Vendetta cap. 36

Claudio

Ero partito solo per vedere Alice e parlarle, ma quando l' ho vista nel locale con gli amici, ho capito che volevo stare con lei e non perdere altro tempo, non siamo bambini e siamo stati già insieme, le cose come vanno lo capiremo vivendo, che paura devo avere? Se qualcosa non va capiremo cosa fare e ce ne faremo una ragione... ma come diceva una canzone di Battisti... lo capiremo solo vivendo... sono stato istintivo e l' ho tirata a me, praticamente rapendola dal locale e dagli altri e portandola a casa, so che lei voleva sentire grandi dichiarazioni, ma doveva anche immaginare conoscendomi che non ne sono capace, infatti l' ho convinta con due paroline, neanche troppo impegnative, ma visto come sono... neanche quelle sono poche... una sorta d' impegno c' è... quando siamo arrivati a casa avevo intenzione di parlare e lei mi guardava a bocca aperta aspettandosi qualcosa... ma l' istinto ha avuto il sopravvento  e ci siamo avvinghiati sbattendo contro mobili, sedie e divano, ci siamo spogliati a vicenda, non mi sembrava così sfacciata Alice, ma evidentemente ho fatto bene il mio lavoro in precedenza, ad un certo punto l' ho presa in braccio e l'ho portata a letto... ho capito che ho fatto la cosa giusta... l' istinto mi ha guidato bene... oltre la ragione che mi spingeva ad andare con calma... ma a me non è mai piaciuto camminare con il freno a mano tirato, così mi sembrava di essere, oltre a sentirmi incompleto... con un vuoto dentro... ora questo vuoto non c' è più... mentre osservo Alice addormentata accanto a me... si muove... anche nel sonno mi cerca, si avvicina al mio collo e la mano va al mio petto e poi risale fino al mio viso... dove si ferma... così trova pace ... sento il suo respiro tranquillo sul mio collo... dopo aver sussurrato il mio nome...

Sono qui piccola... non vado via... non vado più via...

Le sussurro io... prima di addormentarmi finalmente sereno... si sono sereno... come non sono mai stato!

Alice

Mi sveglio ed allungo il braccio per toccare Claudio, ma il suo posto è vuoto... apro gli occhi... ed in effetti non c' è... non sento neanche rumori, ma la porta della camera è chiusa, forse starà in bagno... è da parecchio che non vengo qui ed avevo la paura di non venirci più... mi sembra che non sia cambiato niente, ma ho guardato poco in giro perchè entrati in casa ci siamo addossati uno all' altro... il sole che filtra dalla tapparella semi-aperta illumina la stanza... non è cambiato proprio niente... mi siedo sul letto tirandomi il lenzuolo visto che sono nuda sotto... chissà se ha portato altre donne qui oltre alla Manes, dovrei infischiarmene ora ma non riesco a passarci sopra con la la luce del giorno... ma credo che a nessuna di loro abbia dato il permesso di indossare una sua camicia, di questo ne sono sicura... poi non credo che  a quella strega della Manes sia venuto in mente di indossarla... comunque prendo quella appoggiata alla sedia e la indosso... sono a piedi nudi, chissà dove ha messo le mie ciabatte, non credo che l' abbia davvero buttate... saranno nascoste da qualche parte... e lui dove sarà? Fuori per la solita corsa mattutina? Guardo la sveglia... per l' orario... no... sarà rientrato già... apro la porta ed infatti sento dei rumori provenire dalla cucina ed anche l' odore inconfondibile del caffè... 

Dormigliona... ma hai fatto prima di me...

Mi dice porgendomi la tazzina di caffè...

lo ringrazio e bevo il caffè, ne avevo proprio bisogno... ma non riesco a staccargli gli occhi di dosso... bellissimo come il sole con una t-shirt bianca ed un pantalone blu come i suoi occhi... mi ricordo la notte di passione appena trascorsa e mi sento il viso che va a fuoco, secondo me sono diventata rossa come un peperone... balbetto...

Devi andare a correre?

Sono tornato, ho fatto pure la doccia e ho portato pure questi...

Dice indicando un sacchetto da cui tira fuori due cornetti...

Ma tu dormivi come un angioletto e non ti ho voluta svegliare...

Io più che un angioletto mi sento un diavoletto per quello che ho combinato con lui, che non ne è da meno... dal suo sguardo acuto creda che abbia capito dove vadano i miei pensieri, ma non commenta, infilando per poco i cornetti nel fornetto per riscaldarli... intanto mi sono seduta... e lui ammicca...

Vedo che non sono cambiate le tue abitudini...

Che intendi?

La mia camicia...

Allora ricordi tutto?

Beh... quasi tutto.

All' improvviso ricordo che mi doveva raccontare qualcosa... e questa volta non perdo l' occasione, anche se i cornetti sono belli caldi... addentandolo con gusto esclamo...

Non dovevi parlarmi di qualcosa?

