Killer

Oggi eravamo andati a comprare dei nuovi strumenti.
Eravamo io e Kidd, nel negozio del quartiere clandestino gestito da Brook, il musicista dei Cappello di Paglia.
La cena di qualche giorno prima era stata un successo e tutti ne erano soddisfatti, tanto da aver raggiunto un rapporto quasi di alleanza con loro, nonostante fossero ancora nostri nemici.
Tuttavia Kidd era diverso dal solito.
In questi giorni era più silenzioso e restava spesso sui suoi pensieri, tenendo comunque il suo nuovo comportamento di riguardo nei miei confronti.
A cosa pensava continuamente? Qualche volta avevo provato a chiederglielo, però mi liquidava con una risposta banale, senza dirmi la verità.
Finché ieri non mi aveva proposto di uscire, insieme, visto che tenevo chiuso il ristorante quel giorno.
Non so per quale motivo, ma il tono con cui mi invitava ad uscire mi pareva tutt'altro che adatto a quella situazione.
"Benvenuti yohohoho, che piacere rivedervi giovani, mi fate ricordare dell'ottima cena della settimana scorsa!" Aveva affermato l'anziano ancora arzillo.
Poteva non sembrare, eppure alla sua età rimaneva un osso duro nelle sfide di scherma.
Ciononostante il complimento, Kidd non aveva gradito ed aveva digrignato i denti, per poi dire seccato che eravamo venuti li per prendere una nuova batteria ed una Gibson.
"Di cattivo umore come al solito, yohoho, venite di qua" e ci aveva mostrato la strada per addentrarci nel negozio.
Non che fosse molto grande, comunque.
Dopodiché ci aveva indicato gli strumenti in esposizione ed era tornato al bancone, chiudendo la porta della stanza separata dall'ingresso, in modo tale che non si vedesse nulla dall'esterno.
"Kidd, sei stato molto gentile a propormi di venire qui insieme oggi" avevo affermato nel mentre stavo toccando una chitarra elettrica appesa davanti a lui.
Lui aveva grugnito, in cenno di assenso.
"Avevo solo intenzione di trascorrere del tempo da soli" aveva risposto lui.
Non erano affari nostri, i sentimenti, e pertanto non saremmo mai stati davvero in grado di mostrarli con serenità.
Non eravamo cresciuti in una casa accogliente, con genitori e fratelli, non avevamo nemmeno nessuna esperienza in merito.
"Mi fa piacere... Però perché in questi giorni eri così in pensiero?" Avevo continuato.
Mi dispiaceva che non si confidasse con il suo vice, aldilà della mia dichiarazione.
"Ero solo distratto, stavo solamente pensando a qualcosa che in realtà è poco importante" aveva dichiarato Kidd, per poi abbozzare un sorriso, che pareva più un ghigno oscuro.
Kidd non era il tipo che avresti mai visto sorridere sinceramente, non ne era davvero in grado!
"Ne sei davvero sicuro?" Avevo continuato.
Quella frase sembrava averlo colpito, tanto da abbassare le spalle e voltare la testa per osservarmi negli occhi.
"Lo sono, Killer, quello che era nella mia testa è meno importante di te" aveva ribadito con un tono affievolito.
Non era il caso di dire delle parole simili!
"Se ne sei convinto ti credo" avevo concluso per poi ritornare a vedere gli strumenti.
Erano tutti di ottima fattura, alcuni addirittura erano stati chiaramente importati da mercati clandestini che non avevano ottimi rapporti commerciali con il nostro.
Legni pregiati, abbellimenti in oro ed il profumo dell'artigianato confluivano in questi strumenti, che altro non erano che singole opere d'arte.
Non apprezzavo molto la maggior parte di quegli inutili aggiunte estetiche, tuttavia non negavo la loro unicità.
Avevamo passato diverse ore discutendo su quale fossero i migliori, tanto che anche Kidd si era alleggerito calmandosi un po'.
Alla fine avevamo deciso di prendere una batteria piuttosto semplice rispetto alle altre, senza molte aggiunte in oro, però comunque di ottima fattura e con un suono delicato e tempestoso allo stesso tempo.
Poi avevamo scelto la chitarra, leggermente più appariscente, con accese fiamme blu, come i capelli di Heat.
Presi gli strumenti li avevamo portati con cura al nostro garage, mantenendo un clima sereno per tutto il tempo.
Erano arrivate le otto di sera, ma la casa era vuota.
"Dove sono gli altri?" Mi ero domandato.
Era insolito che non fossero ancora tornati a quest'ora.
"Torneranno domani mattina, non preoccuparti di loro" mi aveva informato avvicinandosi... ai fornelli?
Kidd non aveva mai cucinato in vita sua.
"Cosa stai facendo?"
Era tutto davvero insolito.
"Ti preparo uno dei tuoi piatti preferiti" aveva affermato tirando fuori degli spaghetti.
Poi aveva preso una scodella dal frigo con della salsa che aveva preparato prima.
Non aveva un aspetto del tutto orribile.
Cosa stava facendo? Mi aveva invitato ad uscire ed ora avremmo cenato da soli?
"Togli pure il casco, ci siamo solo noi qui" aveva detto nel mentre continuava a mescolare una pentola.
Era una sensazione particolare, però piacevole e me la sarei goduta senza fare domande.
"Sono spaghetti al pomodoro"
Non avevano un cattivo aspetto, nonostante questo al primo morso avevo notato quanto il sapore fosse orrendo.
Il sale era sbagliato, così come la cottura della pasta non era al dente, ma decisamente scotta e il pomodoro non era ben cotto.
"È ottimo, non avrei mai pensato di vederti ai fornelli Kidd" avevo commentato mentre cercavo di finire il piatto.
"Fa schifo invece!"
A quella esclamazione ho rischiato di sputare tutto fuori prima di mettermi a ridere di gusto.
Ci avevamo riso su ed eravamo riuscita a finirla, quella pasta.
"Perché non dormiamo insieme questa notte?" Aveva domandato Kidd dopo che avevamo finito di sistemare la cucina.
No aspetta, non stava forse correndo troppo?
Non che mi dispiacesse, però, pertanto avevo accettato ed eravamo entrambi saliti sul mio letto.
Così, schiena contro schiena, ci eravamo addormentati.

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