Capitolo 35

Prima leggete questo, importante: io scrivo questa storia perché ci tengo e mi piace come sta venendo e perché mi fa piacere leggere i vostri commenti e il vostro supporto. Vi chiedo per favore di continuare a commentare e supportarmi, mi date la carica per scrivere I capitoli.

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FEDE'S POV

Benjamin ha provato a consolarmi e a farmi sentire meglio, ma non ci riesco. Invece di sentirmi in colpa sono felice di ciò che ho fatto, nonostante io sappia che è giu... cioè sbagliato. Lui mi ha portato in camera mia e il mio soffitto ha compiuto più volte la funzione di sfondo alla proiezione dei ricordi di cosa è accaduto poco fa. Le mani tremano ancora e se le serro in due pugni non si fermano poi tanto. Provo a strizzare gli occhi, ma la scena continua a ripetersi, il suo sangue mi schizza addosso, lo sento. Portando una mano sul viso sento le gocce secche di cui sono sporco e ripenso a Margherita, a quello che ora penserà di me. In quell'istante appare proprio lei sulla soglia e mi guarda, me ne accorgo solo quando parla.

《Come stai?》la voce è provata dal pianto e risulta leggermente rauca infatti la schiarisce con due colpi di tosse. Scatto a sedere. La luce della luna la illumina da destra e noto il rossore del suo naso, addosso ha una maglia che non le avevo ancora visto e null'altro, ma la copre arrivando a metà coscia. Quando finisco di contemplare la sua bellezza mi accorgo che ha chiesto come sto, come se fossi io ad aver rischiato lo stupro, come se fossi io a dover star male. Non so esattamente quale reazione si aspettasse, ma quando mi alzo sobbalza e indietreggia appena come spaventata ma per fortuna sembra accorgersi subito che non le farei del male nonostante tutto.

《Piuttosto, vorrei sapere come stai tu? Ti posso aiutare in qualche modo?》scuote la testa quasi sconvolta dall'idea che sia lei ad avere bisogno di aiuto. Mi provo ad avvicinare vedendo che questa volta non si allontana ma bensì si avvicina e mi prende le mani.

《Sei sporco》bagna il pollice con la sua saliva e mi pulisce il viso in un punto su cui suppongo ci sia del sangue《vado a prendere qualcosa con cui pulirti, dammi questi vestiti intanto》la sua voce è calma, come se vedere un ragazzo che perde il controllo e spacca la faccia a quello che sarebbe il suo fidanzato stupratore fosse una cosa da tutti i giorni. Annuisco, mi fa piacere sapere che non mi cerchi di distanziare. Sfilo la maglia e i bermuda che si affretta a raccattare e portare via. Nel frattempo apro il mio borsone e faccio per prendere qualcosa con cui coprirmi, ma non è necessario dato che con questo caldo dormo meglio in boxer. Richiudo la zip e sospiro, è il momento giusto per andarsene? Sarebbe meglio se affrontassi ciò che sta succedendo, sembra la trama di uno di quei romanzi per adolescenti in calore a cui piace scervellarsi sperando che tutto finisca bene, peccato che nella vita nulla va come vogliamo, soprattutto nell'amore. Guardo fuori dalla finestra sedendomi sulle lenzuola ben sistemate e passo le mani sul viso come se fosse così che tutti i pensieri si  cancellano e mi lasciano in pace《eccomi》sobbalzo abbozzando un sorriso nel vederla munita di secchio e straccio. Nella mia testa, data la rapidità, non nego di aver pensato che avesse tutto pronto. Si siede accanto a me verso la testiera del letto e posa sul comodino il secchio. Mi guarda affettuosamente, cosa che la mia testa non si spiega《pronto?》chiede premurosamente ed io annuisco. Inumidisce lo straccio e inizia a pulirmi dapprima le braccia e le mani notando che una è particolarmente gonfia. Preme con il pollice chiedendo se mi fa male e trovando la risposta nella smorfia che si forma sul mio viso《prendo del ghiaccio》la fermo dal polso appena si alza.

《Non è necessario》mi rimprovera con lo sguardo.

《Certo che lo è!》esordisce quasi offesa liberandosi e scendendo. Mi scappa un sorriso compiaciuto e passo la mano sul petto accorgendomi di qualche goccia che mi ha sporcato anche in quel punto e con lo straccio provo a pulirmi ottenendo solo di creare una chiazza più grande. Quando me ne accorgo entra lei e ridacchia, devo essere imbarazzante《tieni e lascia fare a me》mi porge il ghiaccio e lo poso sulla mano lasciandola fare come mi ha chiesto felice del suo interesse per me. Risolve il problema del sangue sul corpo in non più di una ventina di minuti e non mi perdo nessuno dei suoi movimenti, nemmeno il più minimo. Quando arriva al viso lascia per ultima la zona delle labbra incuriosendomi. Pulisce la guancia sinistra e poi la destra con incredibile meticolosità e quando raggiunge il mento avvicina piano il viso《sei sporco qui, faccio io》non capisco subito quale sia il "qui" a cui si riferisce, ma le sue labbra a contatto con le mie rispondo alle mie domande zittendole. Ci mettono, però, solo qualche attimo a riapparire: Perché questo bacio? Perché adesso? Perché a me? Perché tanto dolce e coinvolgente?

《M-Margherita》mormoro a pochi millimetri dalle sue labbra staccandomi. Subito cerca di riprendere quel fantastico bacio《aspetta》poso le mani sulle sue spalle《aspetta》la guardo negli occhi ponendomi ancora un'altra domanda: Perché mi sto fermando? Quelle labbra mi cercano, mi chiamano, ho bisogno di loro, ma devo resistere《non... non l'ho fatto sperando che avresti cambiato opinione su di me》preciso prontamente ricordando la nostra discussione sulle scale con un immediato vuoto al petto.

《Io ho... io ho mentito. Ma non ne voglio parlare ora, ho bisogno di sapere che esiste anche l'amore oltre al male》compiaciuto mi ripeto che le chiederò chiarimenti in un altro momento, lei, la ragazza per la quale il mio cuore balla, mi sta dicendo che ha bisogno di me ed io mi sto comportando da coglione. Poso le labbra sulle sue cercando di trasmettere tutto il bello che lei mi fa provare e infine ci sdraiamo sul morbido materasso a fare l'amore, quello vero, quello che vale la pena di fare per tutta la vita.

QUESTION OF THE DAY:

Credete che la trama sia troppo complicata?

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