Capitolo 8

Non ci crederete ma sono titolare fisso! Sì, in questi mesi sono migliorato molto, soprattutto a livello psicologico. Mia figlia è la mia più grande fan e di sicuro mi ha aiutato tanto. Zoe, durante le mie trasferte più lontane, si occupa di tenerla a bada e ogni volta mi dice che Kamala si fionda davanti alla tv e continua ad elogiarmi.
Per le vacanze di Natale ho deciso di andare a trovare il mio manager a Dortmund. Solitamente ci vedevamo più volte all' anno, ma da quando Kamala è entrata nella mia vita, ci siamo visti quasi sempre via webcam.
In questo momento, sono in camera d' albergo e mi sto facendo una doccia. Ma spengo l' acqua perché sento dei rumori strani. In effetti... avendo un anno e quasi cinque mesi ed avendo imparato a camminare e correre a tempo di record, i "terribili due (anni)" si stanno avvicinando prima del previsto: non appena sono uscito un attimo dal bagno ho visto mia figlia carponi, ma saltare sul letto con enfasi. "Kamala! Finiscila subito! Non sei a casa tua e ci sono anche altre persone!" la sgrido io. Lei continua come nulla fosse. "Papi salta tu!" ha il coraggio di rispondere. "Kamala!" grido io, avvicinandomi per metterla seduta. Seduta ci resta solo tre secondi: inizia a scorrazzare per la camera canticchiandomi "gne gne gne" e facendo la linguaccia ogni volta che la chiamo. Nella nostra suite, c'è anche un box per bimbi e la metto dentro. "Ora stai qui seduta e non ti muovere" mi raccomando passandole il suo orsetto preferito. "NO!" urla lei arrabbiata. "Kamala Arya Czyborra! Se continui a comportarti così stasera niente parco giochi!" rispondo io esasperato. Lei inizia a piangere e a singhiozzare. "Papi! Parcooo!" mi supplica. "Kamala se fai la brava ti porto, altrimenti no!" rimango io sulla mia posizione. "Scusa papi!" dice lei abbassando lo sguardo. Al momento, sembra aver capito che certe cose non si devono fare e che non si risponde indietro ai genitori. Ma ho cantato vittoria troppo presto: sono tornato in bagno a finire di prepararmi e sento dei passi strani. Esco di nuovo dalla stanza da bagno e vedo che Kamala è in piedi e sta facendo dei passetti per il box, tenendo il suo orsacchiotto in piedi, sorreggendolo con le mani sulle zampe anteriori. Prendo il telefono e le scatto una foto da mandare ad amici e genitori. È proprio bella la mia bambina e il pensiero che stia crescendo così in fretta mi mette un po' di ansia perché ho paura di non godermela fino in fondo.
Alla sera, dopo aver faticato a vestirla a causa di un' altra sessione di capricci, raggiungiamo il mio manager Nabil in centro alla città. Kamala gli corre subito in contro. "Ciao piccolina! Ma come sei bella!" gli dice lui, non appena la vede. "Tu come stai brudi? Ti vedo più in forma fisicamente, ma ti vedo stanco" mi domanda, affermando le sue impressioni. Io confesso che mia figlia è una peste e lui mi propone di andare a mangiare il pollo fritto alla solita catena come da tradizione. Io, a sorpresa, rifiuto perché l' odore da fritto mi fa venire la nausea negli ultimi tempi e non mangio fritti da almeno due mesi. Chissà, forse è un segno che il mio corpo è saturo di questi alimenti e per ora non li gradisce molto. Senza contare che i miei valori del sangue sono tornati nella norma ed ho imparato a gestire meglio la fame emotiva.
