One shot 1
Era una calda giornata di agosto.
Mezzogiorno.
I fornelli accesi sembravano dei piccoli pozzi di lava, i piatti fumanti appena sfornati erano come pietre roventi ed i raggi forti del sole non facevano che ultimare quel clima torrido che c'era in cucina.
Killer lì dentro era abituato, nonostante dovesse sciacquarsi ogni due minuti per non grondare di sudore, lavorava senza nemmeno dire una parola, tanto era concentrato sulle sue preparazioni.
Soprattutto gli spaghetti, quel giorno stavano andando a ruba.
Ma Kidd no.
Kidd quel giorno si era svegliato di buon umore, pensando poi di aiutare Killer, ma aveva finito per maledirsi mentre con il coltello squartava quelle povere verdure.
Non era abituato ad usare il coltello per... le verdure!
Per non parlare della sua idea di scottarsi per poter cucinare a petto nudo, geniale!
"Kidd, stai facendo un disastro" aveva affermato Killer senza nessun tono di rimprovero.
Lui aveva sbuffato, era davvero irritato di non riuscire a tagliare quelle maledette verdure!
"Invece sto facendo un ottimo lavoro!" Aveva ribattuto con un tono decisamente contrariato.
Killer aveva ridacchiato e, anche se aveva indosso la maschera, Kidd sapeva che stava sorridendo.
"Ottimo per fare un frullato, forse"
Anche gli altri due, intenti a servire i tavoli, sentendo, si erano permessi di ridacchiare un attimo.
"Va bene, me ne vado! Heat" aveva esclamato lui, ancora con un tono di voce bollente.
"Sì boss!" Aveva esclamato Heat precipitandosi immediatamente da Kidd.
"Resta tu a tagliare queste maledette, io vado a prendere una boccata d'aria che sembra di essere all'inferno qui!"
Così aveva preso l'uscita sul retro ed aveva usato una bottiglia fresca presa dal frigorifero per scolarla tutta sopra la sua testa calda.
L'acqua scorreva sul suo corpo tonico, rinfrescando ogni centimetro della sua pelle, tanto che aveva deciso di tornare a casa a farsi una doccia fredda.
Camminando ci avrebbe messo pochissimo e, nel mentre tornava, continuava a chiedersi come facesse lui a sopportare quelle temperature.
Con la maschera indosso, poi?
Neanche due passi ed aveva visto il gruppo di medici scendere dall'auto per andare al suo ristorante.
Ci venivano spesso, in realtà, almeno una volta ogni due settimane.
Mangiavano e poi, qualche volta, aspettavano la chiusura per chiacchierare con Killer.
Killer era davvero amico di quel Penguin, però gli dava fastidio che ogni volta si portasse dietro quel medico!
C'era ancora della minima tensione tra loro, ma vedendosi con una certa frequenza la stessa stava scemando.
Anche loro si erano accorti di Kidd, così si erano avvicinati a salutarlo.
Law stava passando oltre e, si ripeteva, vederlo per convincersi che era finita tra loro era un ottimo modo per andare avanti.
Nonostante quel rifiuto, comunque, era felice.
Ora che Doflamingo non lo minacciava più aveva ripreso davvero a vivere, lavorava con più passione, usciva di più con gli amici, vedeva perfino più spesso i Capello di Paglia, ma sopra ogni altra cosa, provava molte più emozioni.
Aveva provato gelosia, timore, rabbia, felicità, tutto dopo quei fatti accaduti!
Era molto soddisfatto dei suoi progressi e non aveva intenzione di tirarsi giù a causa di quella testa rossa!
A quel saluto, nonostante tutto, Kidd aveva risposto con un grugnito.
Non era ancora tornato di buon umore e, questo, lo avevano compreso.
"Meglio lasciarlo perdere, sembra teso per qualcosa" e, così, si erano allontanati per poi entrare nel locale.
Visto ciò anche Kidd si era voltato per tornare a casa.
Fatta la doccia, e raffreddato l'animo, si era rilassato per poi buttarsi sul letto, mettendoci un secondo ad addormentarsi.
Killer nel frattempo era riuscito a cucinare per tutti, sparecchiare, pulire la cucina e tutto il locale, sistemare, chiudere e tornare a casa che Kidd stava ancora sonnecchiando sul loro letto.
Già, ora avevano una camera tutta loro con un letto di misura personalizzata, in modo che possano starci entrambi senza problemi.
Di fatto a destra c'erano tutti gli strumenti da meccanico di Kidd da una parte, i vestiti un po' sparsi e un po' nell'armadio dall'altra ed il suo inseparabile microfono vicino al comodino, dove sopra appoggiava sempre i suoi occhiali da aviatore.
A sinistra, invece, c'erano i tamburi che suonava Killer ed alla quale era molto affezionato, i mobili di fronte al letto contenenti i suoi vestiti erano, al contrario di quelli di Kidd, in ordine, poi aveva una piccola biblioteca con tutti i suoi libri di cucina e per finire il comodino di fianco al letto dove appoggiava sempre la sua maschera.
Kidd si era accorto che stava entrando Killer, svegliandosi, tuttavia fingeva di star continuando a dormire a pancia in sú.
Così si erano ritrovati entrambi vicini sul letto.
Erano soli, Heat e Wire gli lasciavano tutta l'intimità di cui avevano bisogno e non si permettevano mai di irrompere in camera loro senza motivo.
"Sei davvero orribile a tagliare i pomodori, devo ammetterlo" aveva ridacchiato Killer.
"Ma l'ho apprezzato molto" aveva sussurrato avvicinandosi a Kidd.
"Hai detto orribile" aveva ripetuto lui aprendo gli occhi ed avvicinandosi al suo volto.
"Eri sveglio allora!" Aveva affermato sussultando Killer.
Lui di tutta risposta lo aveva baciato, affermando poi di non pensare mai più di aiutarlo in cucina.
"Menomale!"
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