23 dicembre, 1941


23 Dicembre, 1941

Albus Silente era seduto nel suo ufficio e guardava la neve cadere fuori dalla finestra accanto alla sua scrivania. Il fuoco scoppiettava allegramente nel camino. Sospirò e si volto a guardare la pila di saggi del sesto anno sulla sua scrivania. Di solito gli piaceva rilassarsi con gli amici durante i giorni che precedono il Natale, ma ora che aveva un lavoro fisso insegnando alla prossima generazione di maghi e streghe, era sempre impegnato a prepararsi per le classi, correggere saggi, e gestire la Casa di Grifondoro. Senza dubbio, amava la sua nuova posizione. A trentasei anni, era uno dei più giovani professori della scuola, ma l'insegnamento era adatto a lui. Sfidava i suoi magnifici talenti in molti nuovi modi e la sua pazienza e compassione erano esercitate ogni giorno. Ogni volta che uno studente padroneggiava un nuovo incantesimo, una scintilla di gioia si accendeva nell'anima di Silente.
Il suo miglior studente finora era Minerva McGranitt. La ragazza era una meraviglia. La sua abilità non cessava mai di sorprenderlo. Il programma del terzo anno era di gran lunga al di sotto delle due capacità, ma Albus non aveva ancora messo a punto un modo corretto per sfidarla, a parte prestarle sempre più libri. Sembrava divorare i contenuti immediatamente, restituendoli a lui entro una settimana, sempre ringraziandolo infinitamente per la sua generosità. Gli unici libri che non aveva ancora restituito, si rese conto, erano i tre sugli Animagus che le aveva dato dopo la loro prima lezione. Non era preoccupato però. Probabilmente voleva rileggerli per comprenderli meglio.
Tornò a correggere i compiti quando sentì un graffiare alla porta, seguito da un pianto strano. Aprì la porta e vide una piccola sfocatura d'argento strisciare nel suo ufficio. Un piccolo gatto soriano corse tutto intorno alla stanza, ritornando alla fine a scalpitare sull'orlo della veste di Albus. Il piccolo gatto sembrava piuttosto nervoso.
<< Da dove vieni, piccolo? >> Prese su il gatto che si contorceva e lo esaminò. Il gatto smise di muoversi e fisso i luminosi occhi azzurri di Albus. I profondi occhi verde smeraldo del gatto erano spalancati dalla paura. Albus socchiuse gli occhi mentre cercava di identificare dove aveva visto quel colore molto specifico di verde. Le marcature di carbone attorno agli occhi erano strane... quasi come degli occhiali squadrati...
Tutto ad un tratto, il piccolo gatto saltò via dalla sua stretta e fuori dalla porta. Pochi secondi dopo, tornò e si fermò sulla soglia, fissandolo.
<< Vuoi che ti segua? >> Albus ridacchiò. Il gatto si allontanò e gli agitò la coda. Albus lo seguì mentre il micio camminava silenziosamente per il castello. Si fermò sul suo percorso e lo guardò quando raggiunsero il ritratto della Signora Grassa, l'ingresso della Torre di Grifondoro.
Fino a questo punto, Albus era divertito dal piccolo animale e certamente curioso di sapere le sue origini. Ora era preoccupato. Perché un gatto incantato avrebbe dovuto portarlo ai dormitori della sua Casa? Disse la parola d'ordine e seguì il gatto grigio all'interno. Una volta dentro, l'animale divenne ansioso ancora una volta, corse fino a quando, finalmente, non saltò in cima ad un tavolo vicino al camino. Il gatto si posò su di un libro aperto e guardò su con gli stessi occhi spaventati. Albus si spostò per prendere il gatto, pregando che il libro aperto non fosse uno di quelli che aveva prestato a Minerva il suo primo giorno. Fu ancora più sgomento che non solo era uno di quei libri, ma proprio il volume dove era descritto in modo approfondito il processo per essere un Animagus.
Albus si lasciò cadere su una delle poltrone rosse e soffici con un gemito. Minerva si sedette sul bracciolo della poltrona mentre Albus chiudeva gli occhi, assorto nei suoi pensieri. Un attimo dopo, li riaprì e si alzò.
