Kidd

Quel chirurgo era davvero uno stronzo, ma aveva del fegato.
Killer mi aveva informato su di lui, visto che era il figlio adottivo di Doflamingo, l'uomo con un vasto potete politico e economico e con una rete di informazione, di traffici illeciti e intromissione politica che arriva in quasi tutto il mondo conosciuto, seconda solo alla famiglia di Big mom.
Mi sarei fatto informare più avanti sul suo conto, in caso si rivelasse utile, ora, dopo più di tre giorni, volevo solamente uscire da qui.
Avevo ciò che mi serviva per costruire una protesi ed ero pronto per tornare da Killer e gli altri.
Lasciare loro in pena per così tanto tempo era un atto che nessun capitano avrebbe dovuto commettere.
"Visto che l'ultima visita è stata effettuata, puoi decidere se rimanere per i controlli o andare via, Eustass-ya"
A quelle parole avevo annuito, dovevo andarmene.
Dovevo ritornare al mio ruolo, a vendere armi e correre per il primo posto al campionato.
"Cosa hai intenzione di fare una volta uscito di qui?" Aveva chiesto con un ghigno accennato.
"Mi preparo per la gara di questo fine settimana, mi sembra ovvio, cos'hai da ridere?"
Mi innervosiva quel comportamento.
Nonostante ciò non si era mosso, al contrario di quegli altri che si erano defilati dall'altra parte del reparto.
Era seccante.
"Sei in grado di costruire una protesi in tre giorni a mano?" Aveva continuato, tornando serio.
"Se non mi credi vedrai questo sabato come vincerò" e, finito con tutto questo, me ne ero andato.
Nel quartiere della malavita, dove abitavamo, a quest'ora di pranzo, Killer era sicuramente in cucina nel suo piccolo locale a preparare specialità a base di primi, soprattutto spaghetti.
Era in continua competizione con quella maledetta bancarella che in alcuni periodi apriva e vendeva esclusivamente Soba, però lui era il migliore.
Ma oggi era chiuso, non per il temporale o altro, c'era solo un biglietto con scritto "Ferie" e nient'altro.
Cosa significa!
Di fretta e infuriato, ma allo stesso tempo preoccupato per lui, ero entrato nella nostra dimora a due piani, uno per l'auto e gli attrezzi e l'altro, delle stesse dimensioni, per vivere.
Arrivato avevo aperto buttando quasi giù la porta.
"Eustass-sama!"
Erano Wire ed Heat che, con le lacrime agli occhi, si erano immediatamente avvicinati per mostrare la loro ansia.
Li avevo calmati, ma ero conscio del mio fallimento come capitano.
Questa consapevolezza dilaniava, di più di una lama, tuttavia non avevo tempo per commiserare me stesso, avevo una missione e i miei uomini da portare avanti.
Diventare il ricercato numero uno, il Re.
L'antica reliquia, appartenuta a Roger, il re dei ricercati, sarebbe stata mia.
Si pensa che essa possa donare fama, denaro e potere a chi la ottenga, un tesoro inestimabile, che contiene la verità del mondo di oggi e del passato, oscurato, da chi ha le redini di questa Terra.
"Sono in forma, da oggi tornerà tutto come prima"
Erano quasi in lacrime, quegli idioti, e di corsa avevano chiamato Killer, che già era entrato passando dall'altra stanza.
Ma erano la mia famiglia, quei tre.
Mi aveva dato una pacca sulla spalla ed un benvenuto con sollievo, nulla di più.
"Vado in officina, ascolterò della musica e lavorerò per una protesi" e, così, avevo preso i materiali ed ero sceso senza troppe cerimonie.

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