Capitolo 28

BENJI'S POV

<<Cosa? >> sembra che le mie parole non abbiano ottenuto l'obbiettivo sperato, anzi.

<<Io>> riformulo la frase tra me e me cercando il modo più semplice per spiegare ogni dettaglio <<sono innamorato di te>> ma ovviamente inizio di merda <<Del tuo sguardo quando incontra il mio>> dei tuoi capelli che si incastrano negli anelli, del piercing finto che sposti in continuazione sul tuo bel viso, delle lamentele quando camminiamo tanto, delle maglie che mi rubi, della musica che canti a squarciagola anche in mezzo alla strada alle 11 di sera>> sorrido a quel ricordo: quella sera indossava dei pantaloncini neri e una mia t-shirt nera, cantava, sorrideva ed ad un certo punto me la sono ritrovata sulla schiena e ho creduto che il mondo fosse nelle sue mani, come il mio cuore era ormai da tempo <<Sono innamorato del tuo sorriso la mattina e del tuo sguardo la sera. Sono innamorato di ogni cosa ti riguardi, anche delle cose meno romantiche>> sto lasciando scorrere le parole dalla mia mente alle mie labbra, mi sento libero eppure lei resta nella stessa posizione e mi osserva, inizio a spaventarmi, non so che farei se non mi ricambiasse nemmeno minimamente.

<<Sei uno stronzo!>> Cosa? Io le dico tutto quello che provo per lei e sarei uno stronzo? Non mi tornano i conti. Inizia a colpirmi sul braccio e riesce a farmi pure male <<Mi hai fatto mancare il respiro per minuti eterni!>> Cerco di capire a cosa si riferisca, ma non ne ho la più pallida idea, questa ragazza non smetterà mai di stupirmi. Mi sale a cavalcioni <<Dovrei ammazzarti>> ride e mi spaventa, non posso negarlo <<Ma ti amo troppo>> sorrido nonostante la situazione ambigua. Mi intrappola in un bacio focoso e porta le sue mani tra i miei capelli tirandomi verso di lei. Le tengo i fianchi e muovo la palanchetta a lato del sedile per farlo scendere. Le accarezzo i fianchi e poi il sedere. Ancheggia e il bacio continua ad intensificarsi. Che cosa assurda.

<<Non l'ho fatto per fare l'amore>> le ricordo tra gli ansimi. Mi abbassa il costume come se ciò che ho detto fosse irrilevante. Annuisco per informarla che ho capito. Slaccio i fiocchetti e quel tessuto sparisce facendoci entrare in contatto completamente. Quasi subito si mostra preparata per me e posso entrare in lei. Questa volta è diversa dalle altre, ogni tanto iniziamo a ridere, non geme solo il mio nome, ma anche le due paroline che poco prima mi hanno completamente cambiato la giornata. Non so per quanto continuiamo e non mi interessa, vorrei che questo legame che sta nascendo tra me e lei duri all'infinito, piacere e amore racchiusi in un'unico momento perfetto. I gemiti rochi che escono dalle mie labbra si uniscono ai suoi che sono delicati e quando entrambi raggiungiamo l'apice del piacere restiamo fermi, lei accasciata su di me, l'unico suono che si sente è quello insensato delle nostre risate. Quanto può essere assurdo l'amore?

MARGHERITA'S POV

Cosa devo fare ora? Sono sola in casa con due ragazzi che mi confondono con i loro sguardi, che mi scrutano, che si insinuano nella mia mente. Scorrono solo immagini razza di idioti, non capirete quello che penso. Passo dal giorno in cui Luca mi ha baciata, dopo quella corsa in moto, il nostro primo bacio e poi passo a quella notte con Fede, in quel letto, su quel lenzuolo fresco, i nostri corpi che si adattavano l'uno all'altro come i pezzi di un puzzle. Mi manda in bestia scegliere, ancora di più se le opzioni sono: i tuo ragazzo, con il quale hai una relazione da poco più di un anno e che non riesce più a farti provare le emozioni che vorresti, e un ragazzo dolce, gentile, simpatico, eccitante che metà del tuo paese sogna di avere. Solo una stupida ci starebbe a pensare, lo so, ma che devo dirvi? Sono una stupida. Ho accettato di andare a letto con Fede nonostante sapessi cosa avrebbe implicato nei giorni a venire. Macarena mi aveva accennato della storia tra lui e Giulia e devo ammettere che in realtà è quella l'unico motivo per il quale sono seduta su questo letto nella speranza di prendere la decisione migliore. Lo stomaco mi brontola e alzo lo sguardo notando che inizia a fare buio. Il rumore di un motore che si spegne mi fa tornare completamente alla realtà. Cosa farò ora? Devo scendere, devo vivere. Ho sempre preferito tenere per me i miei complessi, ma se anche questa volta commetto questo errore rischio di impazzire. Il parquet è freddo a contatto con i miei piedi e la situazione non cambia per le piastrelle. Vedo tutti indaffarati... Federico che taglia l'erba, Luca che controlla il motore della moto, Benjamin che apparecchia, Macar.... Macarena non c'è, non la vedo. Preoccupata mi avvicino a Benjamin a passo svelto.

《Dov'è?》sussurro con tono preoccupato e deciso, non vorrei che gli altri due sapessero che sono qui.

《Eh?》mi guarda confuso poi sembra capire 《Era salita in camera a cambiarsi e a prepararsi per una doccia》dice semplicemente senza didtogliere lo sguardo dal proprio lavoro.

《Oh okay》 il mio tono do voce è tornato quello di prima, tanto la voce di Benjamin mi aveva fatta scoprire. Le mie guance saranno state bordeaux come minimo. Mi giro guardando a terra e a passo svelto salgo le scsle fino a raggiungere l'ultimo piano《Maca!》probabilmente resterà sorpresa dall'idea che voglia parlarle dei miei fatti persinali.

《Megghi muoviti!》già da come parla capisco quanto è felice, beata lei che ha buona notizie. Affretto il passo e quando apro la portafinestra la sorprendo a provare un vestito bianco. Le stava davvero tanto bene 《Com'è?》chiede emozionata e si avvicina a me saltellando.

《Sei bellissima》sorride e mi abbraccia. La stringo a me e sento il suo profumo, sembra lavanda. Quando si stacca tiene le mani sulle spalle le sue mani e mi guarda fissa negli occhi.

《Cosa ti è successo?》non so come faccia, ma ha capito che sto male. Probabilmente ho il viso distrutto da questa situazione.

《Niente》la voglia che avevo di sfogarmi è sparito quando ho visto quanto era felice.

《Margherita, non credo sia il caso di girarci attorno》sospira e mi tira di nuovo a lei stringendomi《dimmi perché stai male》sospiro e la stringo ancora di più. Grazie a Dio ho lei.

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