11 giugno, 1956
11 Giugno, 1956
Gli ultimi due mesi del trimestre furono complicati per Albus. In primo luogo, Albus stava cercando di abituarsi a gestire tutto ciò che coinvolgeva essere Preside. In secondo luogo, stava ancora preparando gli studenti per gli esami e la transizione ad un nuovo professore. E, infine, era troppo occupato con i compiti prima menzionati per trascorrere del tempo con Minerva come avrebbe voluto lui.
Albus era diventato sempre più frustrato con qualsiasi domanda del suo tempo che lo portava via da Minerva. Trascorreva i fine settimana al Wizengamot e con il Ministro della Magia o in incontri con i Governatori Scolastici, e i suo giorni erano trascorsi in classe. Albus e Minerva si vedevano ai pasti, ma non potevano che parlare in modo garbato,davanti a tutta la scuola.Erano entrambi irremovibili sul mantenere la loro relazione segreta, essendo entrambi persone molto private, e non conoscendo le conseguenze se si fosse venuto a sapere che il nuovo Preside era in una relazione con la giovane donna a cui aveva appena dato un posto da insegnante.
Ma ogni sera, quando chiudeva a chiave la biblioteca, Minerva andava giù per vedere Albus per un paio d’ore prima di coricarsi. Prendevano una tazza di tè o facevano forse una partita a scacchi veloce prima che Albus la scortasse al terzo piano nelle sue stanze. Recentemente, le loro partite a scacchi erano state sostituite da lunghi baci sul divano. Lui ricambiava sempre, nonostante le proteste di Minerva. Aveva bisogno di coccole molto più di lei, ma lei accettava sempre il suo tocco amorevole in ogni caso. Le loro serate finivano sempre con Albus che annunciava che era ora per Minerva di andare a far riposare la sua bellezza. Lui la scortava da Pietro il Pensieroso e la lasciava con solo un tenero bacio della buonanotte.
Una notte sul suo divano, Albus interruppe un bacio particolarmente passionale per riportarla alle sue stanze. Minerva era piuttosto frustrata dall’interruzione.
<< Albus Silente, la mia compagnia ti annoia? >> esclamò.
Alzò le sopracciglia a lei, sorpreso dal suo sfogo. << Certo che no! Perché mai mi fai una domanda del genere? >>
Minerva abbassò la testa, incapace di incontrare il suo sguardo. << Sembri essere un po’ di fretta per farmi andare via >>. Sapeva che non era vero e si vergognava di pensare una cosa del genere su di lui, ma era sempre lui a decidere quando lei doveva andare.
Lui le sollevò gentilmente il mento per guardarla negli occhi. << Minerva, non voglio mai che tu te ne vada. Mai. Tuttavia, se rimani più a lungo, nessuno di noi due dormirà. E non riesco ad immaginare di essere in forma per i miei studenti la mattina se perdo il sonno a favore di una notte di passione >>.
Minerva si alzò in piedi. << Hai ragione, naturalmente. Hai cose più importanti di cui preoccuparti invece che baciarmi >>. Sapeva che le parole erano un po’ dure, ma sapeva che era vero. Si stava comportando egoisticamente distraendolo dai suoi doveri. Gli sorrise dolcemente per mostrargli che non era arrabbiata veramente con lui. Passò le sue dita tra la sua barba ramata. << Mi dispiace di monopolizzare il tuo tempo >>.
Lui le prese la mano nella sua e le baciò il dorso della mano. << Mi hai frainteso, mia cara. Non vorrei niente di più che spendere tutti i miei giorni e in particolare tutte le mie notti con te. Ma, ahimè, non posso. Quindi devo riportarti alle tue stanze. Non appena gli studenti se ne vanno dopo il diploma la settimana prossima, voglio passare ogni momento della giornata con te. Le tue mani... >> Si alzò e baciò entrambi i suoi palmi. << Il tuo volto... >> Sfiorò le sue labbra su ciascuna delle sue guance. << I tuoi occhi... >> Le baciò dolcemente le palpebre. << E tutto il resto di te >>. Con questo, la prese tra le sue braccia. Lei urlò di sorpresa e gli posò un grosso bacio sulle labbra con un sorriso. Risero entrambi mentre lui la portava fuori dall’ufficio. La mise giù una volta passato il gargoyle. Camminarono fino alle sue stanze sotto braccio. Le diede il solito bacio affettuoso sulle labbra prima di tornare giù alle sue stanze.
