13. Trovare una soluzione


Louis si rivolse a suo padre Giove e disse:

"Bisogna assolutamente fare qualcosa per scoprire che cosa succede a Dafne. Non sembra più la dolce bambina che abbiamo imparato a conoscere...sembra quasi un'altra persona..."

" Louis, è impossibile " rispose il padre degli dei " la piccola è sempre la stessa, basta vederla in viso.
Può darsi che il suo vero carattere sia emerso ora, che ha cominciato a parlare "

" Non dimentichiamoci di chi è veramente figlia...Podalirio é una serpe " intervenne Giunone.

" Ma questa non può essere la spiegazione " disse Harry " Cupido ed Iris sono figli di Ipnos, eppure non hanno ereditato nulla della malvagità del loro vero padre "

" Papà, dipende tutto da come educhi un figlio " esclamò Deimos " tu e papà ci avete allevati tutti nel migliore dei modi. Siete stati severi e dolci allo stesso tempo, ma non ci avete sempre concesso tutto come fanno Armonia e Macaone con Dafne.
Non l'hanno mai sgridata e questo è il risultato.
Finché non parlava, non poteva fare danni "

" Scusate se intervengo " disse Saturno " ma io sono cresciuto con lei e ho trascorso giorni interi in sua compagnia.
Era una bambina buona e dolce e non ha mai mostrato la minima cattiveria.
Questa non è la vera Dafne!"

Chirone guardò con orgoglio il bambino che portava il nome di suo padre e disse:

" Saturno ha dimostrato ancora una volta la sua grande intelligenza. Quella bambina ha qualcosa che non va e bisogna assolutamente scoprire di che cosa si tratta.
Il fatto che abbia cominciato a parlare così all'improvviso per me è un chiaro segno che le è successo qualcosa "

" Le uniche divinità che possono sapere che cosa è successo sono le Parche e l'unico che è amato da loro è il nostro Cupido " disse Giove.

" Me io e mio cavallino andrebbi subito da signorine Pirche " cinguettò il bimbo.

" Domani amore, ci andrai domani mattina " intervenne Louis " adesso andiamo a casa, sta diventando buio "

Mentre tutti si avviavano verso le proprie abitazioni, Fobos abbracciò Deimos e sussurrò :

" Mi dispiace, scusami, non so che cosa mi è preso "

" Si chiama gelosia, Fobos " rispose Deimos " io avrei reagito allo stesso modo. Credo che adesso tu debba chiedere scusa a qualcuno "

Il dio della paura annuì e volse lo sguardo verso Clario, ancora tra le braccia di Flerio.

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