Capitolo 36
MACA'S POV
Margherita ha vissuto qualcosa di fin peggiore di me, quando perdi la possibilità di reagire, quando ti devi arrendere, credi che niente ti salverà. La sensazione del braccio mollo, senza forza, delle gambe prive di percezione motoria, della gola secca e priva di voce, della paura priva di riguardo. Diventi un oggetto inerme, privo di senso. Quella sensazione non la puoi spiegare, il terrore, il sapere che sei solo è peggio della solitudine stessa. Ma siamo state fortunate entrambe, non lo negherò, la presenza di due uomini in casa è stata la nostra salvezza, la nostra via di fuga da quella paura. Il mio uomo ora è qui, mi sta amando, mi sta insegnando cosa è giusto, cosa merito, cosa avrò. Le sue labbra si posano sul mio lobo sinistro e un suo braccio mi cinge le spalle come per assicurarsi che non me ne vada più. Questo amore, questa dimostrazione di qualcosa di bello è tutto ciò che mi rimane ed è tutto ciò che voglio. Questa lunga notte sparisce lentamente mentre le mie palpebre sbattono ripetutamente e mi mostrano infine solo il nero del mio sogno.
I'M A BARBIE GIRL IN A BARBIE WOOOORLD
Sobbalzo spaventata e guardo lo schermo lampeggiante del mio telefono. MAMMA. Che coraggio, mi chiama pure, sa bene quanto la odio. Non riesco ancora a parlare, mi fa male, non mi disturberò per lei. Riaggancio e poso di nuovo la testa sul cuscino, spero che Morfeo si sbrighi perché ho bisogno di lui. Una lunga vibrazione seguita da un fischio segna l'arrivo di un messaggio e poco dopo il rumorino si ripete e continua continua continua. Non so cosa mi trattenga dallo sfracellarlo a terra, credo sia la mano di Benjamin a tenermi il polso 《Faccio io》mi posa un dolce bacio sulla guancia e prende il telefono armeggiandoci un pochino poi mi abbraccia di nuovo da dietro《ora riposa》non ho badato all'ora ma so che è ancora notte dal buio che vedo dalla finestra e sorrido riaddormentandomi. A differenza della notte, la mattina mi sveglia il cinguettio di un uccellino, sembra vicino. Sorrido e sbatto le palpebre per abituare gli occhi alla luce e li strofino per infine mettermi a sedere sentendo poco dopo il cinguettino ancora più vicino e una leggera brezza sulla testa seguita da un fastidioso pizzichio, come se... OMMIODDIO CHE SCHIFO! Mi alzo urlando e scrollandomi smettendo poco dopo per massaggiare la guancia dolorante e vedere l'uccellino svolazzare per la stanza. Corro sul terrazzo con qualche lacrima di dolore vedendo Benjamin preoccupato raggiungermi con solo i boxer qualche momento dopo.
<<Amore! che è successo?>> chiede preoccupato ed indico la camera così lui entra e sparisce dei minuti. Si susseguono rumori diversi e confusi, sbattiti d'ala, gemiti di sforzo, cose che cadono. Sbircio e sorrido solo per un istante (causa dolore) nel vedere il mio uomo combattere per me e vincere con un cuscino. Ovviamente lo manda semplicemente fuori e si appoggia sulle proprie ginocchia con le mani facendo un sospiro di sollievo. Entro e appena si rialza gli corro incontro saltandogli tra le braccia. Mi afferra per poco e mi stringe a lui mentre ricambia il mio bacio appassionato e mi posa poi sul letto. Mi sa che mi ha fraintesa. Lo cerco di allontanare <<Tutto okay?>> annuisco sorridendo fievolmente e indico il viso <<Ti fa più male di ieri?>> dico "più o meno" con una mano e lo vedo preoccupato. Mi bacia dolcemente la fronte e mi passa dei vestiti <<Voglio farti controllare quell'occhio, subito>> scuoto la testa, si insospettiranno di sicuro e se venissero a controllare Benjamin e Federico finirebbero nei guai per colpa di Luca e delle sue pessime condizioni <<Io e Fede ne abbiamo parlato. Vogliamo denunciarlo>> mi guarda nel mentre che si veste con una tshirt bianca e dei bermuda neri. Non credo che questa soluzione sarebbe la migliore, ma non posso dirglielo, non riesco a parlare, mi limito a scuotere la testa <<Margherita ha detto che sarebbe disposta a rischiare confessando e di certo il fatto che tu abbia bisogno dell'ospedale è un'altra prova>> scuoto la testa con più insistenza mettendomi seduta <<Fede avrebbe un alibi che giustificherebbe i suoi gesti>> sospira avvicinandosi <<E tu staresti al sicuro da quel folle>> si siede davanti a me <<Così quando...>> lo zittisco posando un dito sulle sue labbra, so cosa vuole dire, quando non ci sarà. Questo pensiero lo avevo completamente rimosso, non credo di potermi permettere di stare tranquilla se la situazione non si risolve, purtroppo ha ragione. Annuisco e poso un bacio sulle labbra <<Lo facciamo?>> annuisco sospirando, questa situazione mi preoccupa anche per lui, se si venisse a sapere come risentirebbe la sua carriera? Non credo che sia normale che una sedicenne debba trovarsi in situazioni come questa. Dannata la mia vita, potevo conoscerlo tra qualche anno? Così ora mi sarei limitata a piagnistei isterici quando sento qualche obbiettivo che hanno raggiunto o robe simili?
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