Durante il tragitto, contemplò la loro relazione. L’amava. Per Merlino certo che l’amava. Ma era frustrato. Voleva così tanto passare più tempo con lei.Ma era così impegnato. Voleva prendersi il tempo per compiacerla, come meritava. Voleva assaporare ogni centimetro del suo corpo incredibile.
Ma anche non voleva metterle fretta per qualcosa per cui lei non era ancora pronta. Sentiva che lei lo voleva come lui voleva lei, ma era molto più giovane di lui. Era abbastanza certo che non fosse mai stata con qualcuno vecchio come lui. Poteva essere all’altezza di quello che lei voleva da lui? Aveva vissuto come un monaco per anni.
Si preoccupò per tutto il tragitto fino al suo letto. Ma mentre si sdraiava per dormire, seppe che non c’era mai stata una donna che aveva amato come Minerva, e amandosi l’un l’altro come facevano loro, tutto sarebbe andato bene.
Su nella sua stanza, accuratamente progettata dall’uomo che amava, anche Minerva era preoccupata. Amava Albus più di come le parole possono esprimere, e negli ultimi due mesi, lo aveva imparato ad amare ancora di più. Sedeva in biblioteca tutto il giorno, un sorriso sciocco sul suo viso mentre pensava a lui e alle sue morbide carezze e parole d’amore. E quando era da sola, fantasticava. Mentre lui era molto più vecchio di lei, non era affatto un vecchio. Dai loro abbracci, Minerva poteva dire che aveva un forte corpo muscoloso. Più tardi quella sera, si addormentò immaginando il suo corpo premuto contro di lei, amandola, corpo e anima.
Il diploma venne e se ne andò. Tutti gli studenti e le loro famiglie andarono a casa. La maggior parte del personale se ne andò dopo pochi giorni per visitare i loro amici e famiglie. Solo Vitious e Lumacorno erano rimasti nel castello con Albus e Minerva per la metà di giugno. I quattro mangiavano la colazione nella stanza dello staff.
Lumacorno, come al solito, dominava la conversazione. Minerva faceva del suo meglio per non ascoltare i suoi borbottii, guardando invece Albus dall’altra parte del tavolo mentre mangiava il suo pane tostato e marmellata, fingendo interesse per tutto ciò che Horace diceva. Lui sorrise e Minerva si riprese per ascoltare Lumacorno.
<< ...Così ho detto ad Abraxas che mi sarei ovviamente unito a lui in Spagna per un mese o giù di lì. Dal momento che il resto del personale se n’è andato, ho pensato che non vi sarei mancato >>.
<< Sentiremo sempre la tua mancanza, Horace. Ma devi a tutti i costi unirti al signor Malfoy. Ha un figlio piccolo, credo? >> Albus disse, dando una delicata strizzatina d’occhio a Minerva all’idea della partenza di Lumacorno. Una persona in meno di cui preoccuparsi nei corridoi.
<< Ah sì. Il giovane Lucius. Sta per fare due anni, ha detto Abraxas. Dovrebbe essere un grande mago, quel ragazzo. Sarò impaziente di insegnare ad un Malfoy >>. Lumacorno continuò in questo modo per il resto del pasto.
Vitious si chinò per parlare con Minerva. << Visiterai qualcuno di affascinante quest’estate, Minerva? >>
<< Oh no, non io. Faccio un salto alla mia tenuta di famiglia a volte nel mese di luglio, ma sarò qui per la maggior parte dell’estate. Albus mi aiuterà con i programmi di studio di Trasfigurazione. E, naturalmente, dovrò trasferirmi nella Torre di Grifondoro come Direttrice della Casa >>.
<< Sarai meravigliosa, Minerva. Sei certamente più che qualificata. Ed Albus mi ha detto che hai già avuto esperienza di insegnamento? >>
<< Beh, in un certo senso. Albus era via per un bel po’ durante la guerra, per cui ho istruito circa cinquanta studenti ogni settimana in Trasfigurazione per farci passare gli esami >>.
<< Direi che è un’esperienza meravigliosa! >> Vitious esclamò con un sorriso, mentre Albus si alzava dalla tavola.
<< Mi dispiace interrompere tutti e due, ma Filius, probabilmente dovremmo andare nel mio ufficio al lavorare sul personale per il prossimo anno. Minerva, se vuoi unirti a me dopo pranzo, possiamo iniziare la nostra discussione dei programmi di studio. Horace nel caso in cui non ti veda prima della tua partenza questo pomeriggio, abbi un meraviglioso viaggio >>.
