Capitolo 9
MACA'S POV
Se devo essere sincera, ho paura. Non ho paura del male, del fatto che lui possa pentirsene o che sia io stessa a farlo -perchè non lo farò- Ho paura di quello che provo. Non ho mai avuto tanto bisogno di qualcuno né, tantomeno, ho mai sentito il bisogno di avere bisogno di qualcuno. Appena so che mi dovrò allontanare da lui, anche solo per prendere l'acqua in frigo o il telecomando sul tavolino, sento che potrei perderlo e una serie di paure, vuoti e voragini mi assalgono e opprimono la mia mente.
Forse lo ami. La mia vocina interiore non aiuta ponendomi simili dubbi. Forse si, lo amo, ma non lo posso ammettere. In una dannata settimana sono certa che nessuno si può innamorare, l'amore ha bisogno di tempo, come io ho perennemente bisogno di Benjamin e delle sue carnose labbra di cui mi invaghisco avendo l'onore di poterlo fare. La maniera in cui mi stringe appena i fianchi, la prepotenza con la quale sta sdraiato sopra di me, il modo in cui mi travolge: ogni cosa che lui fa diventa un pensiero e mi ronza in mente fino a quando non fa qualcosa d'altro e sento solo quel dannatissimo bisogno di lui.
Sento il tessuto dei suoi boxer strusciare contro quello umidiccio dei miei slip. Mi accarezza con i polpastrelli la pelle della pancia che si riempe pian piano di un garbuglio di emozioni; con l'altra mano stringe il mio fianco permettendomi così pochi movimenti. Le mie mani invece, gli tengono il viso e i miei polpatrelli disegnano i suoi zigomi perfetti lasciandomi in uno stato di eccitazione e adorazione per la dolcezza che lui mette nei suoi gesti.
-P-piccola Mormora piano. Non amo i nomignoli, ma quando è lui ad usarli diventano qualcosa di meraviglioso. La sua voce è roca e bassa. Riesco a percepire il suo alito di pizza sulle mie labbra.
-Dimmi sussurro avvolgendomi in tutte le emozioni del momento. Dio se è bella questa sensazione.
-Sei sicura? No. Oh, ma smettila vocina del cazzo. Non avrò la sicurezza al 100% che dopo questa notte tutto sarà uguale, ma ho la certezza di voler che lui mi cambi. Annuisco con tutta la sicurezza che non ho. Va bene risponde fermando i movimenti del bacino. Un mugolio di disappunto mi esce naturale. Lui ridacchia per il broncio che ho messo e poco dopo, presa dal bacio che ha annullato la distanza, mi scappa un altro mugolio. Sento le sue dita stuzzicare la mia parte sensibile e portarmi in un mondo avvolto di piacere. Credo che quel mugolio fosse il primo di una lunga serie di gemiti. Le sue dita aumentano sempre più la velocità e di punto in bianco si fermano.
-Oh ma andiamo! Lo fulmino. Lui non trattiene una risata che mi coinvolge. Mi bacia ancora una volta ed entra in me con un dito con velocità e quasi, violenza? Non trattengo il gemito più forte e costringo le nostre labbra a staccarsi. Il mio respiro è affannoso. Lo vedo sorridere e cerco di impormi di aprire gli occhi ma non ci riesco. Il piacere che mi provoca è estremo. Continua per un po' finché non sento il secondo e un accenno di bruciore mi colpisce. Le muove piano quasi già sapesse che mi avrebbe fatto male. È sempre dolce e premuroso. Sforbicia un po' in me e sento il bruciore farsi più forte. Credo che lui lo abbia notato perché smette e muove normalmente le dita come all'inizio. Mi sento un po' meglio di prima ma credo che il male resterà. Mi leva gli slip e mi bacia là sotto.
-Sei molto bagnata piccola, questo effetto te lo provoco io? Ridacchio chiedendomi come faccia a parlare in un modo tanto perverso perché mi spiazza.
-Si, solo tu. Sale con i baci fino al mio collo e lo mordicchia stuzzicando il mio clitoride. Dio si, questo è bellissimo. Il piacere aumenta assieme alla velocità dei suoi movimenti.