Io e Nabil cerchiamo un ristorante che presenti anche un punto di sfogo per i bambini, ma i locali sono tutti pieni, così facciamo una bella passeggiata. Ad un certo punto, però, quando arriviamo al parco e lei si mette a gattonare nel percorso destinato ai più piccolini, mi viene un momento di tristezza immensa. Inizio a piangere a dirotto e più la guardo, più sento quel senso di vuoto. Quanto avrei voluto che Arya vedesse i progressi della piccola. Sarebbe la mamma migliore del mondo. Inizio a respirare affannosamente. Mi sta venendo un attacco di panico a distanza di qualche mese dall' ultimo. Nabil se ne accorge e anche Kamala che mi salta addosso per abbracciarmi. "Papi Kamala qui" esclama la piccola, aggrappandosi al mio polpaccio. "Ma cara ti fa sentire la sua vicinanza" fa notare Nabil. Mi viene spontaneo accennare un sorriso, ma desidero solo mangiare e tanto. No non posso! Visto che ho questi pensieri di non soddisfare il mio palato, mi viene da pensare che io non sia guarito fino in fondo e che non abbia trovato un equilibrio, rispetto a quanto detto prima.
La mattina dopo, Nabil viene a prendere Kamala in camera ed io resto in albergo per un colloquio a distanza con la terapista. Devo dire che è proprio una santa quella donna: nonostante io mi senta meglio da un po', ho preferito continuare con qualche colloquio anche solo per sfogarmi, avere la sicurezza che i miei momenti bassi non degenerino in depressione o binge eating come in passato. Soprattutto perché ho dei periodi in cui Arya mi manca più del normale. La mia tentazione è mangiare fino a riempirmi e il mio peso continua ad andare su e giù. Avendo avuto anche dei periodi in cui mangiavo pochissimo per i sensi di colpa, il mio metabolismo è ormai compromesso e ingrasso al primo sgarro. Io mi sto impegnando tanto per stare bene e per dare l' esempio alla mia bambolina. Ma, purtroppo, mi deve sempre capitare qualcosa perché scatti il campanellino: ad esempio, a giugno scorso, in seguito ad un altro breve periodo complicato, mi avevano trovato i valori dei grassi sanguigni un po' più bassi, ma i livelli di insulina alle stelle e non è stato bello per niente. Ma devo confessare che sono stato bravo per circa sei mesi e ancora adesso non ho ceduto all' abbuffata. Questo mi rende orgoglioso di me stesso, ma il lutto lo trovo una cosa insuperabile ancora adesso.
Durante il colloquio non ho nessun problema a dire che mi è mancata la mia amata e per la prima volta da maggio 2022 riesco a parlarne senza piangere come un neonato. Anche la terapista è piacevolmente sorpresa. Però, io mi sento uno schifo in questi momenti e questo non è cambiato. La gente spesso mi ha fatto sentire una merda incapace e me ne sono convinto. A quel punto, la mia psicologa mi fornisce un insegnamento molto saggio: non farmi abbattere da chi non mi vuole capire! Aggiunge anche che, se qualcuno mi rinfaccia che io non sono una persona valida, che sono troppo fragile o qualsiasi altra cosa, io raccolgo, analizzo e cestino con la consapevolezza che io non sono quel tipo di persona e che posso solo migliorare e soprattutto per me stesso. Quel che posso confermare è che io, nel mio profondo, so di essere una bella persona e lo vedo tutti i giorni tramite il legame con mia figlia, ma mi pento di aver buttato via le occasioni della vita.
Quel giorno, decido di prendermelo per me stesso e lascio la piccola a Nabil, che ha un bimbo piccolo anche lui, quindi so che ci sa fare. Mi reco a fare una corsetta, mi faccio fare un massaggio rilassante e tutto ciò che mi fa stare bene. Sono da solo perché ho bisogno di ricordarmi che sono io la persona con cui passerò più tempo nel corso della vita. E se non curo me stesso, come posso pensare di ospitare qualcuno nel mio cuore e nella mia testa? Non penso proprio sia possibile. So che ci saranno degli alti e dei bassi, ma io voglio provare a volermi ogni giorno un po' più di bene. E so anche che sono affiancato dalla maestra di vita più importante di tutte: la mia principessa Kamala!

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