Kidd

Ma che cosa pensava di fare!
In casa mia, davanti a Killer, nonostante tutti avessero sentito la sua dichiarazione.
Lo avrebbe potuto fare a pezzi, se lo avesse visto.
Per non parlare di quello che aveva fatto dopo, in camera.
E poi perché diamine mi era saltato addosso, quel medico del cazzo!
"Perché sono su questo letto, Eustass-ya?" Aveva domandato lui ancora intontito.
"È il mio letto, non ti ricordi nulla di quello che è successo ieri, idiota?"
Avevo ancora i nervi tesi nonostante fossero passate più di otto ore.
Si era osservato intorno, cercando di riprendersi e forse di ricordare.
Dopo poco aveva scosso la testa, in senso di negazione.
Non c'era nessuno in casa e Killer era al ristorante per prepararsi a servire il pranzo ai clienti, pertanto potevamo parlare liberamente.
"Ti ho tirato un pugno e sei svenuto.
Visto che non ti eri ripreso, dopo un quarto d'ora, ti ho portato sul mio letto, per poi risvegliarti alle cinque del mattino" gli avevo spiegato per poi riprendere fiato.
Aveva inarcato le ciglia, come ad infuriarsi, ma di certo quello a doverlo fare ero io!
Prima che parlasse lo avevo zittito con un segno della mano, fregandomi del fatto che fosse rimasto a bocca aperta nello sconcerto.
"Sei rimasto sveglio un po' e poi ti sei messo a dormire un'altra volta.
Non posso davvero credere a quello che hai fatto!" Avevo concluso col fiato annaspato, cercando di calmarmi.
Pensavo a Killer, a quanto potesse pesargli tutto questo.
Ero arrabbiato.
Ero arrabbiato del fatto che avesse provato a fare una cosa del genere davanti a lui ed anche per non essere riuscito a fermarlo subito.
Ne ero rimasto così sorpreso da lasciarlo fare, per troppo tempo, senza curarmi di Killer nell'altra stanza.
Certo, ero ubriaco anch'io, però avevo una responsabilità su di lui.
Dannazione!
Però avevo lasciato che accadesse, avevo anche lasciato che continuasse e questo mi faceva infuriare ancora di più.
"Perché quella faccia sconvolta? Cos'è successo di così grave ieri sera?" Aveva continuato lui con quello sguardo che sembrava volesse aprirmi come una scatoletta alla ricerca di una risposta.
Ma quale sconvolta!
"Ieri sera mi hai baciato, quasi davanti a Killer!" Avevo sbottato infine.
Poi lo avevo osservato, per vedere la sua reazione.
A quelle parole aveva sgranato gli occhi, per poi indietreggiare di un po' arretrando all'inizio del letto, con la schiena al muro e con un'espressione tra l'incredulo e lo sconcerto.
"Che cosa avrei fatto?" Aveva domandato, forse per volere la conferma.
"Mi. Hai. Baciato. Dove Killer avrebbe potuto vederci" avevo ripetuto, scandendo bene questa volta.
Era rimasto imbambolato qualche minuto, senza muovere un muscolo, mantenendo quella faccia sconcertata.
"Non è possibile! Cos'è successo successivamente?" Aveva continuato lui dopo essersi lievemente ripreso.
"Ti ho tirato un pugno e sei rimasto inconscente fino alle cinque del mattino su questo letto dove ti ho portato" avevo affermato, ripetendo le stesse cose di poco prima.
Stava apprendendo l'accaduto, quando all'improvviso si era messo una mano alla bocca.
"Quindi mi stai dicendo che verso le cinque mi sono svegliato?" Aveva domandato con uno volto quasi terrorizzato.
"Cosa avrei fatto in camera tua, da ubriaco, sul tuo letto?"
Non che fosse una cosa leggera quella accaduta alle cinque, però mi pesava di meno visto che eravamo soli e quindi Killer non poteva accorgersi di nulla, forse.
"Ho cercato di spiegarti dove fossi, ma non eri ancora lucido ed hai provato di nuovo a baciarmi, con più veemenza" lo avevo informato.
Era sconvolto, completamente.
"Nient'altro?"
Osservandomi negli occhi mi aveva intimato di continuare, senza lasciare nulla in sospeso.
Però non volevo dirglielo, perché davvero mi vergognavo di me stesso!
"Ero ubriaco anch'io... Così ho lasciato che facessi tutto ciò che avevi in mente!" Avevo sbottato, sentendo il calore colpirmi in pieno viso.
Quelle parole non lo avevano rassicurato, affatto, e continuava a guardarmi con quello sguardo, scomodo.
"Non abbiamo davvero avuto un rapporto insieme, sul tuo letto, giusto?" Aveva continuato, con una voce del tutto fuorché rassicurante.
Come poteva pensarlo!
"No, ovviamente! Ti ho fermato ai preliminari! E poi sei nuovamente svenuto" avevo concluso.
Anche se in realtà lo avevo nuovamente colpito in faccia, perché non volevo che ci fosse il rischio di continuare, quella notte.
Maledizione, non credevo davvero di averlo fatto.
Detto ciò si era ributtato con la schiena appoggiata sul materasso del letto, tornando sdraiato e con lo sguardo perso sul soffitto.
"Non posso davvero credere che sia accaduto! Perché non mi hai fermato?"
Come se avessi potuto farlo, era così feroce da avermi stupito anche da ubriaco.
Speravo sul serio che Killer non si fosse accorto di nulla.
Mi sentivo così maledettamente inadeguato per lui!

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