☆•1•☆

Kendal POV

Nella foresta era tutto così tranquillo.

Fin troppo.

Ma finché io e il mio compare BellaFaccia non trovavamo guai, andava bene così.

Camminavamo per la foresta, ridendo e scherzando, parlando delle nostre avventure.

Kendal: E POI IO L'HO COLPITO ED È RIMASTO A TERRA. AVREBBE DOVUTO VEDERE LA SUA FACCIA!
BellaFaccia: Lo avevo immobilizzato io però.
Kendal: Ma io ho fatto quasi tutto il lavoro.

Assunsi un sorriso da sbruffone, non dicevo sul serio, aveva pure lui la sua parte di merito.

BellaFaccia: Sì, sì, come no.

BellaFaccia POV

Mentre camminavamo vidi un laghetto. Mentre Kendal continuava a vantarsi, mi venne in mente l'idea del secolo.

Il laghetto era proprio dietro di lui.
E lui era vicinissimo all'acqua.

Con un calcio non troppo forte alle gambe, lo feci cadere in acqua all'indietro.

Kendal era tutto zuppo e mi guardava come se fossi impazzito, mentre ridevo come una iena, mi faceva male la pancia per quanto stavo ridendo.

Kendal: Ah, ah, divertente, pollo.

E poi caddi in acqua anch'io.
Con una mano mi aveva tirato in acqua dai pantaloni. Adesso anche io ero bagnato come un pulcino.

BellaFaccia: HEY!

Lo schizzai.

Kendal: Vuoi la guerra, eh? E GUERRA SIA!

Rimasimo a giocare in acqua come dei bambini, con il caldo che faceva non era male avere un po' di fresco ristoro!

Finché a un certo punto, mentre ero sott'acqua, una freccia si conficcò nel fondale del lago, mi era passata proprio a un palmo dal becco.

Ritornai a galla e vidimo gli scagnozzi del big ladro puntarci.

Alzammo le mani in alto in segno di finta resa. Guardai il  mio compagno, entrambi sapevamo cosa fare.

Ritornammo sott'acqua, con le frecce che si conficcavano nel terreno dietro di noi mentre nuotavamo per raggiungere la riva.

Con ancora i vestiti zuppi, ci mettemmo a correre per la foresta di querce alte e maestose.

Correvamo a perdifiato, chissà quanto eravamo distanti dal lago adesso.

Poi vidimo una quercia particolarmente alta dalla chioma foltissima.
Con un balzo Kendal mi saltò sulle spalle e con uno slancio delle braccia, mi aggrappai con le gambe a uno dei rami robusti.

Rimasimo lì nascosti, ridacchiando silenziosanente nel vedere quegli idioti degli scagnozzi dello sceriffo confusi nel vederci volatilizzati.

Kendal POV

Mi adagiai su uno dei rami robusti dell'albero.

BellaFaccia, che era a cavalcioni sul mio stesso ramo, si tolse una freccia dalla giacca.

BellaFaccia: Kendal, tu corri troppi rischi.
Kendal: Rischi? Quella era una sciocchezzuola, BellaFaccia.
BellaFaccia: Come no, guarda come ti hanno trapassato il cappuccio.

Mi toccai il cappuccio. L'elmetto in ferro aveva ostacolato la freccia dal bucarmi il cranio.

Kendal: Porca miseria, mi serviva una bella rinfrescata.

Tolsi la freccia, avevo lasciato un buchetto, nulla che non si potesse rammendare.

Kendal: La loro mira sta decisamente migliorando sai?
BellaFaccia: Certo, e se continuano a migliorare ci ritroveremo con una bella corda al collo, sai che risate? Appesi come le catene dei bastioni.

Disse questa frase simulando un cappio con la cravatta. 

Ridacchiai.

Kendal: Il Big Ladro e i suoi uomini non riusciranno neanche a prenderci.  In guardia!

Lanciai la freccia poco sopra la testa di BellaFaccia, come se stessi giocando al tiro a segno.

BellaFaccia: Fa piano, Guendal, è l'unica testa che ho!

BellaFaccia: Sai, Kendy, mi è venuto un dubbio.

Gli rivolsi la mia attenzione, mentre lui giocherellava con la freccia che gli avevo appena lanciato.

BellaFaccia: Noi due siamo brava gente o delinquenti? Sai, il fatto di derubare i ricchi per sfamare i poveri non mi sembra molto-
Kendal: Derubare?

Mi misi a leggermente a ridere

Kendal: Ma che brutta parola, bello, noi non rubiamo! Noi...ci facciamo prestare le cose da chi può farne a meno.

lo dissi quasi stendendomi sul ramo godendomi il sole che mi scaldava il viso.

BellaFaccia: Prestare? Certo che ne abbiamo di debiti, allora!

Lo disse con fare quasi ironico.

A interrompere quel momento di ilarità fu una musica di trombe e tamburi.

Le nostre teste spuntarono dalla cima dell'albero.
E vidimo una sfilza di persone armate di alabarda, che suonavano trombe e tamburi per anticipare l'arrivo del Re fasullo Evan.

Kendal: Ho la sensazione che tra poco faremo un'altra bella colletta per i poveri...

mi sfregai le mani impaziente.

BellaFaccia: Certo, da chi ama donare.

Il mio amico, ironico come sempre.

-

Narratore esterno

Tra gli alberi, ornata di materiali preziosi e dal simbolo del monarca farlocco , la carrozza reale era trainata da cavali e preceduta e seguita da musicisti e guardie armate di alabarde.

Quattro guardie tenevanoun forziere contenente le tasse di tutti i civili

All'interno della carrozza vi era Evan, il predecessore di Pherenike, che contava le sue ricchezze rubate.

Evan: TASSE! TASSE! BELLISSIME E ADORABILI TASSE!

Accanto al falso monarca vi era il suo consigliere Kaeya.

Kaeya: Sire! Voi siete bravissimo a convincere i poveri a darvi i loro risparmi.
Evan: E come si dice, mio caro consigliere, ruba al povero per sfamare il ricco!

I due scoppiarono in grasse risate, mentre il corteo si dirigeva alla tappa successiva.

L'usurpatore della corona indossò quest'ultima, che gli scivolava dalla testa.

Kaeya: Le sta benissimo sire! Le da un aspetto regale, dignitoso, sincero, nobile e cavaller-
Evan: Non esagerare, adesso, Kaeya.

Evan si sistemò il copricapo in modo che non cadesse.

Evan: Così direi che può andare. Questa corona mi dà un senso di potere!

L'usurpatore era assuefatto dal quel senso di superiorità.

Evan: POTERE!

Lo urlò crogiolandosi nel suo senso di elevatezza.

Evan: Che gli dei possano darmi tutto il potere possibile!

ANGOLO AUTORE

i capitoli saranno più corti risperto a quello che scrivo di solito lol.

spero che questa storia vi piaccia!

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