Penguin pt.2

Perché mi fai una domanda del genere?" Aveva chiesto insospettito lui girandosi dall'altra parte.
Dalla parte proprio dove avevamo visto la sua saletta privata.
Basta, questo valeva come risposta!
Fatalità in quel momento ci eravamo girati tutti ed avevamo visto La Gatta Ladra entrare da loro.
Che tempismo perfetto!
"Hai visto con chi se la passa" avevamo commentato insieme con gli occhi a cuore per la bella visione.
Questo però a lui non era piaciuto ed era tornato di cattivo umore.
Che avesse già intravisto le donne nella saletta?
Eravamo rimasti lì, senza dire nulla, per qualche minuto.
Law era visibilmente infastidito, con lo sguardo basso ed una mano appoggiata sul retro del collo, in una posa così espressiva che normalmente non avrebbe mai potuto avere e che faceva certamente trasparire i suoi sentimenti.
Quanto era forte il sentimento che stava provando per quel tipo?
"Sono le due e mezza, magari andiamo a casa" avevo proposto sperando di risolvere la situazione.
"Non ce n'è bisogno" aveva risposto Trafalgar bevendo metà bicchiere che gli era rimasto in un solo sorso.
"Forse è meglio ordinare del cibo" aveva continuato Shachi.
"Basta che non ci sia del pane"
E così avevamo ordinato una ciotola di riso condita con delle verdure.
Alle due e quaranta del mattino.
Nonostante le premesse era stato utile per fare passare quel palese cattivo umore e rasserenarlo.
Solo che, verso le tre, li avevamo visti uscire.
Eustass manteneva la sua stazza e la sua aura pericolosa anche dopo aver bevuto e con una bella donna al fianco come lei, tenuta con la protesi appoggiata al suo fianco.
Dietro di lui, da sotto la sua maschera, Il Massacratore, invece, aveva una pura aura omicida, forse infastidito da ciò che stava osservando.
Gli altri due invece sembravano sereni, per nulla toccati dal fatto che il loro capo si fosse portato con sé una donna.
Ma al massacratore e a Law toccava, eccome.
Si erano osservati, per poi voltare insieme lo sguardo verso di lei a guardarla visibilmente irritati.
La Gatta Ladra lo aveva notato e, a primo avviso, aveva cercato di non farci caso.
Poi lui e Law avevano, forse accidentalmente, incrociato lo sguardo.
Era stato un attimo.
Eppure quell'attimo sembrava essere durato un'ora e pesarne come due.
In quel momento sembrava quasi aver abbandonato, anche se per un secondo, la presa, per poi riprendersi più forte e ghignare.
"Non pensavo di trovarti in questo posto dottore" aveva affermato lui.
Non era in sé, sicuramente, ma manteneva comunque un certo portamento ed un tono chiaro.
"Ero venuto per acquistare dei biglietti e nemmeno io pensavo di vederti qui con una donna" aveva prontamente risposto lui con un tono tagliente.
Un tono che avrebbe spezzato il cuore a chiunque.
Quel colpo lo aveva accusato, ma si era denotato in un solo istante.
"Il mio capo può fare ciò che desidera e prendere ciò che vuole" si era aggiunto l'altro.
"Nessuno lo ha messo in dubbio, Heat, solo che è raro vederlo interessato ad una donna" si era intromesso Il Massacratore.
Lui aveva alzato una mano, un cenno semplice per far zittire i suoi uomini.
"Dimmi, è un problema?" Aveva chiesto lui con tono fermo.
L'aria era diventata tagliente, nessun altro osava aprire bocca, nemmeno gli altri clienti del locale vicino a noi osavano anche solamente muovere un muscolo.
La situazione sarebbe potuta sfuggire di mano e stava tutto nella risposta di Law!
Anche La Gatta Ladra aveva paura, quasi da tremare, ma aveva comunque continuato a stare al suo fianco appoggiandosi vistosamente al petto.
"Dovrebbe?" Aveva risposto lui con tono secco per poi girarsi.
A quelle parole e vedendo che stavano andando via io e Shachi ci eravamo sgonfiati.
Che paura!

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