Penguin pt.1
Erano quasi le otto del mattino, l'ora in cui ci sarebbe stato il cambio delle guardie.
Nami era tornata già da due ore, ci aveva dato le informazioni che aveva ottenuto, ottime, si era fatta una doccia nel nostro appartamento ed era uscita per andare a lavoro.
Era proprio una bella donna!
Non era stato difficile per lei ammaliare Bellamy e nemmeno porgli una cimice col segnale di cui avevamo bisogno per gli scavi.
Miss Merry Christmas sapeva che avevamo molta fretta, perciò aveva chiamato a raccolta decine e decine di uomini, con la garanzia che sarebbero stati ripagati con i beni di Doflamingo stesso.
Difatti, mentre loro erano all'opera, Shachi aveva guidato Luffy verso coloro che avevano un conto in sospeso con lui, come il clan dei Tontatta, che tutti sapevano essere sotto la sua sottomissione, e grazie al suo carisma li stava convincendo ad allearsi con noi.
Un aiuto in cambio della loro libertà, era un affare.
Trafalgar stava già pensando ad un piano simile, di alleanze, per vendicarsi su di lui, perciò avevamo già i nomi ed i contatti giusti.
Solo, avevamo davvero poco tempo.
Per gli scavi ci volevano settimane, anche lavorandoci giorno e notte, ma la loro vita era in pericolo.
Trafalgar sapeva che ci sarebbe potuta essere questa eventualità, perciò ci aveva dato un piano alternativo.
Non dovevamo affatto farci sventrare il piano principale!
"Franky, rimani tu qui a controllare i segnali, vado da Doflamingo, sarebbe sospetto se nessuno lo venisse a cercare" avevo affermato indicando la piccola base composta da schermi ed altoparlanti che avevamo creato di fretta.
"Sicuro di voler andare da solo?" Aveva domandato lui dubbioso.
"Sì, c'è bisogno del vostro aiuto qui, me la caverò" lo avevo rassicurato.
Il suo Super! di incoraggiamento mi aveva accompagnato fino all'uscio.
Era pericoloso, sarei potuto morire e loro odiavano Trafalgar e qualsiasi cosa lo riguardasse da vicino.
Stavo tremando come una foglia, ma dovevo prendere quel kit ed uscire di casa.
Il cielo era terso, c'era un leggero vento ed il sole rischiarava quel mattino calmo e silenzioso, interrotto solamente dai rumori di città.
Completamente contrario rispetto al mio animo agitato!
Tuttavia volevo bene a Law, mi aveva salvato con le sue doti da medico e mi aveva accompagnato in questo mondo, perciò dovevo farlo, per lui.
Finalmente aveva bisogno di noi!
Ero arrivato dinnanzi alla sontuosa villa dai colori accesi e rosa sfarzosi, con uno stile inconfondibile.
Le guardie mi avevano immediatamente immobilizzato per poi portarmi dentro.
Quella statua da fenicottero era davvero orribile, ma non avrei mai potuto dirlo!
"Tu saresti il suo amico, cosa ci fai qui?" Aveva affermato il demone celeste una volta entrato in atrio.
"Dov'è Law, perché non è più tornato a casa!" Avevo sbottato io stizzito.
Lui aveva riso, divertito.
"Pensavate davvero li avrei lasciati liberi come se nulla fosse?"
A quelle parole anche i suoi sottoposti avevano ridacchiato.
"Nemmeno i miei sottoposti si azzardano a contraddirmi.
Questa mattina uno di loro è arrivato in ritardo e l'ho punito rinchiudendolo nella stessa cella dei tuoi amici, come pensavi avrei sorvolato sul vostro comportamento?" Aveva continuato questa volta infuriato.
Doveva essere Bellamy, perfetto, così avevamo una nuova coordinata.
"Fammi vedere Law!" Avevo esclamato a gran voce.
Non me lo avrebbe fatto vedere, ma sicuramente mi avrebbe rinchiuso in una delle celle.
E così era stato.
Mi avevano perquisito lasciandomi con solo i boxer indosso e facendomi portare, fortunatamente, il kit di soccorso con all'interno altri attrezzi utili.
"Le celle sono piene quasi del tutto, c'è solo spazio in quell'ultima" aveva affermato Trebol rivolto verso il fenicottero.
"Lui è un medico, perciò potrebbe curarlo, ma lui deve morire, non possiamo lasciargli portare il kit" aveva concluso infine.
Lui aveva ghignato e me lo aveva tolto di mano.
"Trebol, ridagli pure quel kit, sarà divertente vederlo disperarsi mentre prova a curare una persona che non potrà salvare" aveva ribattuto il fenicottero ghignante.
Così dopo diversi controlli me l'avevano dato e mi avevano cacciato nella cella con... Killer.
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