Il pensier
Domandai un giorno a me stessa:
l'unicità della differenza,
la bellezza della diversità
a fin di se stessa.
Ma come immaginerete,
non ne otteni più che altre
infinite domande
c'è voglio dire:
Se normale è ciò che risulta
agli occhi di tutti uguale,
poiché quando due persone
si baciano e sono dello stesso sesso,
non si possono amare?
Perché è diverso diremmo noi,
ma questo andrebbe a contraddire
il pensiero originale
e quindi sorge spontaneo pensare:
Cos'è veramente normale?
C'è voglio dire:
Una persona senza trucco
non è molto spesso,
più accattivante di un'altra,
che per eccessivo messo
non ne si comprendono più i tratti.
Ma questo dipenderebbe
da persona a persona
direste voi
e quindi sorge spontaneo pensare,
cos'è veramente bello o normale?
C'è voglio dire:
Se stanchi si è per troppo fatto,
poiché molto spesso
senza aver niente fatto,
ci consideriamo molto stanchi?
Non sarebbe contraddittorio
il pensier anche di questo?
C'è voglio farvi capire:
Se pensando a noi stessi
un pargone al mondo vogliam accostarvi,
com'è possibile omologarsi in gusti
da sempre per tutti diversi?
Non è che se per me,
"è bello o brutto"
(banalizzo)
all'altro di pensiero opposto
(ma anche solo diverso)
mi dice allor che ho ragione
o che ho torto.
Perché anche su questo,
ne avremmo da parlare:
Eppure quanto è lontano a volte
il pensier di ciò che pensato
da quello che infin diciamo?
-Alyssa
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