Capitolo 26
MARGHE'S POV
Essere qui, in teoria, doveva essere un modo per uscire dalla quotidianità e fare qualcosa di carino e divertente, invece ora sono seduta sul letto davanti a Luca, che mi guarda sorridente e sembra farlo apposta per vedere quanto resisto. Non sono un elastico che tiri e tiri e non si rompe mai, sono una persona e ho dei sentimenti: solo che non lo dimostro. Si lamenta sempre del fatto che sono fredda quando siamo in luoghi affollati, ma non trovo mezzo motivo per cui non esserla. Mentre piega un telo e lo mette nello zaino appoggio anche la schiena sul letto e dondolo i piedi facendo versi con la bocca.
-Amore Mi chiama e lo guardo.
-Eh? Lo guardo apatica, come mio solito. Sto nascondendo un segreto a una bravissima persona e questa macchia nera si spargerá in tutto il mio corpo fino a consumarmi.
-Mi sei mancata Fa spallucce come per minimizzare la cosa e si guarda i piedi teneramente, poi si avvicina con le mani in tasca.
-Un po' anche tu Ammetto sorridendo e mi alzo con movimenti meccanici avvicinandomi a lui.
-E come mai non me lo dicevi a telefono? Rido dentro. Non mi è mancato molto, anche perché ho trovato un passatempo molto divertente a onor del vero. Abbasso lo sguardo e lui non aggiunge altro mettendo lo zaino in spalle.
-Dai andiamo Sorride e mi porge la mano che afferro. Scendiamo le scale e vediamo che è rimasta solo la sua moto oltre che un'auto che nessuno dei sue sa guidare.
-Aspettare no eh? Sbuffo e suscito in lui un accenno di risata mentre cerca di sistemare lo zaino sotto il sedile.
-Benjamin aveva bisogno di tempo con Maca
-Ah Mentre penso a cosa poteva star succedendo tra quei due, mi avvicino a Luca e metto il casco salendo dopo di lui e aggrappandomi bene.
-Dove vuoi andare? Mi accarezza la gamba.
-Non conosco molto qui in realtà Il vento mi sfiora la pelle e mi lascia brividi ogni tanto.
-Seguo le indicazioni allora Il viaggio è lunghissimo, dura almeno un ora, ma quando vedo il mare scorrermi accanto non me ne importa più. La spiaggia è molto bella, vedo già i miei piedi che affondano nella sabbia e immagino molte foto artistiche che potrei fare con Maca, la porterò qui il prima possibile. Dopo che ha parcheggiato scendiamo e camminiamo un po' mano nella mano come gli piace, dice che lo fa sentire più sicuro della nostra storia. Quando però vedo il mare da vicino mi sento leggermente disgustata. È tutto bellissimo, sicuro, ma la quantità di alghe sulla riva è eccessiva e personalmente non mi piacciono. Luca insiste per prendere un ombrellone e lo accontento spogliandomi subito per il gran caldo. Il mio costumino bianco e blu fa la sua bella figura e il mare sembra chiamarmi. Cerco nello zaino la macchina fotografica e Luca mi abbraccia da dietro facendomi sorridere.
-Allora piccola? Sussurra al mio orecchio.
-Cosa? Ridacchio.
-Faremo il bagno o resterai qui tutto il pomeriggio? Mi accarezza la pancia e mi bacia ancora il collo.
-Devo mettermi la crema solare e voglio fare alcune foto che credo sarebbero stupende Dico entusiasta.
-E noi quando staremo assieme? Si siede sulla sdraio accanto a me.
-Beh Inizio a pensarci e mi viene in mente che staremo qui solo un ora quindi che non ho molto tempo.
-Potresti aiutarmi così facciamo prima e riusciamo anche a fare un tuffo Sorrido e lo guardo convinta della mia idea geniale mentre lui si alza sbuffando e scuote la testa. Non aggiunge nulla e va a tuffarsi.
FEDE'S POV
Resto sdraiato sul letto finché non sento anche quella schifosa moto uscire dal portone e sento di poter contemplare la solitudine. Prendo il telefono e cerco di rispondere alle ragazze che mi seguono. Sono tantissime e mi sento in colpa a non poter calcolare tutte. Mi alzo dal letto e guardo l'agenda leggendo tutte le apparizioni che dovrò fare in giro per l'Italia. Sarebbe carino sapere le cose per tempo, ma ovviamente ora ho una settimana per organizzare tutto e partire per Rimini. Metto una playlist e parte "Limbo" così ballo in modo buffo a ritmo mentre svuoto l'armadio e sposto la roba nella piccola valigia. Vedo una maglietta infondo e quando la prendo in mano la riconosco: è di Giulia. Sospiro e mi chiedo cosa diamine stia succedendo nella mia mente.
La vedo, sta cucinando delle deliziose crepes e mi avvicino. La abbraccio da dietro e vederla con solo una magliettina mi fa salire subito. Le bacio il collo e sento la sua dolce risata. Le faccio un po' di solletico sui fianchi e la costringo a voltarsi. Posa d'istinto le sue labbra sulle mie premendo con forza mentre la tiro sempre più a me con le braccia. Oh Margherita, quanto sei bella.
Scuoto la testa e metto via la maglia. Non è successo nulla di simile negli ultimi giorni, anzi. Più tentavo di avvicinarmi più mi respingeva e vedevo il muro che costruiva, mattone dopo mattone, e non mi lasciava nemmeno uno spiraglio, fino a questa mattina: quel muro è crollato addosso a me e già ha iniziato a costruirne un altro con l'aiuto di quel coglione. Appena l'ho visto mi sono chiesto come fosse possibile che lei preferisse lui a me. Ride come uno spastico, è molto peloso, ha un naso, una bocca, delle braccia, è un esemplare orribile di persona! Okay sto esagerando. Ma davvero, non mi sembra la persona migliore per lei. Non faceva nemmeno ridere e lei non mostrava alcun tipo di interesse. Da quanto ho capito stanno assieme da un anno o poco più. Lascio scorrere i pensieri e per distrarmi metto le cuffie e pulisco tutta la casa e poco dopo rifaccio i letti. L'orologio segna le cinque e guardo nel cortile constatando che dovrò prendere in prestito l'auto del padre di Maca per muovermi. Prendo le chiavi e chiudo tutto salendo sulla Ford. Parto ed esco andando verso il minimarket più vicino, poi faccio benzina e torno a casa sistemando tutto in frigo o in dispensa. Prima che arrivi qualcuno torno in camera e mi butto sul letto. Ho almeno un altra mezz'ora di pace così me la godo dormendo.
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