Kidd- uscita extra

Eravamo a casa, di fronte la finestra.
Da qui si vedeva ogni cosa, si vedeva Wire divertirsi contro quel Sanji aiutato da Heat che, nonostante tutto, non gli stava davvero facendo del male.
Ci stava andando troppo piano e sicuramente non avrebbe dato la punizione adeguata a quella sgualdrina.
Ma Killer mi ha ripetuto più volte di non farmi nuovi nemici per il momento e lo avevo seguito.
Ciononostante non poteva restare impunita e sarà un ottimo passatempo per Heat questa notte.
"Sai che Heat sarà clemente" aveva affermato Killer voltando il suo sguardo verso di me.
"Ha bisogno di stimoli, lascialo fare.
Sono sorpreso che abbiano avuto davvero il coraggio di fare tutto questo" avevo risposto divertito mentre stavo osservando la scena in fondo alla strada.
"Ci penseranno molto la prossima volta, ma avremmo dovuto essere più severi" aveva continuato con una nota stizzita.
Perché quella reazione? Anzi, quelle reazioni.
Pensavano che non li avessi notati quegli sguardi?
Trafalgar era palesemente andato, perciò non si sarebbe nemmeno ricordato di quello che è successo, tuttavia, che intesa avevano avuto in quel momento?
Cosa aveva in comune Killer con quel medico alla quale dovevo pubblicamente un favore!
"Dove sono i tuoi consigli sulla razionalità, eh Killer?" Avevo domandato, ora davvero contrariato.
Si era voltato nuovamente, senza più osservarmi.
Era rimasto in silenzio, immobile, appoggiato alla finestra, con lo sguardo altrove e, anche senza vederlo, perso.
Era una posa che assumeva spesso, quand'era davvero in pensiero e rimuginava su un qualcosa di importante.
"Pensi che non mi fossi accorto degli sguardi che vi siete scambiati, tu e quel medico?" Avevo continuato, esigendo una risposta.
"Non so perché Trafalgar abbia reagito in questo modo" aveva risposto sorvolando su sé stesso.
E lui, perché lui aveva reagito così?
"Parla, Killer!"
Era rimasto fermo, rivolto verso la finestra, ma non credo proprio fosse interessato a Wire che sistemava quel tipo e tornava a casa o a Heat che parlava con lui.
"Eravamo solo stupiti del fatto che fossi interessato ad una donna del genere"
Sapevo quando stava mentendo, lo conoscevo dall'infanzia.
Ma perché lo stava facendo? Killer non può mentirmi!
Stavo iniziando a stancarmi, tuttavia con lui non mi sarei mai potuto davvero infuriare.
"Non molto, ma sai che non è questo il vero motivo"
Esigevo delle risposte, adesso.
Lo osservavo contrariato e disturbato da quelle continue menzogne.
A quella pressione aveva sospirato e, stancamente, si era voltato ad osservarmi negli occhi.
"Pensaci Kidd, per quale motivo dovrei comportarmi così solo con te?"
Che domande, non eravamo forse amici fin dall'infanzia in quel posto schifoso?
Siamo cresciuti insieme, da ancora prima di imparare come funzionasse il mondo a noi sconosciuto.
Probabilmente non parlavamo neanche il giorno in cui accadde il nostro incontro.
Senza di lui nulla si sarebbe susseguito e noi non saremmo ciò che siamo ora, non c'è dubbio.
"È un riguardo che nessun altro potrebbe avere, siamo nati insieme, come fratelli" avevo risposto, pensando a quanto fosse ovvio.
Nonostante ciò non aveva preso affatto bene quelle parole.
Ne sembrava ferito ed aveva richiuso i pugni nelle mani.
"Non è solo questo, Kidd!" Aveva pronunciato rendendo visibile tutta la sua frustrazione.
Quelle parole erano risuonate nella notte calma, scuotendola, così come avevano scosso il mio animo.
A quelle parole, senza aggiungere altro, si era voltato e si era tolto la maschera mentre era andato in camera sua, comportandosi come mai aveva fatto fin'ora.

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