A Parigi... cap. 32


Claudio

Come mi ha consigliato Roberto e a dire la verità pure mia madre e mio fratello sono venuto a Parigi. Ho preso delle ferie e ho inventato una scusa con Andrea, non  voglio farla insospettire in caso che fosse stata lei a mentire... io le ho dato fiducia assoluta e lei mi ha riempito di bugie? 

Roberto ha ragione... è inutile andare in ospedale o nella struttura della riabilitazione, vado nell' hotel in cui sono stato, chiedendo il nome di chi era con me. Fanno prima un panegirico della privacy anche perchè secondo loro io avrei dovuto sapere chi al momento si trovava con me. Ho dovuto perciò spiegare della mia amnesia... dopo un anno mica si potevano ricordare del mio incidente? La persona addetta dopo il via libera del direttore... si decide infine a guardare sul computer... e sorpresa delle sorprese... in effetti il nome che compare negli ultimi tre giorni è quello di Alice. Nel frattempo arriva un altro per dare il cambio ed ascolta la nostra conversazione... 

Signor Conforti... è passato un anno ma mi ricordo bene di quella giornata... orribile... ma vedo che si è ripreso.

Si... ma purtroppo ho perso la memoria, sto cercando di ricordare chi si trovava con me allora.

Ohhh... mi spiace davvero... ricordo una signorina bruna... sa... la ricordo bene perchè era sconvolta dopo il suo incidente, non conosceva il francese perciò è corsa da me ed io le ho tradotto ciò che le diceva una persona al telefono... cioè che lei si trovava in ospedale dopo essere stato investito da un' auto.

La ringrazio... mi è stato veramente utile.

Si vedeva che voleva chiedermi come mai non chiedevo direttamente a tale signorina, ma la sua professionalità non glielo permetteva... e tutto ciò naturalmente avviene in francese. Ho visto anche una stanza, naturalmente vuota per vedere se ricordo qualcosa, ma niente, cioè ho dei flash con Alice, ma non so distinguere se sono qui o altrove.

Ora per ora Andrea mi ha mentito sul fatto della sua presenza con me, invece di quella di Alice, ora non mi resta che andare nel b & b in cui sarebbe stata Alice mentre io ero in coma. Il nome me l' ha dato naturalmente Roberto senza dire niente ad Alice... per non illuderla... se ne riparlerà al mio ritorno se informarla o meno. Quando arrivo lì parlo direttamente con la proprietaria... che al sentire il nome di Alice sobbalza...

Sta bene quella povera ragazza?

Certo, perchè?

Come perchè?  è stata così male qui... era distrutta...  il fidanzato era in coma... poi è dovuta andare via... ma perchè mi chiede di lei?

Io in poche parole le spiego la situazione... e lei commenta...

Mi spiace... ma mi creda... si era ridotta ad uno straccio... la dovevo convincere a mangiare... stava tutto il tempo al suo capezzale.

La signora mi fa capire tutta la sofferenza di Alice parlandomi di quei mesi da lei... non esistevo nient' altro che io... 

Menomale che aveva una buona amica che la sosteneva.

E' venuta qui?

No, la sosteneva nel senso che ha pagato gli ultimi mesi, Alice aveva finito i soldi... poi quella poverina ha dovuto andarsene lo stesso per non perdere il lavoro. Sa... lei non capiva il francese, parlavamo col traduttore del telefono... io non so usarlo bene, me l' ha insegnato lei. 

Caspita... penso mentre mi squilla il telefono... lo prendo... è il numero dell' istituto, forse è Andrea... non rispondo, se ne parlerà in hotel... non credo che sia qualcosa di urgente... e poi sono in ferie.

Ce l' ha ancora il telefono...

Questo? perchè lo ha visto?

Certo... non gliel' ha detto Alice? Gliel' ho comprato io, al posto suo s' intende...

Perchè? Non capisco...

A lei avevano rubato il cellulare, no? Allora Alice ne ha comprato uno, ma siccome io ho un nipote che ha un negozio, lei mi ha chiesto di prenderne uno economico... non l' ha cambiato...

No che non l' ho cambiato... avrei potuto prenderne uno più tecnologico, ma l' ho tenuto per ricordarmi quello che era successo... ma anche su questo Andrea mi ha mentito, dicendo che me l' aveva preso lei... visto che non c' erano numeri in rubrica, era stata costretta a dirmi che il mio cellulare era stato rubato dopo il mio arrivo in ospedale, anzi dopo che l' infermiere aveva risposto ad Alice spiegandole dell' incidente e che io mi trovavo in ospedale. Ma se io ero in coma, che me l' ha preso a fare? E lo chiedo alla signora che mi può rispondere.

La signora si commuove, ha gli occhi lucidi...

Quella poveretta chiamava e l' infermiere le metteva il telefono vicino l' orecchio... Alice sperava che lei ascoltasse... 

Povera Alice.. ed io l' ho trattata come una pazza, fidandomi di Andrea, perchè è il mio capo e sembrava affidabile... è stata una vera attrice... mentre Alice ha sofferto le pene dell' inferno, sia quando ero in coma, sia quando sono tornato... perchè non solo non l' ho creduta, ma non le ho dato neanche la possibilità di parlarmi... ma ora le cose cambieranno... non solo perchè voglio darle giustizia, ma anche perchè sto scoprendo dentro di me dei sentimenti verso di lei... devo solo vedere quanto sono forti... ha ragione Roberto nei ricordi che mi sovvengono sembro un uomo innamorato... ma mi sembra così strano, come se fossi stata un' altra persona... se le avesse vissute un altro e non io...

