Capitolo 18

"Etchu! Etchu!" sento provenire da lontano. Sono andato a prendere la mia principessa all' asilo. Ero già arrivato con l' intento di portarla al cinema a vedere un nuovo cartone appena uscito, ma arriva la maestra con a mano Kamala che continua a starnutire. "Kamala è tutta oggi che continua a starnutire e a lamentarsi di essere molto stanca." mi comunica la maestra. In effetti è molto pallida. "Papi non mi sento per niente bene!" esclama lei con la voce nasale, tipica di chi ha il nasino chiuso dal raffreddore. "Principessa che succede?!" le domando io prendendola in braccio. Nemmeno il tempo di rispondere che si addormenta appoggiando la testina sulla mia spalla. La carico in macchina stando attento a non svegliarla, ma lei apre gli occhietti e mi dice: "Papi voglio andare a letto!" facendomi gli occhioni. Durante il tragitto verso casa, lei starnutisce e tossisce diverse volte. Entriamo. Corro a metterle il pigiama con gli orsetti e a stenderla sul suo letto in camera. Poi mi supplica di voler dormire con me stanotte e la trasferisco nel lettone. Le metto un fazzoletto bagnato anche se non ha febbre poiché un po' calda. "Non ho fame" mi dice lei non appena le dico che mi reco a fare merenda. Mangiato un po' di pane con il burro di arachidi, torno in camera dalla mia bambina con una tazza di tisana dal sapore fruttato. "Grazie papi!" mi risponde debolmente. Devo dire che non ho mai visto mia figlia cosi debole fisicamente in quasi 4 anni di vita. "Papi mi gratti la schiena?" mi domanda. Io la aiuto ad appoggiare la tazza sul mio comodino e poi inizio a farle i grattini. Con mia grande sorpresa, mi accorgo che è piena di puntini rossi di varia dimensione. "Continua! Ho prurito!" si lamenta lei. "La verità è che ora andiamo dalla pediatra!" le comunico. Lei inizia a sbattere i pugnetti sul cuscino e ad agitarsi. Non ha mai fatto tutti questi capricci quindi deve stare proprio male e la mia intenzione di portarla dal pediatra di fa molto più intensa. "No papi! Ho sonno! Voglio stare qui!" fa resistenza lei, continuando a sbattere le manine. "Dai Kamala! La dottoressa sa come farti stare meglio, cerca di ragionare..." provo a tranquillizzarla io, accarezzandole la testina. Scoppia addirittura in lacrime ed inizia ad urlare: "Papi sei cattivo! Io voglio dormire!" allora la prendo su e la porto di peso. Anche in sala d'attesa, le cose non vanno meglio: si è messa per terra con le braccia incrociate e lo sguardo basso. "Papi antipatico!" sbuffa lei. "Kamala o ti calmi, o te le prendi quando arriviamo a casa!" la richiamo. Per fortuna, la pediatra ci chiama in quel momento. "Salve Lennart! Come mai in visita oggi? Ciao Kamala, che ti succede?" ci accoglie la pediatra nel suo studio. Io le spiego che non sta bene, starnutisce, è molto irritabile e le mostro la schiena. La dottoressa le fa una visita molto accurata. "Lennart, la sua piccolina è leggermente sottopeso! Mangia a sufficienza?" "Sì, assolutamente! Anzi, mangiare le piace anche e le sto insegnando i valori di una buona educazione alimentare" rispondo io rassicurandola. "Molto bene allora! Magari allarghi un pochino la manica" consiglia. Bene siamo al verdetto: la piccola Kamala ha la varicella!