<< Signorina McGranitt? >> Il gatto lo guardò e annuì. Albus sospirò. << Immagino che ti sia trasformata e non riesci a ritrasformarti, non è vero? >> Lei annuì di nuovo. << Io posso ritrasformarti, non temere >> le disse e il suo corpo si rilassò un po'. << Tuttavia >> si agitò di nuovo. << Ti devo avvertire che l'incantesimo richiesto non è pensato per un Animagus senza il pieno controllo delle sue trasformazioni. Potrebbe essere doloroso e possibilmente consumare la tua magia fino a farti perdere coscienza; io non so che effetto avrà >>.
Minerva annuì, saltò giù dalla sedia e strofinò la piccola testa contro le caviglie di Albus, mostrando la sua fiducia in lui. Albus le rivolse un sorriso triste. << Signorina McGranitt, temo di doverti esaminare per essere sicuro che tu abbia davvero fatto una trasformazione completa. In caso contrario, l'incantesimo potrebbe fare più danno che beneficio >>.
Lei risaltò sul tavolo in modo che la potesse vedere meglio. Lui mosse gentilmente le grandi mani lungo la sua testa, la schiena, le gambe e la coda, controllando ovunque che non ci fossero tracce della fisiologia umana. Quando fu soddisfatto che era infatti completamente felina, la portò verso un'area aperta del pavimento e indietreggiò. Alzando la sua bacchetta, chiese se era pronta. Lei annuì un'ultima volta e chiuse gli occhi in preparazione per ciò che stava per accadere. Albus fece un respiro profondo, pregando di non farle del male.
Eseguì l'incantesimo. Minerva gridò e sobbalzò un po' mentre la magia la costringeva a tornare nella sua forma umana. Quando il cambiamento fu completo, si accasciò sul pavimento, completamente inerte. Albus corse al suo fianco, prese il suo corpo delicato tra le braccia e la portò fuori dalla torre.
Quando arrivarono in infermeria, Albus chiamò la guaritrice. Madama Byrne si precipitò fuori trovando un molto sconcertato professor Silente con una giovane studentessa tra le sue braccia. Albus la mise delicatamente su uno dei letti mentre spiegava quello che era successo. Madama Byrne eseguì alcuni incantesimi diagnostici su Minerva mentre Albus guardava, la fronte corrugata per la preoccupazione. Infine, la guaritrice parlò: << Starà bene, professor Silente. Le ha effettivamente consumato la magia, e ci vorrà un po' affinché la recuperi, ma non ci sono danni permanenti >>.
<< Grazie mille, Madama Byrne. Quando si sveglierà? Quanto tempo durerà il ricovero? >>
<< Sfortunatamente non c'è modo di saperlo. Potrebbe stare bene tra qualche giorno o tra qualche settimana. Lei è molto giovane, e la magia immatura richiede più tempo per essere recuperata, ma deve essere molto potente per aver ottenuto una trasformazione completa in Animagus, e questo dovrebbe ridurre il suo tempo di ricovero. Dobbiamo solo aspettare e vedere. Lei starà bene, professore. È tardi. Dovrebbe andare a riposarsi >>.
<< Per favore, mi faccia sapere quando si sveglia >>.
<< Certo. Buonanotte, Albus >>.
<< Buonanotte. E grazie ancora >>.
Albus dormì pochissimo le due notti successive. L'idea che uno studente fosse in ospedale, incosciente, a causa di un libro che le aveva dato gli pesava come un macigno nella mente. La sua stupidità l'aveva messa a rischio. Avrebbe dovuto prevedere che sarebbe successo, una ragazza con le sue abilità. Da giovane, avrebbe potuto fare la stessa cosa. C'era così tanto di Minerva che gli assomigliava: la sua curiosità, il suo intenso desiderio di imparare tutto quello che poteva. Ma le loro differenze erano ciò che lo confondevano su di lei; Minerva era silenziosa, ma non timida, gentile e amichevole, ma in qualche modo riservata e distante. Era una ragazza molto interessante, soprattutto per una persona così giovane. Sperava che sarebbe stata in grado di guarire rapidamente.
