Quando Cupido va in vacanza...

Ziggy gli aveva spiegato il significato dell'amicizia, ma solo adesso, a vent'anni suonati, ora che aveva finalmente raggiunto il suo obbiettivo insieme alla sua ciurma, aveva compreso che i sentimenti non si fermano solo a quelli per gli amici.

La vicinanza di una certa biondina, che aveva contribuito a molte notti insonni, lo aveva anche aiutato a sviluppare questo pensiero, e non solo quello. Si perché il moro non aveva mai compreso fino in fondo perché si sentisse in un quel modo.

Ci teneva a Rebecca, ma teneva anche a Weisz, Homura, Pino e le stelle. E anche a tutti gli amici che avevano incontrato nella loro lunga ricerca.

Il Re non aveva ancora ben chiari certi punti di quella nuova sfumatura che gli si era appena presentata. Non esisteva solo l'amore per gli amici, questo era certo. Aveva provato a chiedere a Weisz, ma i suoi discorsi sul dare una bottarella non gli erano stati molto chiari. Non era nemmeno certo che fosse quello che andava fatto davvero nel suo caso.

Sister, Witch, ed Hermit non avevano migliorato le cose, ci avevano provato, ma non aveva funzionato.

Tra uno strano discorso di Sister sulla natura - no, non quella dei fiori, anche se il Re ricordava avesse parlato di un fiore... e c'era anche un'ape, ma non aveva afferrato bene il concetto - uno strano libro che Hermit diceva fare al caso suo - quello Shako... Shaki.... no, Shakespeare, lo aveva fatto finire male però, non voleva che Rebecca si uccidesse chiariamo - insomma, alla fine era uscito con più dubbi di prima da quei discorsi.

Se poi si aggiungeva anche quello strano tizio, biondo, con gli occhi azzurri e il fisico statuario, che avevano incontrato su quel pianeta... come si chiamava? Terra, che non aveva fatto altro che fargli strani discorsi sulle persone che si vogliono molto bene - forse aveva già capito qualcosa, chissà - la situazione del Re Demone non era delle più facili. Sembrava quasi che tutti avessero capito qualcosa che a lui ancora sfuggiva, ma cosa?

Possibile che non riuscisse a capire perché la notte si svegliava sudato nel letto, con un evidente problemino che svettava nei pantaloni del pigiama, e che non andava via se non ci metteva mano, nel vero senso della parola?

E fosse stato solo quello, insomma, quel problema andava via solo grazie a Rebecca, e non perché la bionda intervenisse in maniera concreta, no, si sarebbe vergognato troppo, anche se il pensiero non era poi così male per certi versi...

Basta, non ne poteva più! Doveva scoprire la causa di tutto questo, e subito! Rischiava di impazzire se doveva passare ancora una notte in quello stato.

E quale manna dal cielo fu per lui il semplice, innocente, consiglio di Pino di qualche tempo prima, dato in tutt'un'altro contesto, tornato alla mente proprio in uno dei suoi momenti più difficili da intere settimane a quella parte.

"Prova a chiedere alla signorina Rebecca, lei sa sempre tutto."

Erano state quelle le parole, in un primo momento le meno indicate data la situazione, che l'avevano spinto, proprio quella notte, a bussare alla porta della sua amica.

Lì, forse l'atmosfera così intima, forse il fatto che il sangue non stesse proprio confluendo verso il cervello in quel momento - aiutato dalla camicia da notte, molto, troppo, aderente di Rebecca - Shiki si dimenticò di quello che voleva dire.

Ovviamente la visione di ciò che successe in quella camera non mi è stata consentita - grazie Madre eh... - ma se chiedete a chiunque fosse lì, sulla Eden's Zero, vi dirà che quella notte qualche strano rumore si fece largo dalla stanza di Rebecca, creando domande nella mente della piccola Pino, e soddisfazione in quelle di altri... soprattutto quelle di Weisz e Sister.

Beh Cupido, semmai avessi intenzione di prenderti una vacanza, avresti degli ottimi sostituti, sappilo.

Saluti dalla vostra Xiao Mei, ah e auguri a tutti gli innamorati.

[One-Shot contenente 645 parole]

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