Nel mentre, la porto a letto per la seconda volta e faccio un giro di telefonate: chiedo una pausa dalle cure in clinica, le quali stanno fornendo i loro frutti, per i prossimi 7-10 giorni e avviso la società che potrei saltare qualche allenamento per stare con la mia bambolina. Mi reco in cucina a prepararle il brodino magico di famiglia. Ma la piccola mi chiama. "Papi! Papi!" si sente con tono disperato. Mi reco da lei, ma per sbaglio lascio i fornelli accesi... appena in tempo! Stava per uscire tutto dalla pentola e pure bollente. Le porto la cena e mi tocca imboccarla perché non riesce a stare ferma un minuto: si continua a sfregare la schiena e le braccia sul cuscino per via di prurito e bruciore. "Kamala è peggio se continui a grattarti..." e, dopo averle dato qualche cucchiaio di brodo, la stendo a pancia in giù e le accarezzo la schiena con un po' di gel lenitivo, naturale e rinfrescante a base di erbe che ho preso in erboristeria per le emergenze. Kamala sembra tranquillizzarsi un pochino. Spero che questo massaggio la aiuti a riposare bene questa notte. Ma qualcosa mi dice che mi aspetta una notte molto complicata. Infatti, stanotte non chiudo occhio perché Kamala non sta bene: mi continua a chiamare e sbatte mani e piedi perché è molto agitata. Senza contare che tosse e starnuti non aiutano per niente. Ad un certo punto, verso le 4 di mattina, mi stringe il braccio con forza. "Papi sto male!" singhiozza. Io la abbraccio e le do un bacino sulla fronte. "Io sono sempre qui Kamala! E stai tranquilla che passa tutto e tornerai ancora più bella!" tento di tranquillizzarla. La mattina dopo ho due occhiaie da spavento perché ho dormito due ore o al massimo tre. Ma farei qualsiasi cosa per stare vicino alla mia bimba. Nel mentre, mi chiama Zoe per sapere come sto io e come sta Kamala. Vi confesso che è più fredda ultimamente e non vedo l' ora che si lasci con il suo promesso sposo. Va bene, uno dei motivi è perché una punta di gelosia in me esiste: una piccola fiamma è sempre stata accesa in me e se ripenso a quando l' ho respinta, forse ammetto che la sua vita potrebbe essere stata diversa. Ma forse doveva andare così, visto che i sentimenti più profondi li ho sempre riservati ad Arya. Ma il motivo principale è che mi sto rendendo conto che lui è proprio una merda, scusate il termine. L' ho sentito dire che Zoe lavora e per questo non è una vera donna. Come se volesse intendere che lei non sta a casa che è il suo posto. Io vi giuro che non appena Kamala guarisce le chiedo un incontro faccia a faccia per farla tornare in se. Senza contare che un giorno ho accompagnato Kamala a trovarla e lui le stava stringendo il polso. Lei mi ha detto che la stava tenendo per avvicinarla a se, ma io ho paura di quell' essere. E anche Kamala come sappiamo. Stavolta devo mostrarle che io sono un uomo come si deve.
Nel mentre, Kamala si alza e viene in salotto ad abbracciarmi. "Papi ho male ovunque" e, a quella frase, io le alzo la maglietta e le abbasso i pantaloni del pigiamino. Ora è piena di puntini rossi lungo tutto il corpo. "Vieni in bagno con me che ti metto la crema" e lei mi segue. I miei massaggi sembrano piacerle molto. Comincia una serie di starnuti come quelli di ieri. "Piccola Kamala! So che vuoi andare dalle tue amichette, ma dovrai stare in casa qualche giorno. La varicella è contagiosa, non vorrai mica attaccarla alle tue amiche o alla zia?!" E lei dice di no con il faccino triste. Si rassegna al fatto di essere malata temporaneamente e non parla più per qualche minuto. "Scusa papi per ieri. Kamala è stata una bimba cattiva" mi dice all' improvviso dopo la colazione, mentre pulisco la cucina. Io accetto le sue scuse, ma le dico di non preoccuparsi perché se un bambino sta male può capitare che sia irascibile. Ed è proprio questo il ruolo di noi genitori: essere pronti ad ogni evenienza perché con i bambini, lo sviluppo di ogni giornata è imprevedibile. E, sotto sotto... vi confesso che è una delle cose che adoro di più...

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