Capitolo 8 (Luna)
Luna
Mi svegliai alle otto, una cosa molto strana considerando che prima delle dieci non mi svegliava nessuno.
Mi preparai cercando di non svegliare Nina, che dormiva nel letto accanto al mio. E verso le otto e mezza andai a svegliare Matteo.
Tutti dormivano e, per questo, c'era un silenzio tombale.
Bussai più volte alla camera di Matteo e Simon, quando finalmente, dopo vari tentativi, mi venne ad aprire Simon.
-Luna ? Cosa ci fai qui a quest'ora ?- Chiese a bassa voce, con gli occhi ancora mezzi chiusi.
-Sono qui per vedere Matteo- Gli mostrati un sorriso ed entrai senza ricevere il suo permesso.
Una volta dentro vidi Matteo che dormiva come un bambino.
Sorrisi.
Mi avvicinai a lui e cominciai a scuoterlo gentilmente, mentre Simon tornava a dormire.
-Matteo ... Chico Gallo ... Sveglia - Sussurrai con il tono di voce più dolce che potessi fare.
Lui mugugnò qualcosa e si girò dall'altra parte.
Sbuffai.
Uscii dalla stanza e andai al piano di sotto, quando mi venne in mente un'idea geniale.
Presi un bicchiere pieno d'acqua e mi diressi, ancora una volta, verso la camera di Matteo e Simon.
Bussai nuovamente e Simon mi venne ad aprire, feci un sorrisetto timido mentre lui, dopo avermi rivolto un'occhiataccia, tornava a coricarsi sul letto.
Mi avvicinai al letto della mia vittima e gli buttai l'acqua sul viso.
Si svegliò di colpo e mi fulminò con lo sguardo.
-Ma che fai !? - Urlò, mentre io stavo, letteralmente, morendo dalle risate.
La mia risata contagiò anche Matteo e ci ritrovammo a ridere come due stupidi, finché due cuscini ci colpirono in faccia.
Ci girammo contemporaneamente verso Simon, che gi guardava divertito.
-Andate a fare i piccioncini da un'altra parte- Esclamò ridendo.
Io e Matteo ci guardammo rossi in viso.
-I-Io ti aspetto di sotto- Dissi balbettando, dirigendomi verso la porta.
-Aspetta! Non mi hai detto perché mi hai svegliato! - Mi disse, alzandosi dal letto
-Mi devi un gelato- Risposi, facendogli l'occhiolino, per poi uscire dalla stanza.
Andai in cucina e preparai la colazione per me e Matteo.
Non aspettai a lungo Matteo.
Quando scese mi guardò stupito.
-Come mai questo servizio ?- Mi chiese, mentre si sedeva.
-Non posso preparare la colazione ad un amico ?- Risposi sorridendo.
-In questo caso ... Grazie!
[...]
Camminavamo per le strette stradine del paese in cerca di una gelateria.
Quando ne vidi una, presi la mano di Matteo e lo trascinai dentro.
Davanti a noi c'erano due persone.
Quando arrivò il nostro turno feci decidere prima a Matteo, dato che io non sapevo ancora che gusto prendere.
-Buongiorno- Ci disse il gelataio.
Era un uomo sulla cinquantina. Portava un grembiule con il logo della gelateria e con un cartellino, dove c'era scritto il suo nome : André.
-E lei signorina cosa prende ? - Chiese rivolgendosi a me.
-Io ... Fragola e vaniglia- Dissi, per poi prendere il gelato.
Matteo pagò e, dopo aver ringraziato e salutato André, andammo verso il parco dell'altra sera.
[...]
C
i sedemmo su una panchina e io cominciai a mangiare il mio gelato.
Mi girai verso Matteo e vidi che l'aveva già finito.
-Già finito !?- Chiesi, incredula.
Lui annuì.
-Sì, si poteva sciogliere!
Dopo aver detto quello si avvicinò pericolosamente a me.
Ero rossa in viso e le mani mi tremavano. Si avvicinò di più e leccò il mio gelato.
Per la sorpresa il gelato mi cadde a terra.
-Io non te ne compro un altro- Disse Matteo, mentre io continuavo a guardare il gelato, ormai immangiabile.
-Il ... Mio ... Gelato!
Mi alzai in piedi di scatto e mi misi a inseguire Matteo.
Mi stancai molto velocemente e, pochi minuti dopo, mi lasciai cadere a terra.
Matteo si avvicinò a mi offrì una mano per aiutarmi ad alzare, aiuto che accettai molto volentieri.
-Che ore sono ?- Chiesi, dopo essermi recuperata.
Guardò il suo orologio. -Le undici e dieci.
-Che ne dici di fermarci ad un ristorante ?
-Mi piacerebbe ma non ho abbastanza soldi con me.
-Allora torniamo dagli altri.
-Ma so cucinare - Rispose con un sorriso.
Lo guardai confusa.
-E quindi ?- Aggiunsi pochi secondi dopo.
-Quindi ti posso preparare un pranzo degno di una regina! - Rispose, subito dopo, con un sorriso.
Abbozzai un sorriso. -Vedi che quando vuoi puoi essere un vero gentiluomo ?- Esclamai dandogli un pugnetto amichevole sulla spalla.
-Attenta! Mi puoi far cadere! -Aggiunse con un tono drammatico, spingendomi leggermente.
Tutti e due scoppiammo a ridere, per poi tornare verso lo chalet.
Ciao a tutte!
Spero che la storia vi stia piacendo!
In questo spazio autrice volevo dirvi due cose :
-Questo capitolo è diviso in due parti. Una narrata da Luna e una da Matteo.
-Gli aggiornamenti non saranno più frequenti, invece che aggiornare ogni settimana è possibile che aggiorni ogni due.
Detto questo noi ci leggiamo al prossimo capitolo!
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