Capitolo 25
MACA'S POV
I due giorni sono passati in fretta e Luca sta già raggiungendo margherita al piano di sopra. Federico ha tentato in tutti i modi di avvicinarsi a lei, ma ha ricevuto solo pessime notizie... Io e Benjamin non ci siamo quasi parlati, dopo quel discorso abbiamo fatto l'amore e io me ne sono andata con la mia migliore amica mentre lui è rimasto qui con il suo migliore amico. Vorrei credergli e portare avanti una storia da film, anche perché a volte mi viene da pensare che la mia vita è davvero un po' come un film. Perché non potevo nascere con la capacità di credere in me e di fare scelte giuste e che valgano la pena di essere fatte? Sono un danno, il peggior danno che esista. Ogni persona a cui permetto di far parte della mia vita finisce per rimetterci in qualche modo e Benjamin merita molto di più che una stupida quindicenne in carne.
Taglio a fette sottili i pomodori e poi, con un gesto elegante, lascio che cadano nel recipiente che è già stato riempito di insalata e lenticchie. Mentre lavo il coltello sento alcuni passi alle mie spalle e poco dopo due braccia mi stringono da dietro. Convinta che sia Benji mi giro e mi mordo il labbro ad occhi chiusi aspettando che mi baci, ma ottengo solo la fastidiosa risata di Luca che spintono via.
-Prima flirti con me e poi mi rifiuti? Ride ancora Non si fa eh resto in silenzio e guardo il suo modo goffo di fare Allora?
-Cosa?
-Non mi saluti? Fingo un sorriso e lo abbraccio freddamente poi ricomincio a cucinare mettendo sul fuoco una padella e cercando un piatto. Dopo pochi secondi se ne va e metto la carne sul fuoco. Quando di nuovo sento dei passi direttamente mi incazzo.
-Cosa vuoi ancora? Ma nel voltarmi vedo solo un Benjamin confuso e spaventato dalla mia reazione.
-Volevo solo vedere se ti serve qualcosa Lo guardo dispiaciuta mentre mormora quelle parole.
-Scusa pensavo fossi Luca... sospiro e mi avvicino.
-Luca? Perché sarei dovuto essere lui?
-Lascia stare Ridacchio circondandogli il collo con le braccia.
-Mi fido Sorride e mi sento quasi crollare appoggiandomi a lui.
-Benjamin... sussurro e lui mi circonda i fianchi con le braccia prima di baciarmi la fronte.
-Dimmi
-Sono sempre della stessa idea...
-Dubiti di cosa provo?
-Ti riferisci al tuo interesse? Fisso il muro e mi pongo la stessa domanda. Forse è questo il vero problema, non credo nel suo interesse per me Temo di si Sospiro. Fa lo stesso e si stacca posando ancora le sue labbra sulla mia fronte lasciandomi sola e con altre domande che mi inseguiranno nei prossimi giorni, mesi o forse anni esagerando. Prendo un piatto e con una forchetta passo i pezzi di carne dalla padella al piatto. Mentre pulisco la cucina entra Margherita che porta tutto a tavola, poi la raggiungo sedendomi affianco a lei. Durante il pranzo Fede non parla quasi e Benjamin non mi guarda. Alla fine i ragazzi vanno tutti a preparare i borsoni per andare al fiume. Margherita ed io sistemiamo cucina e sala poi saliamo in camera e ci cambiamo. Indosso un costume nero due pezzi e dei pantaloncini corti bianchi. Saltello per il pianerottolo indossando le Vans e poi scendo le scale salendo in auto.
-Vieni con me Sale Benjamin e prima che possa accettare parte, probabilmente è convinto che non voglio stare in sua compagnia. Guardo lo spettacolo fuori dal finestrino e sorrido al pensiero del suo sorriso Sei arrabbiato? Non risponde e guarda dritto non lasciando trasparire emozioni. Alla terza volta che gli faccio la domanda mette la radio. Sbuffo. Mi assale un dubbio e scatto sull'attenti Ma tu hai la patente? Ride piano e mi preoccupo Benjamin! Fammi scendere! Ora capisco perché credeva che non avrei accettato di viaggiare con lui alla guida e aveva ragione. Mette la sicura alle portiere e lo guardo come a dire <<Sei serio?>>. Allaccio la cintura vedendo che accelera sul rettilineo Ti prego respiro affannosamente e vederlo così tanto rilassato quando ha in mano la mia vita non mi piace molto a dirla tutta Benjamin! urlo e inizio a singhiozzare suscitando in lui la preoccupazione che aspettavo da un po'.
-Maca calmati mi posa una mano sulla gamba facendomi urlare di nuovo così che la riposi sul volante Ho fatto qualche guida alla scuola di guida e ogni tanto con Fede, non ho voluto prendere la patente ma so guidare Sono contenta di vedere che ha capito come mi ha fatta sentire, me ne accorgo dal tono poco tranquillo che ha.
-Non potevi dirmelo prima che mi riducessi a questo! Non riesco a non urlare indicando il mio viso rigato dalle lacrime, il pianto è legato alla rabbia principalmente e in parte al sollievo.
-Scusa E' l'ultima parola che dice finché non arriviamo a destinazione. Mi apre la portiera e scendo con ancora il naso rossiccio e un senso di insicurezza in cui mi avvolgo. Prende un asciugamano a entrambi e inizia a camminare mentre lo seguo, poi quando arriviamo mi passa il mio che stendo e mi levo i pantaloncini guardando l'acqua che scorre davanti a me.
-Gli altri? chiedo prima di guardarlo ormai da riva. Tengo le scarpe per i sassi dato che ho i piedi sensibili.
-Non so come siano organizzati Fa spallucce e guarda il telefono prima di posarlo sul suo telo.
-Come!? Temo che la mia voce, almeno per oggi, non conoscerà toni bassi.
-Avevo bisogno di restare con te, non mi importa se ti inizierai a lamentare Risponde con calma mentre si toglie la maglia e impiego qualche momento a riprendermi. Nel frattempo si è avvicinato passando una mano nel ciuffo.
-Dopo quello che è successo lasci che restino soli? Loro tre? Chiedo con meno convinzione di quanta vorrei.
-Fede è rimasto a casa di sicuro Posa le sue forti mani sulle mie braccia e sento un brivido percorrermi, mi sento sempre la fan girl molto fortunata che si perde nell'azzurro dei suoi occhi, è sempre la prima volta con lui, è per questo che ogni situazione è intensa e piacevole.
-Come lo sai? Le lascia scorrere finché incontra le mie.
-Stava poco bene Le porta alle labbra e ci posa sopra un bacio dolce Ora però pensiamo a noi Posa una mano sul fianco e con l'altro braccio mi tira a sé.
-E se non mi andasse? Mi mordo il labbro istigandolo.
-Non è un problema mio Ride e mi bacia con un sorriso che sembra allargarsi quando ricambio. Lentamente mi sento sollevare e gli circondo il bacino con le gambe. Prima di accorgermene sono sdraiata sotto di lui e le pietre si piantano nella mia schiena, ma se ne rende conto da solo alzandosi sulle ginocchia Macchina? Annuisco e facendo su tutto torniamo al nostro catorcino.
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