Tontatta senza aspettare che Miss Merry Christmas avesse completato le vie di fuga, dicendo che avrebbe sconfitto Doflamingo personalmente.
Non era facile, ma ce l'avrebbe fatta, avevamo tutti fiducia in lui.
Eravamo partiti tutti insieme decidendo fin da subito i nostri compiti per quella missione mentre eravamo in strada divisi su auto differenti.
Chopper, Usopp e Nami avrebbero dovuto scendere nei sotterranei con le coordinate date da Franky mentre noi avremmo distratto gli altri e sconfitto il nemico.
L'amico di Trafalgar era rimasto a casa, talmente scioccato da non riuscire nemmeno a rispondere quando il nostro capitano aveva deciso di occuparsi immediatamente di Doflamingo.
Avevamo tutti sentito la voce e le condizioni del compagno di Captain Kidd e questo Rufy non era riuscito a sopportarlo.
Non lo aveva detto apertamente, ma provava ammirazione nei suoi confronti per la sua profonda dedizione verso il suo capitano, tanto da ricordarsi di lui ed anche del suo nome, senza affibbiargli un soprannome stupido.
Così senza neanche pensarci eravamo partiti subito ed avevamo, un'ora dopo, sfondato la porta di quella villa per poi fare irruzione, tra lo sguardo stupito di tutti e l'irritazione del Demone Celeste.
Senza perdere tempo loro tre erano corsi verso le scale, ma subito li avevano bloccati sbarrando la strada.
Li avevo raggiunti in un attimo, per proteggere Nami, non era ammissibile che quegli uomini la colpissero!
Rufy era già da Doflamingo ed infuriato lo aveva colpito con un forte pugno.
"Non ti permetterò di fare del male a Torao!" Si era sentito gridare dal centro della stanza.
Lui senza nemmeno parlare aveva tirato fuori una pistola con rifiniture in oro, pregiata ed appariscente, come ogni cosa nel suo stile, completamente discordante dalla sua profonda cattiveria e dal suo animo crudele.
Quell'arma sarebbe stata in grado di colpirlo, ma per fortuna Franky aveva pensato a tutto ed aveva parato il colpo con la sua personale invenzione che rivestiva il suo corpo di metallo antiproiettile.
Poi Usopp ci aveva dato una mano, mirando in maniera impeccabile con la pistola che si era portato dietro, nonostante non fosse la sua arma preferita, verso l'arma del nemico, rendendola inutilizzabile e facendola cadere con un tonfo che aveva spezzato il silenzio.
L'intenzione per la quale eravamo lì non era quella di uccidere, ma di fargli scontare tutto ciò che aveva compiuto, anche se comunque Usopp non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo.
A quel gesto era divenuto furibondo, tanto che erano visibili le nervature sul suo volto ed era sparito il suo caratteristico sorriso beffardo.
Nessuno aveva mai osato toccarlo in questo modo, così vicino.
Quella reazione lo aveva spinto ad accelerare il passo, iniziando a correre come una scheggia, per poi sparire in fretta giù per le scale.
Come aveva potuto lasciare Nami da sola con Chopper, che era poco più di un ragazzino!
Ero rimasto a coprirla io per tutta la strada che mancava dall'entrata fino in fondo alle scale, stendendo le guardie assestando qualche calcio, arrabbiato con loro per aver provato a colpire una donna come Nami.
Non avevano il minimo rispetto per una signora!
Non sembrava esserci nessun altro, così lei aveva preso le chiavi ed aveva iniziato ad aprire le celle, leggermente intimorita.
"Non avere paura, ci sono io a coprirti Nami-swaan!"
Così ero corso di sopra, per evitare che nessuno scendesse le scale e la raggiungesse.

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