Alle prime ore del mattino di Natale, Albus fu svegliato da grida provenienti dal cammino del suo salotto. Si gettò addosso la sua vestaglia per poi incontrare la faccia di Madama Byrne tra le fiamme verdi.
<< Si sta svegliando >>.
Albus non sentì più niente mentre si precipitò fuori dalla sua stanza per raggiungere l'infermeria. Quando arrivò, Madama Byrne era in fermento vicino al letto di Minerva. Si allontanò per prendere una sedia ad Albus quando questi si avvicinò.
Le palpebre di Minerva di aprirono e incontrarono il sorriso luminoso e gli occhi color zaffiro del professor Silente. Sbatté le palpebre un paio di volte e ricordò l'orrore della sua trasformazione. Rimase senza fiato alla realizzazione che molto probabilmente stava per essere espulsa.
<< Va tutto bene, signorina McGranitt. Sei in infermeria. Ti ricordi cos'è successo? >> le chiese con tono rassicurante.
<< Sì, signore. Da quanto tempo sono qui? >> Minerva cominciò ad agitarsi in imbarazzo.
<< Quasi due giorni. Buon Natale, tra l'altro >> Albus le sorrise luminoso.
<< Buon Natale, professor Silente >>. Minerva fu sollevata quando in quell'istante Madama Byrne tornò al suo fianco. L'evidente preoccupazione del professor Silente per il suo benessere la faceva sentire sia euforica e un po' a disagio. Nessuno, oltre i suoi genitori forse, l'aveva mai guardata come aveva fatto lui ora: preoccupato e orgoglioso allo stesso tempo.
Minerva notò ora il mucchio di regali impacchettati su un tavolino vicino al suo letto. Sorrise e il professor Silente seguì il suo sguardo. Albus sorrise. Ogni bambino, anche l'intelligente Minerva, amava il Natale. Quando Madama Byrne si allontanò di nuovo, Albus consegnò a Minerva uno dei suoi regali.
<< Ho molte cose che vorrei discutere con te, signorina McGranitt, ma adesso è la mattina di Natale e meriti di aprire i tuoi regali >>.
Minerva prese il pacchetto da lui con uno dei suoi rari sorrisi pieni sul suo viso. Annunciò il mittente di ogni regalo mentre Albus li dava a lei uno alla volta e procedette nel rimuovere metodicamente l'involucro. Albus ridacchiò al pensiero di come gli piaceva strappare in modo infantile la carta dei doni a causa del suo entusiasmo per i suoi regali.
<< E i suoi regali, professore? Non dovrei essere l'unica ad avere tutto il divertimento >> Minerva disse dopo che tutti i suoi regali furono scartati e appoggiati sul tavolino.
<< I miei mi aspettano nelle mie stanze, e sinceramente dubito che siano belli come i tuoi >> Albus rispose, guardando i regali che aveva ricevuto: un maglione e un barattolo di zenzerotti da sua madre, nuovi libri di Trasfigurazione da sua zia e suo zio, un bel set di scacchi nuovo da suo padre, e un libro sugli incantesimi per il trucco da sua sorella. Minerva derise l'ultimo, incuriosendo Albus .
<< Tua sorella è Helen McGranitt, giusto? >>
<< Sì, signore. È al settimo anno in Grifondoro. Bionda, carina, e estroversa. Per niente simile a me, come ama sottolineare >> Minerva rispose, roteando gli occhi.
Scegliendo di ignorare l'auto-disapprovazione di Minerva, Albus la interrogò ulteriormente. << Lei è andata a casa per le vacanze, e tuttavia tu sei rimasta a scuola? >>
<< Sì, signore. Lei si trasferirà a Londra dopo il diploma, così ha voluto vedere la famiglia per le vacanze. Ed io volevo stare qui per... beh... >> Minerva si interruppe.
<< Esercitarti per diventare un Animagus, sì sono recentemente venuto a conoscenza di questo fatto, signorina McGranitt, il che ci porta all'argomento che ha certamente bisogno di essere discusso... >>
Minerva lo interruppe, << Professor Silente, voglio che lei sappia che quando ho chiesto per quei libri all'inizio del trimestre, ero veramente solo curiosa riguardo la materia. Ma quando ho letto come si faceva a diventare un Animagus, sembrava una sfida interessante. Io non le ho mentito per ottenere quei libri, lo giuro... >>
Questa volta fu il turno di Albus ad interrompere: << Non ho pensato che tu cercassi di manipolarmi, signorina McGranitt >>.
