Capitolo 20

FEDE'S POV

Sono uscito di casa per non pensare a Giulia dopo che mi ha detto di volerla finire. Un semplice messaggio con scritto che non saremmo giusti li uni per gli altri. Ieri me ne ero andato perché vedevo i loro sguardi e il sorriso che comparse a lei, non lo aveva mai rivolto a me. Non so che pensare, forse è stato solo un sogno, ma non posso negare che mi sarebbe piaciuto non svegliarmi mai. Cammino per un paio d'ore, poi torno a casa e mi rendo conto che il frigo è quasi vuoto.

-Ciao sussurra Macarena cercando qualcosa nel mobile dei piatti e dei bicchieri dal quale estrae uno di quest'ultimi.

-Il frigo è vuoto mormoro.

-Oh... bisogna andare fino a Pordenone mi affianca constatando che un insalata e due formaggi non basterebbero. Sai dov'è?  annuisco e prendo le chiavi dell'auto. A dopo mi saluta. Esco e salgo in auto, metto in moto e parto. Le ho spiegato a grandi linee cos'è successo e mi è stata vicina, voleva anche accompagnarmi a fare un giro, ma avevo bisogno di restare solo per pensare meglio. Il viaggio in auto è accompagnato dalla radio in sottofondo e canticchio "Hold back the river" con James Bay, saremmo proprio un bel duo. Osservo il paesaggio che mi circonda, a dir poco stupefacente. Entro nella piccola, molto piccola, cittadina di Pordenone e mi dirigo al primo supermarket che trovo. Entro e faccio un po' di spesa prendendo di tutto: Patatine, Nachos, Pizza surgelata, pasta, salse per condimentare, Nutella, birra Heineken, Coca-cola e altre schifezze. Pago il bottino alla cassa e carico tutto in auto. Decido di passeggiare un po' per il paesino per rilassarmi ancora e godermi il posto. Ogni tanto mi ferma qualche ragazza e mi trattiene per dei minuti, ma non mi infastidisce la cosa. Prima che me ne accorga è il tramonto e si vede bene da dove sono posizionato, questo piccolo baretto ha il suo fascino, devo ammetterlo.  Sospiro e mi incammino poi verso il parcheggio e prima che me ne accorga mi vibra il telefono e rispondo:

-FEDE! urleggia Macarena.

-Dimmi ridacchio appena e mi guardo i piedi mentre porto nella tasca dei jeans l'altra mano.

-Sei ancora a Pordenone? dal suo tono di voce sembra esaltata all'idea di qualcosa che non saprei definire. Spero non si sia fatta strane idee su come tirarmi su di morale e tanto meno che Ben l'abbia aiutata.

-Ehm... tentenno un po' e cammino calciando un sassolino Si... cedo infine e sospiro aspettando la sua risposta.

-Me lo fai un favorone? alzo lo sguardo fissando una colonna e alzo un sopracciglio, come se lei potesse vedermi. Ho paura, tanta paura.

-Dipende... mormoro confuso e riprendo a passo lento il mio cammino verso l'auto sempre meno deciso a tornare in quella casa, mi ricorderei solo di quella notte passata a sognarla e di quello che poco prima credevo fosse una promessa... 

-Ecco... tentenna un po' Dovresti andare alla stazione dei treni e portare a casa la mia migliore amica che arriva tra...mh si... 3 minuti. sento l'imbarazzo nella sua voce e mi sorge spontaneo alzare gli occhi al cielo accennando un sorriso mentre immagino lei che abbassa lo sguardo e dimena le braccia con gesti teatrali. Sospiro e poi sbuffo sonoramente. 

-Va bene... concedo placando la sua ansia insistente. Fa un gridolino euforico che come minimo supera i 1892738928932 decibel e sento fin qua i salti che fa. Ma almeno dimmi come riconoscerla... sospiro passando una mano tra i capelli e mi guardo attorno per vedere se ci sono dei cartelli per orientarmi.

-Ti invio una foto, ora vai! riaggancia prima che possa aggiungere altro.

-Ciao anche a te... mormoro sbuffando al telefono e poi metto su google maps le indicazioni e mi faccio portare. Arrivo in un qualcosa come 5 minuti e poi guardo la foto che mi ha mandato Maca che mostra una ragazza davvero carina che intravedo poi seduta su una panchina mentre messaggia con le cuffie, ammetto che vorrei che il volume fosse più alto così potrei sapere che genere le piace, ma va beh. Mi piazzo davanti a lei che mi rivolge uno sguardo confuso e un sorriso titubante. Margherita? quando si alza la vedo completamente. Oh cazzo, è bellissima.

GIULIA'S POV

Dopo avermi portata al bed & breakfast abbiamo parlato fino a notte fonda e spesso ridevamo facendo battute che erano pessime e che non avrebbero fatto ridere nessuno. Ho dormito accoccolata a lui e  stamattina mi sveglio confusa. Un sorriso gli illumina i lineamenti e i capelli biondi incorniciano il viso tanto da sembrare degno di essere esposto al Louvre. Lascio volare la mia immaginazione e prima che me ne accorga le nostre labbra si stanno toccando e non riesco a staccarmi. Si sveglia e sussulta prima di ricambiare muovendo le sue contro le mie. La dolcezza nel gesto mi pare estremamente ridicola dato il poco tempo da cui lo conosco. Le sue mani appoggiate alla mia schiena mi avvicinano a lui e un brivido percorre la mia schiena. Quando finisce ci guardiamo imbarazzati e arrossiamo poi, con la scusa di andare in bagno, mi alzo ed esco prendendo i miei vestiti, lavo il viso e mi cambio poi prendo il telefono e sospiro pensando a cosa sia più giusto. Fede mi ama, ma non credo più di amar lui. Mattia ha cambiato tutte le carte in tavola e tutto si sta rivoltando nel mio piccolo mondo.

Non voglio fingere che non sia successo nulla, è finito qualunque cosa noi avessimo avuto.

Fisso il messaggio che ancora non voglio inviare. È difficile da accettare che queste due righe possano finire qualcosa che sembrava destinato a durare nel tempo. Sospiro e sposto il dito dal tasto invio a cancello in continuazione. Non so decidere cosa sia giusto adesso. Decido di bloccare il telefono per ora, poi deciderò se è meglio o meno. Lo infilo nella tasca posteriore e vado da Mattia e che mi aspetta senza maglia e riesce solo a farmi restare sbalordita per il suo fisico ben definito. Lecco un labbro contemplandolo. Si avvicina sorridendo e mi tira a sé prima di baciarmi con foga e trasportarmi in un mare di senzazioni. Quando va in bagno riprendo il telefono e sblocco leggendo quelle due righe che invio per semplice necessità.

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