-Chapter Two

Il suono della campanella, segnò la fine della prima ora e i ragazzi che erano dentro l'aula, si precipitarono tutti fuori, come se fosse questione di vita o di morte, uscire da quella classe.

Liam al contrario di tutti gli altri studenti, riordinò le sue cose dentro la stucco e fece con calma la cartella, prima di prendere il libro fra le sue braccia e stringerlo a sé com cura, per poi di classe e andare dritto verso il suo armadietto per lasciarci dentro il libro di chimica.

Il ragazzo odiava la chimica, e fu contento quando quell'ora di stress fin.

Sistemò in fretta il libro della chimica dentro l'armadietto e prese quello di matematica per poi chiuderlo e incamminarsi verso l'aula di quest'ultima materia, ma appena capì che qualcuno lo stesse osservando, si fermò davanti al suo armadietto e si girò lentamente per vedere chi fosse.

Di nuovo quegli occhi in grado di far gelare l'inferno, si puntarono sui suoi ma subito dopo, il ragazzo distolse lo sguardo e cominciò a sentire il rumore di due paia di suole che battevano contro il pavimento.

Intimidito dai due paia di occhi che lo guardano, cominciò ad incamminarsi verso l'aula di matematica ma si sentì stringere un braccio e si girò subito impaurito.

Trattenne un gemito di dolore.

La stretta sul suo braccio provocò un dolore allucinante, a causa delle cicatrici che lo segnavano.

Quegli occhi erano per la terza volta in questo giorno, puntati nei suoi.

-Che vuoi? - chiese con quanto più coraggio che si aspettasse.

Di certo lui non era mai stato un ragazzo coraggioso, non avrebbe mai parlato così ad un suo coetaneo o addirittura ad un ragazzo più grande di lui, ma quel giorno, quel ragazzo l'aveva fatto innervosire perché tutte le volte che Liam lo vedeva, aveva sempre lo sguardo puntato sul suo corpo.

A Liam non piaceva essere osservato.

-Ciao anche a te- rispose con nonchalance il ragazzo.

La mano con cui aveva affettato il braccio esile del povero Liam, adesso era in mezzo ai suoi capelli neri.

Il moro osservo bene ogni movimento che faceva il ragazzo e non poté fare a meno di guardarlo, quando i suoi denti premere fra sé quel piccolo ed insignificante anellino nero all'angolo sinistro del suo labbro inferiore, ma che faceva impazzire ogni ragazza.

-Perché mi rivolgi la parola?- domandò ancora il ragazzo, facendoci ancora più coraggio di quello che aveva. Dentro di sé, sentiva il timore, ma cercava di non farlo vedere al ragazzo davanti a lui.

-Non lo so... Oggi mi sembravi un pò triste... Tutto bene? - a quelle parole il ragazzo sentì qualcosa dentro allo stomaco; dopo tanto tempo, qualcuno gli aveva chiesto come stesso.

Stava per rispondere quando guardò meglio il ragazzo in faccia: aveva un'espressione triste e preoccupata bel volto, ma scosse la testa riprendendosi e mormorò in risposta: -come se te ne importasse qualcosa.-

Avrebbe voluto cominciare a parlare con quel ragazzo.

Il più temuto fra i ragazzi e il più voluto fra le ragazze gli aveva rivolto la parola.

Ma nel profondo, lei sentiva che qualcosa non lo convinceva tanto su quel ragazzo e decise di rispondergli acidamente pronunciando quelle parole.

-Mi frega Liam- l'espressione sul suo volto era seria, anche quando pronunciò tali parole. Avrebbe potuto - e anche voluto- lasciarsi andare con quel ragazze arazzo e stare a parlare con lui, ma sapeva che c'entrava qualcosa in tutte quelle offese che riceveva ogni giorno.

-Come conosci il mio nome?- chiese d'impulso il ragazzo.
Quelle parole gli uscirono di bocca senza che quest'ultima si collegasse al cervello.
Lo sapeva perché ormai lui era "Sfigato sul web" , e la risposta a tutte le sue incertezze, la diede voce Zayn quando pronunciò: - è facile conoscere il nome dello sfigato dei social network.- Accompagnò la frase con una risata divertita, e nel petto del ragazzo, si formò un macigno che subito dopo, gli perforò lo stomaco.
Lo sapeva che quel ragazzo dagli occhi color nocciola, quel ragazzo conosciuto in tutta la scuola, voleva solo prenderlo in giro come facevano tutti gli altri.

-Ti frega di me eh- il nervosismo e la rabbia, si mischiarono insieme mentre si impossesavano del corpo di Liam che senza rendersene conto, la mano destra del moro, senti il contatto con la guancia sinistra del ragazzo.

Il suo sguardo si scostò sulla sua mano ancora aperta. Era sorpreso di sè stesso per aver tirato uno schiaffo a Malik.

Alzò gli occhi e osservò Zayn che si portava una mano sulla guancia leggermente arrossata.

-Fottiti Malik.- sibilò fra i denti prima di girarsi e andarsene verso l'aula di matematica

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