Minerva trascorse la mattinata imballando le cose di cui non aveva bisogno urgente in sacchetti e scatole da spostare alla Torre di Grifondoro. Si preparò un panino al formaggio per il pranzo, e si diresse verso l’ufficio di Albus verso l’una.
Quando entrò, colse la fine delle parole di Albus. << E con Madama Byrne che se ne va, abbiamo ora bisogno di una nuova direttrice dell’infermeria >>. Le fece cenno quando bussò. << Ah, Minerva È già ora? Filius, devo concludere il nostro incontro ora. Passa un bel tempo in Irlanda. Possiamo risolvere il resto quando torni la settimana prossima >>.
Vitious annuì e uscì dall’ufficio. Non appena la porta si chiuse, Albus si diresse dove stava Minerva, avvolgendo le sue braccia intorno alla vita di lei. Lei mise le sue braccia intorno al suo collo ed entrambi sorrisero.
<< Salve, Preside >>.
<< Salve, Professoressa >>.
Si scambiarono un lungo baci passionale prima di separarsi.
<< Così, anche Filius sta partendo? >>
<< Sì, sembra che abbiamo quattro giorni con il castello tutto per noi prima del ritorno di Galatea. Pensavo che magari desideri condividere le mie stanze per questi pochi giorni, mentre noi muoviamo le tue cose alla Torre di Grifondoro? >>
<< Oh sì, sembra meraviglioso >>. Minerva lo baciò felicemente alla prospettiva.
Albus terminò il bacio. << E per quanto vorrei baciarti tutto il giorno, dobbiamo proprio preparare il tuoi programmi di studio >>.
<< Suppongo che tu abbia ragione, amore mio. Ma potremmo farlo in salotto? In questo modo possiamo accoccolarci sul divano >> aggiunse con un grande sorriso.
<< Mia cara Minerva McGranitt! Non ho mai pensato che tu mischiassi il lavoro con il piacere>>.
<< Beh per te, ho pensato di fare un’eccezione >>.
Si accoccolarono effettivamente sul divano e furono in grado di finire quasi la metà dei programmi di studio prima di cena.
Albus chiamò gli elfi domestici per ordinare una cena privata per loro due. << Noi siamo gli unici qui, quindi tanto vale mangiare in tutta comodità >>. Fecero un pasto meraviglioso a base di filetto di sogliola e insalata nizzarda con una bella bottiglia di Sauvignon Blanc.
Dopo che i loro piatti furono banditi in cucina, Minerva chiese Albus sull’argomento che aveva in mente. << Albus, non volevo origliare, ma ti ho sentito dire per caso che Madama Byrne è in partenza? >>
<< Odio farti carico con le mie sventure del personale, ma visto che lo chiedi, sì. Madama Byrne si è ritirata. Così quest’anno ho bisogno di trovare una nuova infermiera, oltre che a un nuovo bibliotecario. E sono appena stato informato che il professor Abbott intende perseguire altri interessi dopo l’anno prossimo così ho anche bisogno di iniziare a pensare a un nuovo professore di Erbologia >> Albus sospirò.
<< Hai qualcuno in mente? >>
<< Nessuno. Ma conosco abbastanza persone al San Mungo, sono sicuro che mi potranno dare buoni consigli per la posizione da capo-infermiera. Suppongo che dovrò mettere un annuncio sulla Gazzetta del Profeta e dovrò far fare a Filius colloqui con gli applicanti. Se sei a conoscenza di qualcuno, sarei felice di sentire i tuoi suggerimenti >>.
<< Purtroppo, non conosco dei bibliotecari. Ma conosco una medimaga che potrebbe gradire la posizione. Poppy Chips. Era pochi anni dietro di me a scuola. Attualmente lavora nel reparto dei bambini al San Mungo, ma non credo che sia molto felice a Londra. So che sarebbe una capo-infermiera meravigliosa per la scuola >>.
<< Le farò mandare un gufo da Filius appena ritorna. Ricordo la signorina Chips, e penso che se sarà adeguatamente qualificata, sarà perfetta. Grazie, mia cara >>.
Chiacchierarono riguardo argomenti più felici per il resto della serata, fino a quando Albus tentò di soffocare uno sbadiglio.
<< Oh Albus, sei esausto. Vai a letto, tesoro. Ci vediamo domani >>.
Albus aggrottò la fronte. << Pensavo che saresti rimasta? >>
Lei lo baciò sulla guancia. << Vorrei che la nostra prima notte insieme sia spesa facendo qualcosa di più che dormire >>.
