Nami
Era stato un disastro.
Non sono riuscita a recuperare il portafogli, dovevo assolutamente andare al suo concerto e per di più avevo ingelosito quei due!
Non andava affatto bene e non sapevo dove mi stessero portando.
Inoltre se avesse scoperto le mie reali intenzioni mi avrebbe aperto in due, come minimo!
Ed ora cosa mi invento per uscirne viva?
Piangendo dentro avevo continuato ad aggrapparmi al suo braccio, sentendo quanto quella pelle potesse essere fredda, oltre che candida.
Sapevamo tutti dove abitasse, ed ormai mancavano davvero poche centinaia di metri.
Anche dieci chilometri sarebbero stati troppo pochi per sentirsi al sicuro in questa situazione!
Il Massacratore continuava ad osservarmi da dietro il suo Boss con quell'aria del tutto fuorché serena, senza perdermi di vista neanche per un secondo e senza emettere alcun suono, se non quello del suo cammino, che ad ogni passo faceva rimbalzare il mio cuore dalla paura.
Poi, all'improvviso, mi aveva nuovamente preso per un polso con la sua presa metallica e mi aveva fatto voltare senza grazia verso di lui.
"Gatta Ladra, sei famosa per aver rubato ad innumerevoli uomini dopo averli ammaliati con la tua presenza.
Cosa ti ha fatto credere di passarla liscia con me?" Aveva iniziato ad affermare prendendo poi una pausa nella quale si era inferocito.
"Pensi forse che sia come gli altri e che ti avessi sul serio lasciato in pace dopo essermi accorto delle tue intenzioni?" Aveva tuonato minaccioso subito dopo con lo sguardo fisso su di me.
Stavo tremando dalla paura.
La presa era salda e faceva male, ero da sola e non ero certa che si sarebbero fermati a questo.
"Non ho fatto nulla, puoi controllare le mie tasche!
Volevo davvero solo la compagnia del famoso Eustass captain Kidd, non è di certo come stare con quegli altri" avevo risposto rimarcando le ultime due parole e mantenendo lo sguardo fisso su di lui il più possibile.
Non potevo tirarmi indietro e farmi scoprire.
A quelle parole aveva riso, ma non era una risata contagiosa o divertente, anzi.
Dopo pochi secondi lo aveva affiancato il suo compagno e gli aveva riferito all'orecchio non so cosa, tuttavia sembrava avergli ricordato di rilassarsi.
"Fai parte della banda di Mugiwara, che mi ha superato al torneo.
Ciononostante mi sei piaciuta, hai avuto il fegato di mentirmi così spudoratamente fino all'ultimo con sangue freddo, perciò..."
Stava pronunciando il suo verdetto, quando, all'improvviso, era sbucato Sanji.
Ma non stava dormendo?
"Nami-swan! Il mio sesto senso mi ha chiamato in tuo soccorso! Ho sentito da lontano la tua voce e sono corso subito qui" aveva affermato volteggiando e con gli occhi a cuore.
Ma perché si comporta da idiota in un momento simile!
In quell'attimo aveva mollato la presa e si era voltato verso Sanji.
Volevo gridargli di scappare, volevo chiedergli che ci facesse qui o almeno cosa avesse intenzione di fare, ma l'aria era talmente pesante che non ero in grado di dire una parola.
Ogni frase, lamento o verso moriva in gola ancora prima di divenire un qualcosa di senso compiuto.
L'avevano guardato molto male, però avevano capito subito che si era trattato di un mio compagno.
"Sai che cosa ha fatto questa donna?
È entrata nella mia sala privata, ha cercato di ammaliare un mio uomo dinnanzi ai miei occhi ed ha poi continuato con me senza alcuno scrupolo.
Nonostante volesse solamente rubare un portafogli, a me, Eustass captain Kidd.
Oltre a ciò ha continuato a mentire fino a poco fa, credendomi forse stupido o abbastanza tollerante da lasciarle fare qualsiasi cosa solamente perché è una bella donna" aveva affermato con un velo malcelato di furia.
Il problema è che era tutto vero! L'avevo fatto sul serio!
Sanji a quelle parole mi aveva rivolto uno sguardo e sicuramente aveva notato delle lacrime fuoriuscire, ma malgrado ciò mi aveva sorriso.
Era indubbiamente coscienzioso del dislivello e non poteva pensare di metterli fuori gioco tutti e tre e scappare con me come se nulla fosse.
In quel momento era serissimo.
"Credo nelle vostre parole, per favore, perdonatela, è pur sempre una donna!" Aveva esclamato a gran voce mettendosi quasi in ginocchio.
"Pensi che faccia la differenza? Ed io che volevo andarci leggero questa notte visto come era stata brava" aveva risposto con tono indifferente, ma con un accennato sorriso sadico sulle labbra.
Era un uomo davvero terrificante!
"No! Cos'hai intenzione di farle? Non ti permetterò di toccare Nami-swan prima di me!" Aveva risposto lui con vigore.
Anche se avrebbe potuto omettere l'ultima frase, del tutto imbarazzante...
Quelle parole lo avevano divertito, però questo non risollevava la situazione.
"Ora è chiaro.
Wire, Heat, occupatevi di lui, poi Heat sei libero di fare di lei ciò che desideri, torno a casa" aveva sentenziato voltandosi e sparendo nella notte seguito dalla sua ombra personale.
Sì era stufato? Ma soprattutto, cosa sarebbe accaduto ora?
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