Rivalsa
Appena i suoi uomini lo avevano liberato non aveva perso tempo per uscire ed andare a controllare come stesse Killer.
Non voleva darlo a vedere, ma ora che aveva capito come si sentisse nei suoi confronti, si era convinto di essere direttamente responsabile verso ciò che gli avevano fatto.
"Boss, questi uomini hanno torturato Killer e noi li abbiamo puniti" aveva affermato Wire mentre Kidd osservava i carcerieri al centro della stanza, alcuni ancora agonizzanti.
Avevano fatto un buon lavoro, aveva pensato con un senso di fierezza verso di loro.
"Dov'è?"
Non aveva aggiunto altro, quel tono faceva comprendere chiaramente a chi si riferisse.
"I Capello di Paglia lo stanno curando insieme ad un compagno di Trafalgar.
È ferito gravemente, ma si salverà" lo aveva informato Heat indicandoli.
Difatti era così, c'erano loro due che erano entrambi medici insieme alla donna che aveva riconosciuto ed il cecchino della loro banda a dargli un aiuto.
Vedere quella scena lo aveva sconfitto, in quel momento non si sentiva affatto all'altezza dei suoi uomini e nemmeno dei sentimenti che il suo amico provava per lui.
Aveva uno sguardo torvo e si sentiva così maledettamente impotente mentre li osservava curare Killer da lontano.
"Boss, noi la seguiremo sempre, può dirci cosa dobbiamo fare?" Aveva domandato Heat preoccupato per come il loro capo stesse reagendo a quella vista.
Quelle parole lo avevano scosso, riaccendendo nuovamente il suo animo, rincuorato, anche se non lo avrebbe mai ammesso, da quelle affermazioni.
Così si era avvicinato, incurante di calpestare il loro sangue, pronto ad esigere informazioni.
Anche Law, che era rimasto in silenzio in senso di rispetto per quella situazione, si era avvicinato a controllare come fosse veramente il suo stato.
Aveva da subito constatato quanto fosse grave e che necessitasse al più presto di essere portato via da questo posto.
"Portiamolo immediatamente al mio studio, non c'è da perdere tempo"
La sua affermazione aveva sorpreso tutti, tanto che si erano girati ad osservarlo per un attimo.
Nonostante la paura Usopp si era prontamente proposto di guidare fino a casa di Torao, essendo alleati sapeva con esattezza dove fosse il suo studio.
"Bisogna trasportarlo facendo attenzione a non toccare la schiena e non schiacciare troppo le costole" aveva aggiunto Chopper specificando dove fossero i punti più critici.
Inoltre era alto e pesante, non sarebbe mai riuscito a trasportarlo da solo, era solo un ragazzo di soli diciassette anni.
"Lo porterò io" così, dopo averlo detto, Kidd aveva caricato in braccio Killer, con attenzione, tenendolo seduto su un fianco con la sua mano calda.
In questo modo avevano iniziato a salire le scale, prestando attenzione, con davanti Heat e Wire e per ultimi Chopper e Nami.
Usopp era un cecchino, si trovava in difficoltà durante una mischia, tuttavia con la pistola era riuscito comunque a combinare qualcosa colpendo diversi uomini alle gambe, in modo che non potessero avvicinarsi, o alle loro armi, facendo sì che non potessero sparare.
Li stava coprendo a dovere, tanto che Sanji, una volta aggiunto a loro, si era preoccupato esclusivamente di Nami.
Stavano scappando e quell'uomo biondo era ancora vivo, inaccettabile per Il Demone Celeste, per questo aveva deciso di occuparsi di persona di loro, dopo aver preso una pistola dai suoi sottoposti.
Poco gli importava se fossero morti da disarmati.
Quale sarebbe stata la sua reputazione se loro fossero semplicemente usciti integri da casa sua?
Trafalgar non aspettava altro che si avvicinasse a lui per poterlo colpire ed ora anche Kidd provava un forte desiderio di farlo, però doveva pensare prima a portare in salvo Killer.
Ci aveva messo poco a raggiungerli e a colpirli, ma Law era pronto ed aveva respinto il colpo, prendendo il proiettore di striscio e facendosi poco più di un graffio, per poi rispondere a mani nude.
Lo aveva disarmato con una mossa di autodifesa che i suoi stessi uomini gli avevano insegnato da bambino.
Vedendo ciò Zoro si era avvicinato, dandogli una delle sue preziose spade, dicendogli di non aver fatto in tempo a portare la sua, perché quando Rufy decide bisogna agire subito.
Ora Law era armato e Doflamingo disarmato.
Aveva aspettato da molto quel momento, lo sognava, lo voleva con tutto sé stesso.
Nessuno ad interferire, ognuno dei suoi sottoposti era occupato e non potevano salvarlo.
Quel momento era tutta la sua vita, lo aveva cercato da quando, quel giorno, era stato salvato da suo fratello.
Quel fratello che aveva ucciso con un secco colpo di pistola.
Era accaduto per colpa sua, glielo doveva.
Non aveva esitato affatto, così aveva preso in mano quella spada e l'aveva puntata su di lui.
Pieno di rabbia, ora venuta a galla lo aveva colpito fino a quando quella lama non lo aveva trapassato.
Diversi uomini avevano provato a fermarlo, ma i Capello di Paglia e gli altri lo avevano coperto, facendo sì che non gli sparassero e nemmeno si avvicinassero, tra il loro sconcerto per ciò che era appena accaduto.
Il principale uomo nella gestione dei traffici più importanti dell'intero Paese era stato abbattuto, portando inizio ad un'era di assoluto caos nella malavita fino a quando qualcuno non avrebbe preso il suo posto.
Era accaduto.
Tutti ne erano scioccati, tranne Law, lui si sentiva finalmente completo e libero.
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