In hotel mi sforzo, cerco di ricordare... ma non riesco a discernere tra i ricordi che ho... i momenti vissuti a Parigi... ma può essere che col tempo arriveranno... 

Ritorno a Roma con la testa che mi scoppia... ma una cosa ormai è sicura, Andrea mi ha mentito ed Alice aveva ragione... ma voglio prendermi del tempo per dirglielo... non voglio illuderla che potremo ricominciare tutto come se niente fosse successo... intanto cosa dovrò dire ad Andrea? sono profondamente arrabbiato con lei, le cose sarebbero andate diversamente se mi avesse raccontato la verità, se avessi ascoltato e poi visto Alice... e forse staremmo anche insieme... comunque ora Andrea me la deve pagare... sta uscendo il lato cinico ed odioso di me... che sta pensando al come fargliela pagare... 

Devo avere però il tempo di pensare... anche se ho la tentazione di andare direttamente da lei e dirgliele di tutti i colori oltre a mollarla su due piedi naturalmente. Per resistere alla tentazione vado da mia madre, dove si fa trovare  anche mio fratello... gli ho mandato un messaggio prima di partire con l' aereo... è curioso di sapere tutto... quando sono da loro per cena... mamma vuole sapere tutto per filo e per segno, quasi si mette a piangere quando ripeto le parole della proprietaria del b & b, molto emotiva e sensibile mia madre... io ho preso da mio padre... Giacomo che non poteva sopportare Alice si ricrede su di lei... anzi vorrebbe correre da Andrea che fino a poco tempo fa era la sua preferita per dirgliene quattro... ma io lo trattengo ... condividendo con lui i miei pensieri di vendetta... Loro vorrebbero farmi dormire lì, ma io ho bisogno di stare da solo, preferisco tornare a casa, lasciando a bocca asciutta Andrea che mi aspetterebbe da lei per una notte di fuoco... non immaginando che non ce ne saranno più... almeno tra noi due... 

A casa sono già a letto col pigiama quando mi ricordo della scatola, ormai sono sicuro, sono oggetti di Alice, non resisto e vado a prenderla nella cabina armadio... ma quella che mi interessa è la foto... voglio vederla per bene... io ho sempre odiato fare le foto e quando mi costringono a farle non vengono mai bene... non perchè io vengo male, ma ho sempre un aspetto serioso ed arcigno... in quelle relative al mio lavoro, mentre in quelle personali sbuffo sempre... anche se i miei occhi blu fanno sempre colpo... e penso di vedere la stessa cosa in questa foto... un' espressione seria o scocciata ... invece è divertita... come quella di Alice, in primo piano... io dietro di lei che l' abbraccio... le scocco un bacio sulla guancia, perciò il mio viso è a metà e guardo di traverso l' obiettivo, però ripeto, a differenza di tutte le altre volte sono divertito ... chissà dove l' abbiamo scattata... dietro non si vede granchè... cielo... e verde... in basso... anzi è un fiume... intorno a noi sembra metallo... che sarà mai? Mi metto le mani nei capelli, cerco di ricordare... è una passeggiata nei dintorni o una vacanza fuori? Osservo i suoi occhi felici e sorridenti nella foto, come i miei... non mi sono mai visto così, sembro un' altra persona... sono un medico, so cosa fare... chiudo gli occhi e mi rilasso respirando piano... dovrei forse andare a farmi ipnotizzare? Ma non serve... inizio a sentire una voce che mi chiama...

Claudio... dai... 

E' la voce di alice, infatti mi compare lei davanti sempre con questo telefono in mano... che continua imperterrita...

Non possiamo non farci una foto qui...

Dammelo... te la scatto io... una più una meno...

Non fare lo gnorri, intendo insieme...

Lo sai che non mi piacciono...

E dai... siamo sulla torre Eiffel...

E' un posto come un altro...

Lo sai che non è vero... e poi devi starmi dietro... sai che ho le vertigini...

Siamo lontani dalla ringhiera...

Claudio... per una volta...

Uffàààà... e va bene... ma una sola...

E non sbuffare...

Uffàààààà...

Claudio prometti di non sbuffare... altrimenti ne facciamo un' altra... 

Solo una... e basta!

Scattiamo questa foto e la faccio contenta, anzi allo scatto le dò un bacio sulla guancia, ci vuole così poco per renderla felice, che mi costa poi? Lei guarda la foto ed esclama...

Claudio siamo venuti benissimo... questa me la metto sul cellulare...

Eh no...

Che pesante sei... 

Una poliziotta con uno sfondo così...

Sei troppo riservato... allora faccio una cosa, la stampo e la metto a casa... sul frigo... ecco sul frigo.

Pensavo in cornice.

Troppo classico... e poi pensavo che non me l' avresti permesso... me lo permetti invece?

No, infatti, non te lo permetto...

Me lo concedi il frigo?

Permesso concesso.

Allora lei mi mette le braccia al collo e mi ringrazia ovviamente con un bacio... che io concedo con piacere... l' immagine si dissolve ed io apro di scatto gli occhi... ecco un' altra conferma... del nostro rapporto, ma soprattutto del posto... stavamo a Parigi... sulla torre Eiffel... e lei dopo...  ha stampato la foto e l' ha attaccata sul mio frigo, dove la trovò mio fratello. Sento dentro di me un' infinità di emozioni... che mi sommergono... sono sempre più confuso... 

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