Capitolo 1

Siamo nell' agosto 2023 ed è passato un anno e due mesi dalla morte di Arya, il mio grande amore. Sono in sala d' attesa e sto aspettando di svolgere le visite mediche perché sono tornato alla Union Berlin. Sì, avevo un po' di nostalgia di casa e ho pensato che allontanarmi da Genova fosse un toccasana per aiutarmi a superare il lutto della mia amata. Che voi ci crediate o no, quel passaggio pedonale all' incrocio vicino al mio ex appartamento, mi riportava ogni singolo fottuto giorno a quella scena, quando ho trovato Arya priva di sensi. Ma la cosa che fa più male è che lei era incinta da poco. Io, quando l'ho saputo, ho pianto come un bambino che ha sonno ma non sa come dirlo alla sua mamma perché non parla. Recentemente mi è apparsa in sogno una bimba che assomigliava tantissimo ad Arya che mi chiamava papà. In quel momento, ho capito che non avrei avuto mai una mia famiglia perché quella che reputavo tale mi stava sorvegliando dal cielo. Io ancora oggi sono innamoratissimo di Arya e, a volte, percepisco la sua presenza nel mio letto mentre dormo.
Sono perso nei miei pensieri. Sto guardando il pavimento senza davvero rendermene conto. Il medico mi chiama dentro. Parto con la prova sotto sforzo, che va alla grande, come tutto il resto degli esami previsti dal protocollo del campionato tedesco. Mi siedo al tavolo per il confronto sugli esiti. Sono tranquillo perché mi sembra che sia andato tutto bene, ma quando mi fanno leggere i referti degli esami del sangue, ritorno bruscamente sulla terra e con i piedi per terra: sentirmi dire che ho una quantità un po' alta di lipidi nel sangue e che dovrei perdere almeno cinque chili mi sconvolge. Io mi sento in forma come non mai dal punto di vista fisico. Glielo dico e ribadisco anche che ci deve essere un errore nei dati, ma mi spedisce comunque dal nutrizionista e mi sbatte in faccia che su quel foglio ci sono scritti sia il mio nome, che la mia data di nascita, quindi non poteva essere altrimenti. In maniera piuttosto brusca, il medico mi dice anche che se non correggo la mia alimentazione ho un rischio grossissimo di contrarre tutte le malattie metaboliche, che, secondo lui, ho del grasso attorno agli organi, ma anche che è un miracolo che la pressione non sia alle stelle, ma che ci arriverà molto presto e che non sarei stato più in grado ne di correre, ne di giocare senza accusare troppa fatica. Finita la sessione di terrorismo psicologico, vado a verificare se c' è un buco dal nutrizionista lo stesso, ma solo perché, nel profondo, quell' essere mi ha spaventato un po', anche se so di essere sano come un pesce. Però, lui mi può ricevere solo tra un paio di ore, quindi vado a mangiare qualcosa al bar della struttura poliambulatoriale. Vorrei prendere il mio amato panino con la cotoletta di pollo e le patatine, ma qualcosa mi ferma ed opto per una bella insalata con verdure, tonno e patate bollite al posto del pane. Accompagnate rigorosamente da acqua fresca. Devo dire che questo pranzo non è stato per nulla triste. In quel momento, però, le mie orecchie vengono attratte da una conversazione molto curiosa: hanno sentito che un paio di giorni fa è stata abbandonata una bambina dalla madre che ha voluto rimanere anonima e che non ha rivelato nemmeno i motivi. Mi reco nel reparto neonatale a dare un' occhiata dal vetro della stanza dove dormono i piccoli e... eccola lì, la piccola di cui tutti parlano. Che carina che è! Ha gli occhietti chiusi e qualche capello biondo. Sta dormendo a pancia in su, con le manine a pugnetto. Il mio cuore inizia a battere come quando ho capito che io e Arya eravamo innamorati. Ma stavolta batte perché vuole dirmi che quella piccola ha bisogno dell' amore di un genitore e mi suggerisce che potrei essere suo papà. Non ci penso due volte e firmo le carte dell' adozione, ma chiedo di poterla lasciare all' infermiera fino alla fine dei miei controlli e la richiesta mi viene soddisfatta. Nel mentre, la piccola inizia a piangere e provo a prenderla in braccio. Si calma. "Ho appena assistito ad un miracolo! Sei l' unico che riesce a tranquillizzarla! Si vede che le trasmetti un senso di sicurezza e protezione!" si esalta l'infermiera. Il problema è che mi tocca rimetterla giù perché ho l'ultima visita della giornata. Per fortuna che ho prenotato dal nutrizionista! Lui mi ha tranquillizzato un sacco anche se ha confermato che trigliceridi e colesterolo sono un po' altini, ma che probabilmente è dato dal fatto che ho esagerato con i fritti negli ultimi mesi... molto più del fatto che la pizza italiana è davvero buona! Mi ha dato qualche dritta alimentare da seguire per riportare i valori nella norma, ma lui non è minimamente preoccupato e sostiene che non ho nessun altro problema di salute su cui indagare, anche guardando i risultati di tutti gli altri controlli.
Verso sera, io torno a casa con la bimba e mi accorgo di avere un istinto paterno, senza essere pronto come padre. Un controsenso che non riesco a decifrare. In casa non ho nulla: ne una culla, ne un carillon... solo una confezione di pannolini ed un biberon gentilmente regalati dall' infermiera. Mi siedo sul mio letto a guardarla e a cullarla delicatamente. Che piccolo scricciolo meraviglioso. Ma come si cresce un figlio?! Non mi so dare una risposta perché da single in lutto sono passato allo stato di papà senza minimamente rendermene conto. Beh, questa notte so già di trascorrerla in bianco, rimanendo a fissare la piccola che dorme. Una cosa è certa: più la guardo e più mi rendo conto che lei è già una donna forte anche se ha solo 48 ore di vita circa. Se sono l' unico che riesce a calmarla, significa che lei si fida di me. Questo momento di riflessione mi porta a decidere di chiamarla Arya, ma ho paura di soffrire troppo ogni volta che la chiamo perché non riesco a non immaginarmi la mia donna davanti agli occhi, anche se lei non c' è più qui con me. Rivolto lo sguardo verso l' alto e penso alle donne forti che hanno conquistato il mondo. Mi viene in mente Kamala Harris, vice presidente degli Stati Uniti. Kamala! Questo nome suona molto bene perché ha un suono molto dolce e una personalità forte. Credo sia perfetto per mia figlia perché il suo dolce visino contrasta perfettamente con la sua tenacia. Bene! La decisione è stata presa: sul suo documento verrà registrata come "Kamala Arya Czyborra" e credo che sia la cosa più semplice di tutto il percorso che mi porta a crescere la mia principessa.

Piccola Kamala... io sono estremamente felice di essere tuo papà e ti prometto di darti tutto l' amore e l' affetto di cui avrai bisogno. E di seguirti in ogni tuo passo e progresso che farai perché sei la mia bambina.
Ti voglio tanto tanto bene
Tuo papà Lennart

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