-Vieni per me piccola? Sussurra queste parole che mi lasciano perplessa e sconcertata. Non conoscevo questo suo lato, ma lo adoro! Le gambe tremano e il piacere mi chiude lo stomaco.
-B-ben la mia voce è strozzata e stridula. Non riesco a trattenere un gemito profondo e lo vedo sorridere sulle mie labbra mentre ripeto il suo nome con il fiato corto e scostante. La sua mano si sposta sul mio fianco.
-Piaciuto? Mormora prima di baciarmi con dolcezza. Annuisco e lui si alza.
-Dove vai?
-Non voglio che tu resti incinta. Va bene che uscirebbe un piccolo dio, ma non mi pare il caso. Ridiamo e devo ammettere di sentirmi stupida per come ho reagito solo perché si è alzato. Torna da me con una bustina azzurra in mano. Mi mordo il labbro cercando di calmarmi. Sento il fuoco tra le gambe e so che per placarlo basterà quel passo decisivo. Mi fa sdraiare. Sicura? No. Oh ma che diamine sto per fare?
-Si. Dico ferma e decisa. Chissenefrega di tutto e tutti. Io voglio lui e lui vuole me, non serve altro.
-Se ti fa male dimmelo. Annuisco. Lui si sistema tra le mie gambe e si infila il preservativo. Tenta di chiedermi ancora se sono sicura ma lo zittisco con un bacio. Lo sento affondare in me e inizialmente non è poi tanto fastiodioso come pensavo, ma poi inizia a bruciare e mi scappa un verso che sembra una lamentela. Piccola. Gli esce più come un gemito che altro. Faccio un respiro profondo e chiudo gli occhi cercando un qualche modo di placare i pensieri che si concentrano su quel bruciore indescrivibile. La lentezza dei suoi movimenti, per quel che io so, serve a farmi abituare, ma temo che stia solo peggiorando le cose. Vorrei dirgli di andare più veloce ma le parole mi muoiono in gola. Vedo nero e i pensieri sono annebbiati. Quando finalmente mi abituo un poco a questa senzazione sento i suoi gemiti, prima non li avevo sentiti tanto presa da tutto quel dolore. Piccola... mormora. Sei così... ansima. Sexy! Guardami... sussurra al mio orecchio con talmente tanta passione che per un attimo credo non sia lui. Provo ad aprirli con scarsi risultati iniziali. Dopo poco ci riesco e i nostri sguardi paiono essere stati creati solo per essere li uni parte degli altri. Affonda in me e il bruciore persiste lasciando anche un retrogusto piacevole che mi rassicura, continua con questi gesti finché non colpisce un punto che mi fa gemere senza pudore.
-Ancora lì. Ansimo vedendolo ridacchiare.
-Quello è il tuo punto... Gemo forte quando colpisce ancora lì. Nonostante il bruciore non riesco a non provare un forte piacere. Ci metto poco a lasciarmi trasportare dal piacere e a gemere il suo nome in un orgasmo che lui segue. Esce piano e si sdraia accanto a me. Scusa piccola Mi abbraccia avvolgendomi la vita e baciandomi la spalla.
-Per cosa? Ho appena fatto sesso e per lo più con il ragazzo che amo! No fermi, che credo di amare, perché non lo posso ancora amare. Giusto?
-Se ti ho fatto male o se non ti fosse piaciuto... Mormora appena e mi accarezza un fianco tirandomi a sé.
-È stata l'emozione più bella della mia vita Sorrido istintivamente e lo bacio. Si leva il preservativo e lo butta nella pattumiera accanto al letto assieme alla carta dell'involucro.
-Hai sonno piccola?
-Parecchio... ridacchio.
-Allora dormiamo dai Sorride e mi fa girare sul fianco. Sentire i nostri corpi ancora nudi a contatto è una sensazione a cui devo abituarmi ma la adoro già. Addormentarmi si dimostra facile e tutto fila liscio fino a quando non sentiamo un tonfo spaventoso che sveglia entrambi.
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