<< Mi dispiace di averle causato tutti questi problemi >>. Minerva abbassò la testa per la vergogna delle sue azioni rischiose.
<< La tua sicurezza e benessere non sono un problema, signorina McGranitt. Ma devo farti capire la gravità della situazione. La trasformazione in Animagus di solito non è tentata da persone più giovani di venticinque anni, almeno. E anche allora, si è sempre fatto con un mentore. Hai un incredibile potere magico, signorina McGranitt, quindi non sono troppo scioccato dal fatto che tu possa diventare un Animagus ad una così giovane età. Ma è stato molto, molto sciocco tentare da sola. Se fossi rimasta bloccata nel bel mezzo di una trasformazione o avessi modificato solo una parte del tuo corpo, non ci sarebbe stato nessuno ad annullare i tuoi errori. Saresti potuta finire molto peggio di come sei ora, con solo un esaurimento di magia. È per questo che se desideri continuare i tuoi sforzi per diventare un Animagus, devo chiederti di promettere che non lo farai se non sotto la mia diretta supervisione >> spiegò Albus.
<< Vuole dire... vuole dire che lei mi aiuterà, professore? >> Minerva chiese esitante.
<< Sì, certo. Come tuo insegnante, è mio dovere facilitare il tuo apprendimento. Pensavi che mi sarei rifiutato di aiutarti? >>
Minerva arrossì un po' e giocherellò con il bordo della coperta del letto. << Be', ho pensato che se glielo avessi chiesto, mi avrebbe detto che sono troppo giovane e che non sarei stata in grado di farlo. Volevo solo provare, signore >> Minerva rispose tranquillamente.
<< Signorina McGranitt, non c'è mai alcun male nel chiedere aiuto. E mentre altri possono essere in disaccordo, trovo giusto cercare di spingere se stessi a fare sempre meglio, che, per te, è un bel po'. Dalle mie esperienze con te, c'è una probabilità piuttosto elevata che tu riesca in tutti i tuoi tentativi >>.
Minerva sorrise. Lacrime si formarono nei suo occhi verdi, ma le trattenne. Mai nessuno, ad eccezione di suo padre, le aveva dato tali elogi per il suo talento.
Vedendo il suo leggero imbarazzo alle sue parole, Silente cambiò discorso: << Allora, signorina McGranitt, in base al bel regalo di Natale di tuo padre, direi che giochi a scacchi. Ed essendo tu, mi piacerebbe azzardare l'ipotesi che tu sia abbastanza brava. Mi illudo ad affermare che sono un giocatore di scacchi superbo. Sarei onorato se volessi unirti a me in una partita >>.
Lei accettò prontamente, e lui evocò una scacchiera a galleggiare perfettamente tra di loro, lui sulla sedia e lei nel letto d'ospedale. Giocarono sei partite in totale, fermandosi solo per godersi un po' del banchetto di Natale che Madama Byrne portò loro dalla Sala Grande. Le loro abilità erano molto bene assortite. Tutte le partite terminarono molto vicine, con Albus e Minerva vincenti ciascuno tre partite. Albus sorrise allegramente all'intensa concentrazione di Minerva su ogni mossa. Il suo approccio era molto più leggero, facendo battute e conversando con i pezzi incantati. Al termine dell'ultima partita, che Albus vinse di poco, lui le diede la buonanotte, promettendo di tornare per un'altra partita il giorno dopo, visto che avevano bisogno di uno spareggio.
Minerva chiuse gli occhi e si addormentò, sorridendo al pensiero che questo era stato uno dei Natali più divertenti che avesse mai avuto.
Lontano nelle sue stanze, Albus non poté fare a meno di pensare la stessa cosa anche lui cedendo al sonno.

Ok ok, non mi picchiate,so che Minerva non ha una sorella ma io....non so... Spero che la storia sia comunque di vostro gradimento

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