Lui sorrise ampiamente. << Abbastanza giusto, mia cara. Domani abbiamo l’intera giornata da trascorrere insieme. Senza lavoro e senza dover impacchettare. Quindi riposati abbondantemente. Non voglio una donna stanca tra le mie mani >>.
Lei sbuffò una risata. << E io voglio che tu abbia tutta la tua forza. Quindi fila a letto anche te. Colazione in camera mia alle otto. Non farmi aspettare >>.
<< Mai, amore mio >>. Si diedero un bacio della buonanotte e lei lasciò l’ufficio.
Albus apparve la mattina dopo, alle otto in punto. Minerva gli aprì la porta, indossando un grembiule bianco sopra il suo vestito verde. Si accorse che era lo stesso vestito che aveva indossato per il loro pranzo a Londra qualche anno prima. Faceva cose meravigliose per la sua forma sinuosa.
Lo baciò sulla guancia in segno di saluto. << Buongiorno, Albus. La colazione è quasi pronta >>.
<< Hai cucinato la colazione? >>
<< Beh, mi hai dato un angolo cottura. E io sono una cuoca perfettamente capace. Così ho pensato che sarebbe stato un bel modo per cominciare la nostra giornata >>.
Lo guidò al tavolo che aveva apparecchiato. Mise giù un grande piatto di pane tostato insieme alle uova, bacon, e la marmellata preferita di Albus.
<< Una completa colazione inglese. Sei una meraviglia, mia cara >>.
<< Spero che ti piaccia >>.
<< Oh, ne sono sicuro >> le disse mentre le spostava la sedia.
Mangiarono il bellissimo banchetto, entrambi entusiasti di trascorrere l’intera giornata insieme. Quando ebbero finito di mangiare, Minerva eliminò i piatti e il cibo con un elegante gesto della bacchetta.
<< Ti piacerebbe una lunga passeggiata per i prati, mia cara? È una bella giornata >> Albus chiese.
<< Che bella idea. Ne sarei lieta >> rispose Minerva.
Camminarono tutto intorno alle serre, al campo da Quidditch, e le colline alle spalle del lago. Dopo alcune ore, Minerva propose di tornare al castello per il pranzo.
<< No, credo di avere un’idea migliore, se ti fidi di me per prendermi cura di questo pasto? >>
<< Certo. Mi fiderei di te per qualsiasi cosa, Albus >>.
Lui sorrise e le baciò la fronte. << Da questa parte, per favore >>. La condusse in un boschetto appartato sulle colline, pieno di fiori di campo. Agitò la bacchetta e un pic-nic completo apparve su una grande coperta.
Mangiarono panini e bevvero succo di zucca. Per dessert, Albus aveva preparato una varietà di biscotti. Minerva prese due Zenzerotti, e Albus mangiò tutto il resto.
Minerva rise mentre lui divorava i biscotti. << Sei così goloso di dolci! >>
<< Sì, e tu no, vero? >>
<< Mi piacciono i dolci, certo. Ma c’è un limite alla quantità di zucchero che si può consumare per volta >> rispose lei.
<< Davvero? Non ne ho trovato uno >>. Si cacciò in bocca una caramella al limone per sottolineare il suo punto.
Minerva rise di nuovo. << Così sembra. Sai anche di dolci >>.
<< Davvero? >>
<< Sì. Quando ci baciamo, sai di limone e cioccolato. Sei abbastanza appetitoso >>.
<< E tu sai di tè caldo alla menta. E profumi di lavanda. Non ho mai apprezzato quello che è un profumo di lavanda completamente inebriante fino a quando non ho sentito l’odore su di te >>. Albus si sdraiò sulla coperta con un sorriso, le mani dietro la testa.
Minerva si sdraiò accanto a lui, la testa sul suo petto . Sorrise soddisfatta. << Sono così felice che possiamo avere questo tempo insieme. Ti amo molto>>.
<< E io amo te. Ho aspettato il momento giusto per portarti qui. L’ho trovato alcuni anni fa e ho pensato che era molto romantico. Così ho subito pensato a te >>.
<< Sei dolce. Grazie. È un posto bellissimo. Molto romantico, davvero >>disse Minerva .
Tornarono al castello mano nella mano, fermandosi ogni tanto per un bacio. Quando finalmente raggiunsero le grandi porte di quercia, Albus la prese tra le braccia e la portò nel castello.
<< Tu non mi porterai su per le scale >>.
