Quando la notte è fredda

Era passato molto tempo da quel giorno.
Le cose stavano cambiando, degli eventi indelebili erano sul punto di fare capolino, nefasti, devastando ciò che già era distrutto.
Sarebbe durata poco, quella quiete, per lasciare spazio al caotico.
Due nomi sarebbero stati i protagonisti di questo cambiamento, Doflamingo e Nami.
Kidd ed i suoi uomini si erano allenati duramente per questo nuovo obiettivo che li rendeva entusiasti.
Nonostante ciò le ferite erano lontane dal rimarginarsi.
Killer aveva messo a dura prova il suo fisico giorno e notte, aumentando la sua già possente massa, cambiando il suo aspetto ed il suo spirito.
Il solo pensiero di rivivere un'esperienza del genere lo disarmava e, conoscendo il carattere di Eustass, doveva essere pronto a qualsiasi cosa.
Ma oramai, passati due mesi, si sentiva già più sicuro ed aveva iniziato a lenire quel bruciore che proveniva da dentro.
Anche Kidd, nonostante non lo avrebbe mai ammesso, stava lavorando su se stesso.
Aveva creato una protesi di dimensioni maggiori e alquanto temibile, che avrebbe intimorito qualsiasi feccia e si era allenato, con l'aiuto di Killer, per cercare di comportarsi come, a detta sua, sarebbe dovuto essere il capitano che si meritano.
C'era ancora molta strada da fare, visto che era impossibile ingabbiare delle pure fiamme, ma ci stava lavorando, finendo per non commettere una violenza da oltre quattro mesi.
Era famoso per questo, lui, civili, innocenti, deboli, non avrebbe risparmiato nessuno sul suo cammino, infuriato, imperioso, disgustato da ciò che lo ha sempre circondato.
Ma si stava impegnando duramente per loro, i suoi uomini.
D'altro canto, dalla parte buona della città, Trafalgar si stava godendo, stranamente, le sue giornate.
Penguin e Shachi erano felicissimi di averlo convinto a venire con loro, per una volta, a vedere le corse clandestine, lo trovavano un buon segno.
Volevano che uscisse di più con loro, che si divertisse, che non lavorasse solamente ed infine che si prendesse più cura di sé, dormendo e mangiando a dovere.
Volevano vederlo sorridere più spesso e dal profondo, senza l'ombra della vendetta incompiuta che lo perseguitava.
Un passo alla volta, ne erano convinti, ci sarebbero riusciti, nonostante il lungo cammino che lo attendeva.
Questo era l'inizio che speravano di vedere da anni e, spesso, si chiedevano, se non fosse a causa dell'incontro con Eustass o fosse chiaramente una coincidenza.
Avevano provato a chiedergli, tuttavia, rispondeva ogni volta con brutte occhiate e secche risposte negative, eppure era troppo in concomitanza.
Trafalgar stava meglio, questo era certo ed era l'importante.
Lui stesso sembrava risvegliato, non pensava più solo alla vendetta, ma anche al bel tepore che ardeva grazie alla presenza dei suoi amici.
Per la prima volta era tornato a casa, aveva aperto la porta e si era annunciato sfoggiando un sorriso, felice di rivederli.
Erano passi avanti enormi e loro lo incoraggiavano ogni momento che finivano per accorgersi dei suoi impercettibili cambiamenti, cercando di essere sempre discreti e di non farsi cogliere in flagrante.
Perfino lui stesso si era accorto del mutamento che chiaramente aveva subito il suo animo e, si era ripetuto interrogativo, quanto Doflamingo gli avesse davvero portato via da quel tempo, oltre al suo tutore e salvatore.
Ciò lo colmava di rabbia, ma era pur sempre un'emozione diversa e migliore dell'apatia!
Tuttavia il momento di incontrarsi di nuovo stava per giungere, quando, per caso, durante un'uscita con Shachi e Penguin, si erano imbattuti in un palo con un poster raffigurante quell'anima rosso fiammeggiante, una data, un evento ed un luogo dove acquistare dei biglietti, ovviamente, illeciti.
Lui stesso non comprendeva come, ma Law desiderava ardentemente andarci, nonostante lo volesse nascondere ad ogni costo e non ne comprendesse il motivo, colpito da quella nuova emozione alla quale non sapeva dare un nome.
E così sarebbe stato.

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