Penguin pt.1

Era giovedì.
Avevamo scoperto giusto ieri del concerto che si sarebbe tenuto sabato e non potevamo andare a prendere i biglietti prima, che disastro!
Trafalgar non era mai uscito così spesso a divertirsi con noi da quella volta che ha deciso di accettare l'uscita per vedere quell'importante gara.
Non so cosa fosse accaduto, ma appariva più sereno e volenteroso di passare del tempo insieme, anziché vagabondare da solo senza fare altro.
Ora sembrava diverso, meno passivo, meno chiuso in sé e più aperto al mondo, nonostante ciò che aveva passato, stava iniziando a riprendersi per davvero.
Anche se di strada ce n'era ancora molta e non avrebbe mai superato completamente quell'evento finché non si sarebbe vendicato.
Ma di una cosa dovevamo esserne sicuri.
Quanto quel Eustass captain Kidd era consapevolmente o inconsapevolmente coinvolto in questo cambiamento?
Io e Shachi fremevamo per scoprirlo!
Non eravamo a conoscenza effettivamente dei suoi gusti, visto che non si è mai manifestato nessun interesse in lui per nulla e nessuno.
Certo tranne che per un peluche di orso polare regalatogli da piccolo dalla quale non si sarebbe mai separato, nemmeno a letto, ma questo era un segreto da non rivelare.
Eravamo nel rinominato locale della malavita ed era pieno di gente pronta a festeggiare.
Era mezzanotte, domani avevamo il turno notturno e pertanto potevamo restare un po', anche se saremmo tornati fra due giorni!
Per noi questa vita era normale, ma Law doveva iniziare a sciogliersi.
Neanche a dirlo appena entrati li avevamo intravisti in una saletta privata, con la porta socchiusa per permettere al cameriere di entrare.
Mi pareva di aver intravisto una bella donna!
Finito di distrarci eravamo andati al bancone ed avevamo chiesto come prima cosa tre biglietti per il concerto.
"Mi dispiace, sono stati tutti esauriti qualche settimana fa" aveva prontamente affermato.
No, non era affatto un'ottima notizia, non poteva succedere, non doveva succedere.
"Come? Non è possibile averne?" Avevo chiesto quasi per disperazione.
Era un'occasione unica per aiutare Law e capire finalmente cosa pensasse!
Anche Shachi era sconsolato, ma Trafalgar non aveva tirato fuori neanche un'emozione.
Che fastidio.
Dopo che avevamo richiesto un tavolo ed eravamo sul punto di andarci a sedere un tizio si era avvicinato a noi.
"Ho sentito che cercavate dei biglietti, li vendo volentieri a voi, sono settanta euro ciascuno, ma per lui possiamo fare quaranta a testa" aveva affermato indicando Law.
Era famoso qui, nonostante non ci venisse spesso.
Non aveva nemmeno voluto rispondere, sapendo a cosa fosse dovuta quella fama, ed era andato immediatamente al tavolo lasciandoci a discutere con lo sconosciuto.
Probabilmente ne aveva tanti ed era pronto a venderli per guadagnare quel qualcosa in più.
Dopo esserci assicurati sulla validità dei biglietti ci eravamo guardati negli occhi e così avevamo deciso di prenderli, per il nostro amico.
Che sforzi stavamo compiendo per lui!
Quasi piangendo di gioia, ed anche per il portafogli, eravamo tornati al nostro tavolo sventolandoli come se fossero dei premi.
Lui non pareva di buon umore, ma ci aveva comunque degnato di un sorrisetto.
Cos'era successo?
Avevamo fatto finta di nulla ed avevamo iniziato ad ordinare da bere, convincendolo con qualche fatica a prendere qualcosa.
Anche se non gli piaceva molto l'alcool si era lasciato andare dopo le nostre continue proteste ed aveva bevuto abbastanza da sciogliersi.
Ora era finalmente vulnerabile, avremmo potuto scoprire qualcosa che da sobrio non avrebbe mai riferito!
Come prima cosa ci eravamo osservati io e Shachi e poi, senza dire nulla, accorgendoci della situazione, avevamo sorriso sornioni e ci eravamo girati contemporaneamente.
"Law, vorremmo chiederti delle cose" aveva iniziato Shachi.
"Ti vediamo molto più partecipe in questo periodo, cos'è successo?" Avevo chiesto io dirigendomi al nocciolo della questione.
Lui ci aveva riflettuto, ma ormai il suo scudo era partito.
"Da un po' mi sono accorto che per me siete ottimi amici, gli unici che ho, e voglio godermi di più il tempo passato insieme" aveva risposto prendendo una pausa.
"L'ho capito quel giorno di ritorno dalle gare, mi ero... divertito"
A quelle parole le nostre bocche avevano formato un enorme O arrivando quasi sul bordo del tavolo.
Questo un Law sobrio non l'avrebbe mai detto!
Ci eravamo così commossi che eravamo sul punto di dimenticarci l'altra domanda importante.
Cacciando con molta fatica le nostre virili lacrime di commozione avevamo abbassato la voce.
"Non è che... Sei forse interessato ad Eustass?" Aveva avuto il coraggio di domandare Shachi, senza farsi sentire da nessun altro.
A quella domanda si era bloccato, forse non sapendo cosa rispondere.

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