Io?

Si... tu... voglio sapere che è cambiato da farti ripartire in quarta...

Oltre al fluire dei ricordi... c' è stato uno scatto... in più... non ti so spiegare ... è stato qualcosa di istintivo...  

L' importante che ti sei smosso... 

Però... poi...  mentre mangio...  la mia mente non finisce di lavorare... si chiede se ha fatto la stessa cosa per Andrea... o un' altra...

Sento gli ingranaggi che girano nel tuo cervellino...

Cosa?

Stai pensando se un' altra è passata di qua, vero?

Dopo il coma hai sviluppato la capacità di leggere nella mente?

No... semplicemente mi ricordo come sei... e ti ricordo come sono io... col coma non ho subito una metamorfosi, in fondo sono sempre lo stesso, qui non ho portato nessuno, nemmeno Andrea, mi piace avere i miei spazi.

E???

Andavo a casa sua, ma non dovresti pensarci più, visto che tu sei qui, tu sei un' eccezione, dovresti essere contenta... e non pensare ad altro.

E lei... Andrea... si è rassegnata?

All' inizio no... ma dopo ha dovuto rassegnarsi per forza... 

Io... temo una sua... reazione...

Non devi temere proprio niente... anzi dobbiamo festeggiare...

Addirittura... la sua sconfitta?

Totale... hai davanti a te il nuovo direttore dell' istituto di medicina legale di Roma...

Davvero?

Spalanco gli occhi stupita, come ha fatto?

Non proprio effettivo per ora, ma lo sarò...

Come ci sei riuscito? Lei...

Devo ringraziare te, mi sono vendicato... 

E come hai fatto...?

Ho semplicemente approfittato della situazione... le ho detto che se non se ne andava lasciando a me le redini dell' istituto l' avrei sputtanata con tutti...

Per che cosa?

Ma stai ancora dormendo? Per quello che mi ha fatto... ci ha fatto... una professionista come lei sa che non avrebbe mai dovuto farlo, mentire spudoratamente a me... a te... a tutti... ed inoltre convincere a mentire anche quelli a Parigi.

Vero... non ci avevo pensato... e dove se ne va?

Ovviamente a Parigi, ha tante conoscenze... ed io  dopo aver fatto il vicedirettore avrò finalmente le credenziali per essere il direttore a tutti gli effetti. 

Lo vedo come gongola... oltre a vendicarsi ha raggiunto un obiettivo che per lui è stato sempre molto importante... che chissà se nelle normali condizioni avrebbe mai raggiunto, ma non importa, lui se lo merita ampiamente.

Tu sei il migliore, te lo meriti.

Claudio

Volevo raggiungere questo risultato normalmente, ma visto che avevo questa possibilità nelle mie mani, ne ho approfittato, so di avere le carte giuste e nessuno se lo merita più di me...

Hai ragione... e dobbiamo festeggiare... ti porto nel migliore ristorante di Roma...

Che megalomane... ma non serve...

Ah no? E come vuoi festeggiare? Un dolce? Al cioccolato magari.

Ricordo all' improvviso che è golosissima... specialmente di dolci al cioccolato...

Lei mi guarda con occhi libidinosi... come se avesse davanti a sè un gelato appetitoso... infatti esclama...

Sei tu il mio dolce ...

E piano piano mi spinge sul divano su cui mi siedo e lei si appoggia sulle mie gambe, io per una volta non mi sento il solito maniaco e la lascio fare, mi alza la maglietta e poi si adagia su di me... così iniziamo a baciarci mentre le nostre mani si accarezzano a vicenda... non mi sono mai sentito così felice... e completo... completamente soddisfatto! 

Alice

Io non ho resistito... e per la prima volta ho fatto la prima mossa... facendogli capire palesemente che lo volevo... con le parole e coi gesti gli ho tolto la maglietta... più chiaro di così... lo sognavo da tanto tempo e finalmente è successo di nuovo, lui è ancora mio... ed ora non me lo rapirà più nessuno... perchè credo che di sua volontà lui non andrà da nessuna parte... non credo che io mi stia illudendo... lui sembra veramente convinto di quello che sta facendo... specialmente dopo aver silurato quell' arpia... mi ero meravigliata infatti che lui non si fosse vendicato come si deve... ma ci ha ripensato... è uscito fuori il suo carattere... generalmente non mi è piaciuto questo suo lato vendicativo, ma ora ci voleva proprio, quella Andrea se lo meritava proprio... intanto noi festeggiamo a modo nostro passando nel letto di Claudio... fino a pomeriggio inoltrato... quando il mio stomaco inizia a brontolare seguito dal suo, abbiamo mangiato solo un cornetto dopotutto... è tardi però per pranzare, ci facciamo un panino con quello che ha... coccolandoci ancora... e in serata mi porta a mangiare fuori... ed il dolce ci vuole... ovviamente un tortino al cioccolato!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top