<< Certo che lo faccio! >> rispose lui con entusiasmo. La tenne stretta e corse su per la rampa di scale, le lunghe gambe che facevano due scalini alla volta. Alla fine la mise giù davanti al gargoyle che proteggeva il suo ufficio. La baciò dolcemente. << La mia bellissima Tabby >>.
Il gargoyle balzò da parte.
<< Oh Albus, quella non può essere la tua parola d’ordine >>.
Ridacchiò. << Solo per i pochi giorni in cui nessuno verrà qui tranne noi >>. Salirono sulla scala mobile, scambiandosi baci per tutta la salita. Stavano camminando mentre si baciavano, ma Minerva non stava prestando attenzione. La sua attenzione era tutta su Albus. Fu piuttosto sorpresa quando finirono miracolosamente nella sua camera da letto. Non si preoccupò di guardarsi intorno. Aveva Albus e un letto, e questo era tutto quello che voleva.
Cominciò a sbottonargli le vesti . Il suo corpo era in forma e muscoloso e assolutamente perfetto. Gli passò le mani sul petto.
Lui la voltò, sbottonando il retro del suo vestito, baciandole la nuca. L’abito cadde in una pozza verde ai piedi di lei. Si girò verso di lui, con indosso solo un corsetto di pizzo nero con mutandine corrispondenti. Si allungò per liberarsi i capelli. Caddero in onde di seta sulle sue spalle. Albus sorrise, gli occhi scuri di desiderio.
Lui mormorò sottovoce mentre la fissava. Improvvisamente, entrambi i loro indumenti intimi scomparvero. Ad Albus si blocco il respiro in gola. << Sei bellissima >> sussurrò, guardando la sua pelle perfetta, il seno perfettamente formato e i suoi lineamenti formosi. Lei arrossì un po’. Si avvicinò a lei. << Sei la cosa più perfetta che abbia mai visto >>.
<< Ti amo, Albus >>.
Si scambiarono una bacio appassionato e caddero sul letto, dimostrando il loro amore fino a quando entrambi, chiamando il nome dell’altro in pura estasi, tornarono normali, completamente sazi oltre ogni aspettativa.
Minerva baciò il petto del suo amante mentre lui le strofinava i capelli con il naso.
<< Spero di essere stato all’altezza delle tue aspettative, Minerva >>.
<< Tu hai distrutto tutte le aspettative che avevo, Albus. È stato incredibile. Spero di essere stata in grado di accontentare anche te >>.
<< Oh sì, mia cara. Più di quanto avrei mai immaginato fosse possibile >>. Le baciò di nuovo i capelli. << Perché non porti mai i capelli giù? Sono bellissimi >>.
Lei rise piano e guardò verso di lui. << Li porto su in modo che uomini come te mi prendano sul serio e spero dimentichino che sono solo una giovane donna mentre sto lavorando >>.
<< Non potrei mai dimenticare che donna meravigliosa tu sia, soprattutto ora. Anche se, se iniziassi a portare i tuoi capelli giù, non credo che sarei in grado di resistere a rapirti nei corridoi >>.
<< Per quanto possa essere meraviglioso, saremmo entrambi licenziati. Così ora i miei capelli sono solo per te. Hai me. Il mio cuore, la mia anima, e ora il mio corpo >>.
Albus sorrise. << Non sono il mago più fortunato che sia mai vissuto? Ora, che ne dici di un bagno, mia cara? >>
<< Perfetto >> sorrise. Minerva seguì Albus in bagno e rimase a bocca aperta. Era il suo bagno dalle sue stanze al terzo piano.
<< Ho cambiato i nostri bagni al momento della partenza per la nostra passeggiata di questa mattina. Ho progettato questa vasca da bagno nella speranza che avremmo potuto usarla insieme. Ho pensato che ora sarebbe un buon momento come un altro >>.
<< Oh sei un fantastico mago. Andiamo? >>
Fecero un lungo bagno caldo, pieno di bollicine al profumo di vaniglia. Poi ebbero una cena semplice in salotto, Albus in vestaglia viola, Minerva in una cremisi che lui aveva trasfigurato per lei.
<< Rosso di nuovo? >>
<< Mi piaci in rosso. Fin dal tuo diploma in quell’abito incredibile, mi piace pensare a te come la mia dea scarlatta >>.
Minerva arrossì e alzò gli occhi. << Sei impossibile. Ma terrò la tua inclinazione per questo colore in mente per il futuro >>.
Andarono a dormire quella notte avvolti l’una nelle braccia dell’altro, sognando il loro futuro felice insieme.
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